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Carla Ruocco

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Agevolare l’accesso ai prestiti garantiti alle piccole e medie imprese stroncate dal lockdown e che oggi, più che mai, hanno bisogno di liquidità per poter riavviare le attività e non abbassare la saracinesca definitivamente. È questo l’obiettivo di alcuni emendamenti al decreto Liquidità che sono stati sostenuti e firmati anche dalla presidente della Commissione di inchiesta sul sistema bancario e finanziario, Carla Ruocco. Il decreto Liquidità è attualmente all’esame delle Commissioni finanze e attività produttive della Camera e la prossima settimana approderà in Aula.

LE CRITICITÀ

Oggi le norme in vigore trovano difficoltà attuative per le procedure burocratiche complesse, anche per i prestiti di minore entità, quelli fino a 25.000 euro garantiti al 100 per cento dallo Stato. Burocrazia e scarsa corrispondenza di linguaggio con le banche fanno sì che le risorse messe a disposizione dal decreto restino all’interno del cassetto del governo.

Ma c’è di più. Per come è congegnata la norma attualmente in vigore, viene esclusa dal possibile finanziamento una larga platea di imprese che, pur non essendo ancora decotte, presentano delle esposizioni deteriorate. Sono molte in queste condizioni, e a esse viene così preclusa una opportunità di rilancio.

Gli emendamenti in questione al decreto Liquidità sono volti a consentire anche a quelle imprese che hanno esposizioni deteriorate e presentano improbabili rientri, ma che non sono considerate “in difficoltà” ai sensi della normativa europea, di accedere ai finanziamenti fino a 25.000 euro garantiti al 100 per cento e a quelli fino a 5 milioni (con la garanzia del fondo centrale al 90 per cento a cui si aggiunge il 10 per cento da parte dei Confidi). Inoltre, le proposte di modifica intendono aprire l’accesso ai finanziamenti anche ai soggetti che attualmente si trovano con procedure concorsuali aperte ma che stanno comunque rispettando i piani di rientro.

GLI EMENDAMENTI

Per illustrare il senso degli emendamenti presentati e il lavoro che la Commissione di inchiesta ha avviato per accompagnare e agevolare l’attuazione degli interventi per supportare le imprese, la presidente Ruocco è stata interpellata dal Quotidiano del Sud. «Il governo – ha ricordato Ruocco – ha approvato il decreto legge sulla liquidità per venire incontro alle esigenze delle piccole e medie imprese del Nord e del Sud. In Commissione di inchiesta abbiamo istituito un servizio di segnalazione che è aperto a tutti i cittadini e alle pmi. Stiamo vagliando gli ostacoli, anche di carattere burocratico, e le criticità che le banche frappongono per l’erogazione dei finanziamenti che ci vengono segnalate dalle piccole realtà produttive».

«Per i grandi gruppi e le multinazionali che hanno sedi all’estero – ha aggiunto Ruocco – assicureremo un efficace presidio presso la Commissione di inchiesta affinché siano assolutamente chiare e puntuali le condizioni che il governo chiederà ai fruitori della garanzia Sace, al fine di preservare gli interessi nazionali, gli investimenti e l’occupazione nei siti italiani. Insomma, dobbiamo assicurarci che i finanziamenti restino nei siti italiani».

«Vigileremo – ha concluso Ruocco – affinché tutte le parti in causa, il ministero dell’Economia, la Sace, Cdp, le banche e le grandi aziende rispettino gli impegni, che devono essere stringenti ed effettivamente realizzati. Vigileremo per questo».


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