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Nonostante poche realtà floride e fortunate, questa estate per il turismo si prospetta la peggiore degli ultimi vent’anni. Le strutture che non possono contare su una clientela immune alla crisi economica si contano sulle dita di una mano e le regioni del Sud Italia rispetto agli anni passati possono contare poco su “o mar o sol o vient”, quando a rinunciare alle vacanze sono le categorie che più incidevano sul fatturato: famiglie e giovani, soprattutto stranieri. I dati emersi dallo studio condotto dal Cts Firenze per Assoturismo e Confercenti, parla di un crollo del fatturato di 3,2 miliardi con percentuali preoccupanti in tutta Italia. Si difende il Sud grazie al ridotto contagio del covid, ma ciò non stimola flussi turistici nelle zone, soprattutto per timore stesso degli abitanti che nelle strutture ricettive si rischi di entrare in contatto con portatori e non del famigerato virus.
È un periodo in cui si rende necessario fare scelte prudenti e difficili, molti imprenditori si sono ritrovati con strutture vuote e prenotazioni annullate. L’incertezza che comporta questa terza fase tanto attesa non viene placata da dati tranquillizzanti, anzi i proprietari delle strutture alberghiere sono bloccati in un limbo di instabilità finanziaria che rende difficile anche fare una stima dei mesi futuri, l’alta stagione si prospetta molto bassa.
«Ci si sente ancora come nella fase uno» così ci racconta Angela Savarese, la cui Masseria Torre del Diamante, in provincia di Fasano in Puglia, ha registrato una percentuale di annullamento dell’80% per il mese di luglio, solitamente il periodo in cui confluiscono più turisti stranieri. “I voli dei nostri clienti sono stati spesso cancellati all’ultimo, quindi non sappiamo neanche se applicare le penali per annullamenti che non dipendono da loro. In generale in questo periodo abbiamo una riduzione del 95% delle presenze nella nostra struttura e siamo completamente abbandonati a noi stessi», prosegue Angela: «Essendo la nostra clientela in larga parte straniera abbiamo subito molte perdite rispetto all’anno scorso, speriamo in una leggera ripresa nel mese di agosto, in cui è previsto di norma l’arrivo di più turisti italiani, ma i mesi successivi torneremo alla stessa condizione di questo luglio».
L’agriturismo sembra essere stato dimenticato dallo Stato e non può neanche usufruire del tanto decantato bonus vacanze, ci spiega Angela: «Si tratta di un bonus inapplicabile per molte strutture, infatti l’80% degli imprenditori della zona non lo accetta a causa della sua natura farraginosa e dei procedimenti confusionari che richiede. In sostanza si applicherebbero sconti sulle tasse, ma sono completamente inutili se adesso il problema principale è la mancanza di soldi, di liquidi».
Gli effetti negativi del covid, abbiamo visto, colpiscono queste realtà che vivono del turismo straniero e si trovano in difficoltà quando si parla di sussidi statali. Ad oggi, il personale della Masseria Torre del Diamante è stato dimezzato, molti contratti non sono stati rinnovati e per il mese di luglio si è presentato un solo cliente, in contrasto con l’affluenza del luglio dello scorso anno, in cui la struttura registrava di essere al completo.
Lo sconforto di Angela Savarese, però, è soprattutto verso i suoi ragazzi: «Nonostante tutto, abbiamo deciso di riaprire e di confermare almeno metà del personale, ci stiamo indebitando per sostenere i nostri dipendenti». Infatti, ci racconta, pur non essendoci un clima sereno hanno voluto dare una speranza ai giovani che vivono di questi lavori stagionali, cercando di mandarne a casa il meno possibile. Pur di pagare i loro stipendi, la struttura è aperta col minimo delle presenze.
Sembra quindi che in questo periodo così difficile per molte realtà imprenditoriali che vivono di terziario, quando non possano girare liquidi si cerca di diffondere un po’ di speranza, ma a farne le spese a lungo termine saremo tutti noi.
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