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Il rave abusivo e sciagurato che si è protratto per una settimana sul lago di Mezzano vicino a Viterbo, alla fine si è esaurito per autocombustione. Nel senso che le migliaia di giovani sfrenati, spavaldamente crudeli nei confronti della natura devastata e calpestata, le aziende agricole distrutte, visto che ormai si erano stancati se ne sono andati alla chetichella. L’unico fastidio che hanno dovuto affrontare è consistito nel controllo dei documenti da parte di agenti che presidiavano un varco inutile.

In questi giorni gli attacchi alla ministra degli Interni Lamorgese sono stati molti e noi stessi ci siamo chiesti come mai un ministro che ha come compito primario la tutela della pubblica convivenza, avesse potuto lasciar correre. Questi rave avvengono ovunque nel mondo e sono sempre delle feste devastanti che hanno il loro bello proprio nel fatto che sono feste devastanti.

Le generazioni passate non avevano i rave, e si divertivano ugualmente moltissimo. Woodstock nel 1968 non fu un rave ma un grande Festival di musica libertaria. I rave sono un’altra cosa che fa parte della nuova concezione secondo cui i giovani devono poter disporre di una valvola di sfogo. Io ricordo ancora quando ero bambino di aver sentito molte volte dire dagli anziani nati nell’Ottocento che le guerre servono proprio a questo: utilizzare l’energia esplosiva devastante dai giovani spendendola nelle trincee della guerra e dando così una bella sforbiciata all’esorbitante natalità punto oggi nessuno farebbe più ragionamenti di un tale cinismo.

L’Europa per sua fortuna come anche tutte le grandi nazioni del mondo ha totalmente dimenticato che cosa sia la guerra da sempre le guerre hanno il sanguinato e devastato il mondo e l’Europa in particolare fino al 1945 quando ancora molti giovani morivano combattendo dall’una e dall’altra parte nell’ultima carneficina del più grande massacro della storia.

Poi l’umanità ha avuto molto tempo da spendere nella ricostruzione e soltanto dopo qualche decennio ha trovato interessante baloccarsi cosa per altro buonissima, ma crescendo le occasioni di riunione festosa, di sesso “senza cerniera”, come diceva Erika Jong, piramidi di mangime preconfezionato e andato a male, grande varietà di secreti ed escreti. I cani dei festosi partecipanti, già che c’erano hanno sventrato alcune pecore.

Un ragazzo è morto affogato, molti si sono sentiti male e hanno rischiato di morire, un quarto dei partecipanti ha mollato disgustati da quel che avevano visto e fatto. La ministra Lamorgese ha assicurato i disperati abitanti del luogo che “la questione era al top delle priorità”.

Ora, onestamente non si capisce perché si sia consentito questo disastro con totale arretramento dello Stato, peggio degli americani dall’Afghanistan. È un problema reale: perché i proprietari delle terre hanno pianto per il loro lavoro distrutto, la comunità del lago di Mezzano era sbalordita, non uno ha espresso la benché minima simpatia e comprensione per l’invasione barbarica.

E veniamo alla questione più tecnica; questo evento distruttivo e mostruoso è stato accuratamente preparato attraverso i social da molti mesi. Si sapeva tutto: dove, quando, come e per quanto tempo. Abbiamo una polizia postale? La nostra “intelligence de noantri” sa leggere e scrivere? Un fattaccio del genere non potrebbe anche essere usato da eventuali terroristi?

Ma nulla è stato fatto e quando il peggio è arrivato si è assistito a un meraviglioso spettacolo di scaricabarile all’italiana, con i sindaci impotenti, i poliziotti che non avevano ordini, i carabinieri che erano altrove, i finanzieri per carità, i vigili urbani nemmeno parlarne e dunque abbiamo imparato che in Italia un’ora di sconsiderati menefreghisti vandali sporcaccioni ignoranti autolesionisti, tutti rigorosamente privi di mascherine che nessuno ha chiesto loro di indossare, hanno fatto il loro comodo incorrendo una dozzina di reati che vanno dalla violazione della proprietà privata alla devastazione ambientale, dall’uso di droghe non consentite ai danni materiali ad animali, macchinari, piantagioni e attrezzature.

Ma non era questo il Paese dell’obbligo dell’azione penale? Ma neanche una contravvenzione, un colpo di fischietto? Alla peggio, va, un calcio nel sedere? No, purtroppo in Italia esistono zone franche per political correctness e una di queste è il tabù rovinoso dei giovani con licenza di devastare perché sono esuberanti. Lo Stato ha dato una prova di inadeguatezza che ci piacerebbe servisse come lezione per il futuro.


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