Roberto Gualtieri
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Le riunioni si susseguono, mentre il tempo stringe. Per onorare la missione che gli è stata affidata, il decreto Ristori Quater deve approdare in Gazzetta Ufficiale al più tardi domenica sera. Degli otto miliardi di euro che il quarto scostamento di bilancio gli ha assegnato in dote, la maggior parte è destinata al rinvio delle scadenze fiscali e le più prossime cadono lunedì 30 novembre.
Così con il nuovo decreto destinato al “contenimento” delle perdite economiche conseguenti alle restrizioni adottate con il Dpcm del 3 novembre, arriva la proroga per il versamento del secondo acconto Irpef, Ires e Irap e per la presentazione della dichiarazione dei redditi e dell’Irap.
LE PROROGHE
In particolare, ha anticipato il Mef, il Ristori quater sposterà dal 30 novembre al 10 dicembre il termine per il versamento della seconda o unica rata d’acconto delle imposte sui redditi e dell’Irap. Stesso termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi e della dichiarazione Irap, assicurando in tal modo dieci giorni di tempo in più ai contribuenti e agli intermediari.
Le imprese non interessate dagli Isa (Indici sintetici di affidabilità), ovunque si trovino – cioè, senza distinzioni per fasce di colore – potranno contare su una proroga ancora più ampia ma solo qualora abbiano conseguito nel periodo d’imposta precedente a quello in corso ricavi o compensi non superiori a 50 milioni di euro e, nel primo semestre 2020, abbiano subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 33% rispetto al primo semestre 2019. Per queste imprese il termine per il versamento della seconda o unica rata d’acconto delle imposte sui redditi e dell’Irap sarà prorogato al 30 aprile 2021.
Non ci sono paletti, invece, per gli operatori economici che rientrano nella lista dei codici Ateco che accompagna il Ristori Bis con domicilio fiscale o sede operativa nelle zone rosse, come non ci sono per i ristoratori delle fasce arancioni. Per loro il rinvio al 30 aprile 2021 sarà previsto a prescindere dai requisiti legati ai ricavi o ai compensi e alla diminuzione del fatturato o dei corrispettivi.
Per i soggetti che applicano gli Isa, e che si trovano nelle condizioni richieste, sarà confermata la proroga al 30 aprile 2021 già prevista dal decreto Agosto e dal Ristori Bis. I versamenti sospesi dovranno essere effettuati in un’unica soluzione entro la data stabilita.
SFUMA LA CIG DI NATALE
Pare tramontata, invece, l’ipotesi di una “Cig di Natale”. L’idea di un bonus natalizio di 500 euro per i lavoratori in cassa integrazione era emersa giovedì nel corso dell’incontro cui hanno preso parte il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e i capidelegazione della maggioranza. Ma sul punto erano già emerse perplessità per via del considerevole impegno di risorse necessario, 1,6 miliardi, che si riteneva più opportuno “dirottare” sui ristori alle partite Iva, finora escluse dagli aiuti. Nella riunione di ieri pomeriggio tra Gualtieri, i sottosegretari al Mef e i responsabili economici dei partiti – al quale si è “affacciato” anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte – non solo Italia Viva avrebbe ribadito il suo veto, ma anche gli altri partiti di governo si sarebbero detti contrari. Niente bonus, quindi. Mentre i contributi a fondo perduto per gli autonomi e le partite Iva potrebbero arrivare in un secondo momento, forse a gennaio.
RIFINANZIATI I BONUS
Il Ristrori Quater garantirà anche per il mese di dicembre il bonus da mille euro ai lavoratori stagionali, dello spettacolo e del turismo. Verrà prorogato anche quello da 800 euro per i lavoratori dello sport. Dovrebbe essere previsto, poi, il rifinanziamento del reddito d’emergenza e le misure a sostegno dei genitori con i figli in quarantena come i congedi parentali e il bonus babysitter.
L’ITER
Anche il Quater dovrebbe confluire nel primo decreto ora all’esame delle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato. Le modifiche parlamentari potrebbero contare su una dote di 600mila euro. L’intero pacchetto ristori – per un valore complessivo di 18 miliardi – dovrebbe arrivare in Aula prima di Natale in modo da poter rispettare la scadenza del Ristori Uno fissata il 27 dicembre.
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