Uno sportello bancario
9 minuti per la letturaSvuotati i pronto soccorso, la pressione si è spostata sugli sportelli bancari. E come in tutte le navigazioni tempestose se il carico scivola bruscamente da un lato all’altro la barca rischia di affondare. Chi fino ieri chiedeva agli scienziati un farmaco salva vita ora si rivolge ai direttori delle banche. Sono loro i nuovi medici. Che non sempre, però, a quanto pare, hanno voglia di trasformarsi in eroi. O meglio: non sembrano per ora aver percepito fino a che punto i loro assistiti abbiano bisogno di cure. Cure non banali, intensive, se non proprio rianimazioni per chi rischia di chiudere e tirare giù le saracinesche una volta per tutte.
Le richieste per attivare la concessione di prestiti e di micro-finanziamenti previsti dal decreto liquidità sono già decine di migliaia. Si procede a passo di lumaca.
Un esempio: con una certa enfasi Credem, una delle banche d’impresa più solide, ha annunciato ieri di aver perfezionato l’iter delle prime dieci pratiche di piccolo prestito. Avete letto bene: dieci su quattromila domande pervenute finora, precisa l’istituto di credito che ha stanziato un plafond di tre miliardi per sostenere le aziende. Da più parti si segnalano intoppi, lentezze, burocrazie varie. E sono ancora troppe le clausole pubblicizzate sui banner ma non previste dal Dl liquidità. Alcune associazioni di consumatori denunciano, ad esempio, che in alcuni istituti di credito i prestiti concessi ai clienti verrebbero utilizzati per fidi già aperti dalle aziende. Che vuole dire non differenziare le linee di credito e azzerarne i benefici. Concedere prestiti finalizzati a ridurre o ad estinguere i sospesi.
È appena il caso di ricordare che il provvedimento varato in pompa magna dal governo prevede prestiti garantiti anche alle piccole medie imprese. La maggior parte delle segnalazioni riguardano però cittadini che hanno chiesto il prestito da 25 mila euro, articolo 13, del decreto liquidità, lettera M. Per le persone fisiche e per le ditte individuali basta una mail. Non è necessario essere correntisti di una banca, né dimostrare alcun calo di fatturato. Serve una auto-certificazione, il prestito si basa sui dati relativi all’anno precedente. Il finanziamento ha un tetto massimo di 25 mila euro ma non potrà superare il 25% dei ricavi del 2019. Lo Stato si fa garante al 100%. È previsto un preammortamento di 24 mesi. In teoria – purtroppo solo in teoria – l’istruttoria della pratica tra inizio e fine dovrebbe risolversi nell’arco di 48 ore. Ma come leggerete spesso, troppo spesso, non è così quasi mai.
L’IMPRENDITORE ANTI-CAMORRA
«Mi chiamo Roberto Vitale, ho 55 anni, sono un imprenditore della provincia di Caserta, a capo di un’azienda che ha 15 dipendenti, attiva nel campo della ristrutturazione e delle costruzioni. La prima volta hanno tentato di intimidirmi nel maggio scorso incendiando la cappella di famiglia al cimitero. La seconda, alla fine di novembre, dando fuoco ai locali dei nostri uffici. Sono legato al mio territorio, dove ancora hanno una grande influenza due noti clan della Camorra. Io non ha paura, ho sempre denunciato qualsiasi tentativo di minacciarmi. Date le difficoltà derivate dall’emergenza Coronavirus ho chiesto alla Banca locale, con tanto di atto legale in carta da bollo, di spalmare in rate più piccole il mutuo che ho acceso tre anni fa. Non se ne parla, mi hanno detto. Ho chiesto allora se potessi fare la domanda per il micro-prestito di 25 mila euro. “Perderebbe solo tempo”, mi è stato risposto. Che devo fare? Lavoro per lo più al Nord – continua l’imprenditore che ha inviato una mail al nostro giornale – con la mia ditta avevamo quasi ultimato la realizzazione di un hangar, a Bologna, per conto del ministero della Difesa. I lavori non si sono conclusi e i pagamenti slitteranno. Cosa devo fare? Vogliono farmi fallire? Non ci riusciranno».
