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Sale il consumo di droga tra i minori; La sostanza più utilizzata è la cannabis, seguita dalle nuove sostanze psicoattive, inalanti e solventi, cannabinoidi sintetici, stimolanti, allucinogeni, cocaina, anabolizzanti e oppiacei
Nel giorno del blitz dei carabinieri che hanno smantellato 25 piazze di spaccio a Caivano, considerata fino a quel momento la piazza di spaccio più grande d’Europa, a 200 chilometri di distanza, a Roma, il sottosegretario di Stato alla Presidenza del consiglio dei ministri, Alfredo Mantovano, snocciolava gli ultimi dati sul consumo di sostanze stupefacenti in Italia. Dal venditore al consumatore, nel corso dell’audizione, a Palazzo San Macuto, di martedì scorso presso la Commissione parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, presieduta da Michela Vittoria Brambilla, l’ex magistrato ha fornito una fotografia nitida di quel segmento di mercato rappresentato dai giovani, in particolare dai minori, inquadrati nel più ampio ventaglio del fenomeno delle tossicodipendenze.
DROGA E MINORI: NEL 2022-2023 UN AUMENTO DI CONSUMI
“Nel biennio 2022/23 si è registrato un generale aumento dei consumi di sostanze illegali, tornati a valori in linea o superiori rispetto a quelli pre-pandemici: 4 giovani su 10, tra i 15 e i 19 anni, assume una sostanza stupefacente almeno una volta nella vita”, ha detto Mantovano.
In particolare, nel 2023 circa 516mila studenti, pari al 34% di tutti quelli di età compresa tra i 15 e i 17 anni, hanno riferito di aver consumato almeno una volta nella propria vita una sostanza illegale. Circa il 4,5%, si è detto consumatore abituale.
LA CANNABIS TRA LE DROGHE PIU’ UTILIZZATE DAI MINORI
Tra le sostanze illegali, quella maggiormente utilizzata è la cannabis, seguita dalle nuove sostanze psicoattive, inalanti e solventi, cannabinoidi sintetici, stimolanti, allucinogeni, cocaina, anabolizzanti e oppiacei. Sulla regina delle sostanze stupefacenti, 265mila gli studenti tra i 15 e i 17 anni (corrispondenti a circa il 17% di tutti gli studenti della stessa età) hanno riferito di aver fatto uso di cannabis nel corso del 2023. Ma c’è di più. “Registriamo un aumento della percentuale media di principio attivo nella cannabis – ha evidenziato il sottosegretario – passata dal 17% del 2018 al 25% del 2022. Premesso che anche l’1% per un soggetto in età evolutiva può causare, e concretamente causa effetti gravi, inviterei a estrema cautela nel definire leggera una sostanza che ha questa percentuale di principio attivo: è come dire che mezzo litro di birra è uguale a mezzo litro di grappa”.
L’ALCOL LA SOSTANZA PSICOATTIVA PIU’ COMUNE
Non va meglio sul fronte dell’alcol, che risulta essere la sostanza psicoattiva di più comune utilizzo tra i minorenni: circa il 69% riferisce di averne bevuto nel corso del 2023. Le intossicazioni e il binge drinking (5 o più bevute in 30 giorni), riguardano rispettivamente il 13% e il 25% dei minorenni, e questo è fonte di pericolo per la correlazione con condotte antisociali. “Nel tempo si è ridotta l’età della prima ubriacatura – ha sottolineato Mantovano – Ma c’è anche un’altra novità, non positiva, che consiste nel sorpasso di genere: nonostante in passato l’utilizzo di alcol sia stato inquadrato da sempre un comportamento tipicamente maschile, nel 2023 sono state soprattutto le ragazze ad aver consumato in eccessivo bevande alcoliche”.
In crescita i consumi anche di nuove sostanze psicoattive, sostanze “di nuova generazione” che hanno come fonte principale di acquisto il mercato del web, soprattutto in riferimento al consumo cosiddetto sperimentale (almeno una volta nella vita). Ne sono un esempio i cannabinoidi sintetici (da 4,2% a 6%), gli oppioidi sintetici (da 0,5% a 1,7%) e i catinoni sintetici (da 0,2% a 1,4%).
Di rilievo anche i dati sull’uso di psicofarmaci senza prescrizione medica: nel 2023 è arrivato a usarli il 10% degli studenti tra 15 e 17 anni dai 6,6% del 2021.
NEL 2023 DENUNCIATI CIRCA 1300 MINORI PER DROGA
Sul piano giurisdizionale, poi, nel 2023 sono stati denunciati per reati correlati alla droga 1.246 minorenni, 10% in più rispetto all’anno precedente. Sul piano sanitario, sempre nel 2023 il 10% degli accessi al pronto soccorso per patologie correlate alla droga ha riguardato persone minorenni. Infine, i comportamenti violenti: “Nel 2023 – ha spiegato Alfredo Mantovano – circa il 40% di studenti minorenni ha partecipato a risse mentre il 14% ha preso parte a episodi di violenza collettiva. Il 30% dei minorenni è stato attivamente coinvolto in atti di cyberbullismo, il 10% ha assistito a una scena di violenza mentre il 2% ha riferito di averla filmata”.
Droga e minori: numeri che fanno dire al sottosegretario che la parole chiave deve essere prevenzione. “Non servono modifiche normative ma culturali, modelli differenti”, ha detto annunciando nuove campagne informative nelle scuole e sui canali Rai, oltre ai nuovi progetti che coinvolgeranno sempre più il mondo dello sport.
DA +EUROPA: “COL GOVERNO MELONI SI DROGANO DI PIU'”
Numeri, però, che fanno sollevare le opposizioni. “Con il governo Meloni gli italiani si drogano di più. Non lo dico io, ma il sottosegretario Mantovano, che in commissione alla Camera ha snocciolato tutti i numeri del fallimento dell’approccio proibizionista di questo esecutivo”, hanno scritto in una nota di +Europa, Riccardo Magi, e Antonella Soldo, che è anche coordinatrice della campagna Meglio Legale. “È proprio il dato sull’aumento della concentrazione di Thc – hanno proseguito – dovrebbe far riflette il governo sulla necessità di una legalizzazione, che consentirebbe di regolare e controllare le sostanze in circolazione. Invece il governo ha deciso di appaltare questo mercato da milioni di consumatori alla criminalità organizzata, con tutti i rischi che ne derivano, Thc al 25% compreso”.
Critiche anche dall’Associazione Luca Coscioni. Per Marco Cappato e Marco Peduca, “se lo Stato controllasse il mercato della cannabis, come degli altri stupefacenti, potrebbe avere controllo delle percentuali di principio attivo previste per legge, scoraggiando o mettendo fuori commercio le qualità più pericolose, come si è fatto negli anni con il tabacco. Esattamente il contrario di ciò che sta facendo il governo Meloni sulla cosiddetta cannabis light”.
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