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Cinque miliardi per i vaccini, 12 per le imprese e le partite Iva danneggiate dalle restrizioni anti Covid. Stralcio delle cartelle esattoriali fino a 5mila euro per tutti, non solo chi ha avuto difficoltà, rafforzamento del reddito di emergenza. Sono alcuni delle misure del decreto Sostegni su cui il governo sta ancora lavorando e che dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri entro la settimana.
Il provvedimento – che dovrebbe svilupparsi su circa cinquanta articoli – impegna interamente i 32 miliardi dello scostamento di bilancio autorizzato dal Parlamento a gennaio, ma le risorse sono già insufficienti di fronte alle nuove restrizioni imposte dall’aumento dei contagi che da ieri hanno tinto di rosso 11 regioni, mentre per le festività di Pasqua l’intero Paese tornerà in lockdown.
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha già annunciato l’intenzione di chiedere alle Camere l’ok a un nuovo scostamento in occasione della presentazione del Documento di economia e finanza (Def): le ipotesi oscillano tra i 20 e i 30 miliardi.
I danni per le imprese sono ingenti: secondo la Confesercenti, la nuova stretta costerà all’economia italiana circa 80 milioni di euro di consumi al giorno, colpendo duramente soprattutto il settore del commercio e del turismo. Il bilancio dei primi quattro mesi dell’anno, secondo l’associazione, arriverà a registrare una perdita di 9,5 miliardi di euro, mentre un anno di stop&go delle misure di contrasto al Covid mette a rischio sopravvivenza 450mila imprese.
I VACCINI
La campagna vaccinale è prioritaria nella lotta alla pandemia sia sul piano sanitario sia su quello economico. Lo sforzo economico va di pari passo con quello operativo: nel provvedimento al varo lo stanziamento alla voce “vaccini” segnerà 5 miliardi per l’acquisto, la distribuzione, la produzione e per il polo vaccinale annunciato dal ministro per lo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti.
IL FONDO PERDUTO PER LE IMPRESE
Alle imprese e alle partite Iva dovrebbero arrivare ristori per 12 miliardi – rastrellando risorse anche tra le pieghe di misure precedenti – arrivando a coinvolgere una platea di circa 3 milioni di attività.
Si supera la logica dei codici Ateco che aveva lasciato senza aiuto alcuno molte attività e intere filiere produttive. Potranno contare sul fondo perduto – da un minimo di mille ad un massimo di 150mila euro – le aziende fino a 10 milioni di fatturato e che nel 2020 abbiano una riduzione dei ricavi del 33% rispetto al 2019. L’indennizzo sarà calcolato sulla media mensile della perdita del 2020 a confronto con il 2019, moltiplicata per due. I rimborsi, ha assicurato il sottosegretario al Mef, Claudio Durigon, grazie al coinvolgimento della Sogei, arriveranno entro 30 giorni. Per la filiera dello sci dovrebbe arrivare un addendum di 600 milioni, oltre ai ristori. Nel dl dovrebbe inoltre essere rinnovata l’indennità per i lavoratori del turismo e dello spettacolo.
FISCO
Confermata la cancellazione delle cartelle esattoriali fino a 5mila euro, ma l’iter parlamentare potrebbe portare la soglia fino a 10mila. L’intervento coinvolgerebbe circa 60 milioni di cartelle esattoriali relative al periodo 2000-2015 attualmente giacenti nel magazzino dell’Agenzia delle entrate, crediti difficilmente esigibili. «Oggi come oggi ci sono 137 milioni di cartelle giacenti in Agenzia, in archivio, questa possibilità di cancellare le cartelle fino a 5mila euro, fino al 2015, porterà sicuramente un vigore all’archivio dell’Agenzia delle Entrate in modo che si possa verificare anche quelle esigibili», ha sostenuto Durigon precisando che la cancellazione riguarderà tutti, non solo chi ha subito perdite.
Si va poi verso la proroga della sospensione per i versamenti legati alle cartelle fiscali e gli avvisi esecutivi fino al 30 aprile, ma la notifica . Dal 1 marzo però riparte la notifica degli atti. in arrivo anche il rinvio per le rate di rottamazione ter e del saldo e stralcio: il pagamento delle rate in scadenza nel 2020 slitta al 31 luglio, mentre per quelle in scadenza nel 2021 dovrebbe venire spostato al 30 settembre. Inoltre, il Mef ha anticipato la proroga al 31 marzo della certificazione unica e lo slittamento al 10 maggio della precompilata, insieme al rinvio di tre mesi per la conservazione delle fatture elettroniche.
LAVORO
Il “pacchetto” lavoro dovrebbe pesare circa 10 miliardi. Si va verso la proroga del blocco dei licenziamenti per tutte le imprese che hanno la cassa integrazione ordinaria fino al 30 giugno, esteso fino a fine ottobre per i lavoratori che hanno la cig in deroga o il Fis in attesa della riforma degli ammortizzatori sociali. Sarà proroga di due mesi anche la Naspi, rifinanziato con un altro miliardo il reddito di cittadinanza e altre tre mensilità per i percettori del reddito d’emergenza. Ci sarà «un rafforzamento del reddito di emergenza mediante l’innalzamento della soglia massima dell’ammontare del beneficio per coloro che vivono in affitto e la garanzia dell’accesso al beneficio anche ai disoccupati che hanno terminato, tra il 1 luglio 2020 e il 28 febbraio 2021, la Naspi o la Dis-coll e non godono di altri strumenti di sostegno al reddito», ha spiegato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, durante l’audizione nelle commissioni congiunte Lavoro e Affari sociali sulle linee programmatiche del suo dicastero, sottolineando che «è allo studio una disposizione per permettere ai percettori di reddito di cittadinanza di lavorare temporaneamente sospendendo il beneficio senza subire la perdita o la riduzione dell’assegno. In tali casi l’assegno riprenderà a decorrere in via automatica al termine dell’attività lavorativa».
FAMIGLIA
Il decreto Covid ha anticipato le misure per le famiglie che da ieri sono tornate a fare i conti con la chiusura delle scuole, stanziando circa 290 milioni per i congedi parentali retribuiti al 50% e per il bonus baby sitter fino a 100 euro a settimana per alcune categorie di lavoratori. Crescono però le pressioni per estenderli a una platea più ampia di lavoratori, ma si ritiene più probabile che il “soccorso” possa arrivare con il provvedimento legato al prossimo scostamento di bilancio.
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