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La legge di bilancio è arrivata al traguardo e, anche se senza troppi slanci, un bottino all’agricoltura lo ha portato.

Si tratta per lo più di conferme di stanziamenti, senza investimenti pesanti per le infrastrutture e soprattutto con pochissimo spazio per l’agricoltura del Mezzogiorno. Anche se il governo non perde occasione per dichiarare l’impegno a sostenere le regioni del Sud e il settore agricolo.

LE MISURE

Certo poteva andare anche peggio soprattutto se si tiene conto delle premesse. Si era partiti, infatti, con l’ipotesi di appesantire la tassazione sul gasolio agricolo (e per la pesca). Una misura contenuta in un provvedimento del ministero dell’Ambiente che la Coldiretti ha “stanato” e attaccato. E la battaglia ha portato il governo a ritirare l’intervento.
Ma vediamo i principali provvedimenti del pacchetto verde. Intanto è stata confermata l’esenzione Irpef, che non è stata stabilizzata come per l’Imu e l’Irap, ma ha comunque salvato per il 2020 i conti fiscali delle aziende agricole. Vale infatti circa 200 milioni e, se si aggiungono i risparmi di Imu e Irap, si arriva a circa un miliardo di risorse che restano nelle tasche delle imprese.

È passato l’esonero contributivo per i giovani agricoltori (coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali) che vale due anni. Si tratta, in sostanza, di una misura finalizzata a favorire il turn over nelle aziende dando spazio alle nuove leve che si caratterizzano per una maggiore propensione agli investimenti e all’innovazione.

INDUSTRIA 4.0

Un altro importante risultato è l’introduzione del credito d’imposta in Industria 4.0 che sostituisce super e iper ammortamento e che rende possibile applicare gli sconti fiscali alle aziende agricole che scelgono lo sviluppo hi tech.
La precedente tipologia di agevolazioni non era infatti accessibile al settore delle imprese agricole che, per oltre il 90 per cento, vengono tassate sulla base del reddito catastale e non redigono dunque bilanci.
Industria 4.0 era stata estesa all’agricoltura, ma solamente in pura teoria. Adesso, invece, lo sconto fiscale potrà sicuramente favorire la modernizzazione delle aziende.

BONUS VERDE

Arriva poi una boccata di ossigeno per il settore florovivaistico che da anni è schiacciato dalla concorrenza delle importazioni dai Paesi terzi. Per fiori e piante, due gli interventi nella legge di bilancio.
Il riconoscimento di un trattamento di favore alle imprese del settore florovivaistico che, nei limiti del 10 per cento del proprio volume di affari, potranno commercializzare anche piante vive e prodotti della floricoltura acquistati da altri imprenditori agricoli florovivaistici applicando sui ricavi derivanti dalla vendita di tali prodotti un coefficiente di redditività pari al cinque per cento. E una semplificazione amministrativa con il regime di tassazione forfetario.

A queste misure bisogna aggiungere la proroga al 2020 del bonus verde, che è contenuto però nel Milleproroghe. Un pacchetto che comunque renderà più competitive le imprese del florovivaismo, un settore di punta – sottolinea Coldiretti – del Made in Italy, con un giro d’affari della produzione che supera i 2,5 miliardi di euro e cento mila occupati nella coltivazione di oltre duemila specie vegetali.

«La proroga del bonus verde – ha commentato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini – risponde alle nostre sollecitazioni per favorire con le detrazioni fiscali la diffusione di parchi, giardini e terrazze in città capaci di catturare le polveri e ridurre il livello di inquinamento».

Va infatti tenuto conto che, secondo lo studio dell’organizzazione agricola, una pianta adulta è capace di catturare dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante arriva a “eliminare” 20mila kg di Co2 all’anno.

OLIVICOLTURA E PESCA

Sempre nella legge di bilancio sono stati inseriti 30 milioni di euro destinati alle filiere e mutui a tasso zero per le imprenditrici. Al Fondo di solidarietà sono stati assegnati 40 milioni di euro per l’anno 2020 che dovranno essere dirottati per poter indennizzare quegli agricoltori che sono stati pesantemente colpiti dalla cimice asiatica.

È stato dato poi il via libera alla utilizzazione agronomica di determinati prodotti equiparati al digestato.

La promozione dei prodotti agroalimentari sottoposti ad aumento di dazi verrà inserita nel Piano di promozione straordinaria del made in Italy.

È stata inoltre estesa la disciplina dell’enoturismo all’Oleoturismo, una misura questa che potrà interessare le regioni olivicole e, dunque, la Puglia e la Calabria.

Infine scatta un aumento di un milione di euro per ciascun anno del triennio che va dal 2020 al 2022 del fondo indigenti.

La manovra ha infine previsto anche una serie di interventi specifici che riguardano il settore della pesca: indennità giornaliera di 30 euro per il fermo pesca obbligatorio e stanziamento di 2,5 milioni per il 2020 per l’arresto temporaneo non obbligatorio e proroga al 31 dicembre del 2020 del Programma triennale della pesca e acquacoltura 2017-2019.


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