Le segnalazioni che seguono sono state raccolte dalla Commissione parlamentare bicamerale d’inchiesta sul sistema bancario presieduta dalla deputata M5S Carla Ruocco. Una delle millequattrocento mail arrivate alla casella di posta elettronica istituita dalla commissione. Tutte le missive sono firmate ma per ovvi motivi di privacy non sono stati diffusi. Le denunce si possono inviare ora al link: https://podio.com/webforms/24363867/1776037
“LA RATA DEL MUTUO? PER NON PAGARLA NON LASCI SOLDI SUL CONTO”
Mi sono attivata con la banca per richiedere la sospensione del pagamento della rata del mutuo già da fine marzo. Rendendomi conto che esistevano tempistiche ho pagato regolarmente la rata di marzo e ho inviato richiesta conforme via mail inizio aprile. A metà mese dopo mie telefonate mi hanno chiesto di rinviare documenti. Oggi martedì 21 aprile mi dicono che la pratica non è ancora caricata. Che se per caso non ricevessi ancora risposta di non lasciare soldi sul conto in maniera da non pagare la rata… Io mi rifiuto di usare questo mezzo che non trovo decoroso. Grazie per il vostro intervento.
ZERO FINANZIAMENTI AI “NON MERITEVOLI”
Vorrei segnalare il fatto che il finanziamento a piccole imprese di 25.000 euro con garanzia dello stato la banca non lo concede a tutte le aziende. Deve essere un’azienda sana, con un rating giusto, senza segnalazione in Centrale rischi. Evidenzio che anche le aziende “non meritevoli ” per la banca hanno subito danni da Covid e danno lavoro a tante persone. Noi abbiamo bisogno di aiuto per riaprire.
IL LAVORO È FERMO MA IL MUTUO CAMMINA
«Ho mandato la modulistica per il blocco mutuo ormai 21 giorni fa senza aver nessuna risposta, anzi la mia consulente non mi risponde al telefono neanche tramite messaggio, da Roma mi dicono che ancora non sanno niente, il mio mutuo doveva essere già sospeso dal 10 aprile come da decreto invece mi dicono che sono in debito con la banca di una rata e mi dicono di pagare. Mio marito è fermo, non lavora dai primi di marzo avendo un negozio di autoricambi. Anch’io ferma, come mi devo comportare? Aiutatemi!!!»
NEGARE UN PRESTITO GARANTITO DALLO STATO È UN ABUSO?
La mia segnalazione è finalizzata ad avere un chiarimento circa l’istruttoria che le banche effettuano per erogare i finanziamenti fino a 25000 con garanzia al 100% da parte dello Stato. Nel presentare il decreto è stato detto che l’istruttoria sarebbe stata la più veloce possibile, semplicemente presentando pochi documenti (Camera di Commercio, Documenti di Identità e Dichiarazione dei Redditi e/o Bilancio). In questo modo nel giro di pochi giorni il prestito sarebbe stato erogato senza alcuna complicazione. La banca che ho indicato invece, effettua una istruttoria più approfondita andando a verificare che il richiedente non sia segnalato al Crif e nella banca dati dei cattivi pagatori della Banca d’Italia, respingendo il finanziamento in caso di esito positivo. La mia domanda è: tale “approfondimento” è nelle facoltà delle banche effettuarlo o è un “abuso” dell’istituto di credito? considerato sempre il fatto che il prestito è garantito al 100% dallo Stato, quindi a rischio zero per la banca?».
NESSUNA RISPOSTA MUTUO PRELEVATO
«La mia banca chiede oltre autocertificazione dei ricavi 2018 anche il modello unico e/o bilancio. Le banche si attengono alla “Guida operativa” del Fondo di Garanzia. Di snello non c’è nulla! non ho avuto risposta dalla banca pur avendo fatto domanda il 23/03/2020 e il 31/03/2020 mi hanno prelevato la rata del mutuo semestrale dal conto corrente».
