La Reggia di Caserta
3 minuti per la letturaCultura e territorio sono i settori che risentono maggiormente della mancata valorizzazione e mostrano più velocemente i risultati dell’incuria statale. Nonostante ciò gli investimenti pubblici spesso scarseggiano o vengono applicati senza i dovuti controlli.
Secondo il World Travel and Tourism Counsil, l’Italia è la quinta meta turistica del mondo, ma la distribuzione dei turisti nel territorio è terribilmente sproporzionata; se nel 2017 gli stranieri hanno superato gli italiani per presenza turistica nel territorio, questi sembrano preferire notevolmente le città del centro-nord. La valorizzazione delle città d’arte ha permesso una notevole affluenza di turisti stranieri, che nel caso di Venezia rappresentano addirittura l’86% circa delle presenze.
A beneficiarne sono anche le performance economiche della regione, il cui solo turismo genera un volume d’affari da più di 100 miliardi l’anno, rendendo il Veneto beneficiario del 11,3% delle spese complessive effettuate dai turisti nel Paese. Nei dati riportati dall’Istituto di ricerca su innovazione e servizi per lo sviluppo del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iriss), le regioni del Sud Italia non compaiono tra le regioni d’Italia maggiormente performanti- economicamente- se non per quanto riguarda il turismo stagionale: la Puglia è infatti la meta più ambita per le lunghe vacanze estive.
L’urgenza prossima riscontrata è quella di rilanciare le regioni che meno beneficiano del turismo- economicamente- come Campania e Calabria, che a dispetto della presenza di numerosi siti archeologici e parchi naturali, figurano tra le mete meno ambite durante l’anno. I progetti proposti negli ultimi anni vertevano su due soluzioni: la costruzione di casinò nel territorio e la creazione di un polo golfistico, soprattutto in Calabria, in cui i tempi sembrano maturi per sviluppare simili progetti.
Il consiglio regionale calabrese ha approvato una legge che favorisce la realizzazione di campi da golf e strutture che possano promuovere turismo settoriale legato a questo sport. Si cerca, quindi, di intercettare le richieste del mercato e adattarle alle possibilità del territorio, sperando così di incentivare le affluenze e, si spera, in un secondo momento, spostare l’attenzione sul patrimonio storico-artistico.
In Campania, invece, Corrado Matera, assessore regionale al Turismo, si è detto fiducioso verso le nuove affluenze di turisti stranieri- soprattutto tedeschi- previste per il 2020, investendo nelle realtà imprenditoriali e negli istituti che favoriscano la formazione di competenze professionali dei lavoratori che operano nel terziario.
Le tendenze del 2019 stimano un aumento dell’affluenza turistica in Italia del 4% e una grossa fetta di turisti, ispirata dalle tendenze dell’ultimo anno, preferirà il cosiddetto turismo slow e sostenibile, fatto di percorsi ad hoc nella natura, cammini religiosi o spirituali, una tipologia di turismo attivo concentrato soprattutto nella scoperta- o riscoperta- degli spazi aperti.
Il Sud Italia si presta perfettamente a questo tipo di attrattiva, infatti lo stesso AirBnb Magazine- l’inserto internazionale del portale online che permette di trovare alloggi in tutto il mondo mettendo in contatto diretto turisti e host (coloro che mettono a disposizione le loro strutture) – ha dedicato ben dieci pagine alla Calabria, facendo un excursus delle attrattive storiche, ambientali e culinarie della regione. In queste pagine non ci si sofferma solo sulle mete marittime, che comunque rappresentano una grossa percentuale delle preferenze, ma sui festival e le iniziative proposte durante l’intero anno nella regione, compresi festival, fiere e percorsi naturalistici.
Puntare sul patrimonio artistico e sulla natura incontaminata sembra essere quindi la scelta vincente per attirare turisti e valorizzare il terzo settore, senza limitarne l’attrattiva alla stagione estiva.
Le politiche regionali dovranno essere indirizzate a favorire i trasporti, l’implementazione di strutture adatte ad accogliere i turisti e il mantenimento di questi luoghi altrimenti “dormienti” e completamente svuotati della presenza umana durante il resto dell’anno.
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