LA MIA BANCA TACE MA LA COLPA È ANCHE DI MIO FRATELLO
«Ho inviato la documentazione per la procedura di cassa integrazione aperta dalla mia società alla banca con modulo Mef compilato.
Non ho tuttora riscontro circa la possibile accoglienza della domanda. Mutuo cointestato con mio fratello (anche lui in cassa integrazione ma documentazione non allegata perché non richiesta).
Segnalo che ha altro mutuo per sua prima casa (cointestato con me) ma per ora abbiamo fatto richiesta di sospensione solo “del mio”.
Ps: questa situazione si è creata per l’impossibilità di contrarre un unico mutuo»
“STANCO DI ASPETTARE: PAGO GLI INTERESSI”
«Sono stanco, la banca non sospende il mutuo dicendo che non hanno ancora le direttive, che lo devo fare io personalmente accedendo al sito e facendo richiesta. Sono passati oltre un mese e mezzo, anzi quasi due, e non sono ancora riuscito a sospendere il mutuo tramite il decreto del governo.
Alla fine, ho richiesto di sospenderlo tramite la banca con tanto di interessi maggiorati perché non ho potuto più aspettare».
SE LA BANCA SCOMPARE E NESSUNO RISPONDE
«Nessuna risposta per accesso al fondo di garanzia, ad un fido per pagare le tasse e carta di credito per avere un minimo di scoperto! Via telefono è sempre occupata per un appuntamento, via mail nessuna risposta da vari giorni».
«Chiedo attenzione per le persone come me segnalate in Crif. L’impossibilità di mettersi di nuovo in bonis a causa della segnalazione.
Essere marchiati perché non si è riuscito a pagare rate mutuo prima casa, causa crisi economica.
Ormai nessuno ti fa credito per risolvere la posizione della banca dove hai contratto il mutuo. E nessuna banca si prende il debito di un’altra, solamente se hai garanzie buone, dare la possibilità di tornare a vivere, perdere la casa tutto ciò che hai investito per anni perché la banca è ostica. Si faccia una moratoria».
LA MIA BANCA NON ADERISCE: AIUTATEMI
«Sono amministratore di una srls attiva dal 25 ottobre 2012, attiva nel settore ristorazione. Volevo accedere al finanziamento garantito al 100% fino a 25mila euro. Occorrono 8000 euro per ripartire, ho scaricato e compilato il modulo dal sito del Ministero, fatto l’auto-dichiarazione di azienda chiusa a causa del Covid e ho contattato la mia banca per avere l’indirizzo mail presso cui mandare la richiesta. Premetto che sono correntista con conto aziendale con questa banca dal 2016. La banca ha prima risposto che aspettava il decreto per organizzarsi e poi, quando, ho fatto notare che il decreto era stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale l’8 aprile 2020, mi ha risposto che si occupa solo di credito al consumo e ha deciso di non aderire a questo finanziamento garantito e a nessun tipo di finanziamento per le aziende. Mi chiedo se sia regolare rifiutarsi di erogare finanziamenti dello Stato e soprattutto se sia legittimo visto che il decreto chiaramente dice che tutte le banche devono erogare questi finanziamenti. E mi chiedo ancora: perché la mia banca apre i conti correnti alle aziende se non intende offrire loro alcun tipo di servizio? Ci rendiamo conto del danno che sto per avere? Dopo 8 anni, chiuderemo per colpa della banca. Perché adesso nessuna banca erogherà finanziamenti a nuovi correntisti. Aprire un conto con le banche per una azienda chiusa è praticamente impossibile. Sono sconcertata spero facciate qualcosa».
«La mia banca ci sta negando moratoria relativamente ad un finanziamento in essere (importo originario 10.000; importo da estinguere euro 890 circa), definendoci come ad alto rischio di deterioramento. Si basano su esito Crif per una errata segnalazione. Questa situazione è determinata da una segnalazione effettuata da altro istituto con il quale abbiamo lavorato in passato, e ci segnala in Crif per 30.000 euro, quando in realtà abbiamo concordato un piano di rientro e attualmente dobbiamo estinguere l’ultima rata che ammonta a 452 euro. Chiediamo aiuto in termini reali».
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