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L’accesso al web come un diritto di cittadinanza. Più di otto italiani su dieci, secondo il rapporto “Il valore della connettività nell’Italia del dopo Covid 19” di Censis e WindTre, credono che a tutti vada garantita la possibilità di navigare in internet. Non solo l’80,2% degli intervistati (e l’85,2% dei giovani) chiede che i costi di connessione vengano finanziati, per intero o in parte, dalla fiscalità generale, rimuovendo ogni barriera d’accesso, a cominciare da quella economica. Segnali di un mondo che cambia dopo la pandemia, nella quale la fruibilità della rete è risultata decisiva nei processi economici, lavorativi e sociali.

Un’esigenza che, tuttavia, si scontra con il gap digitale fra territori e in particolare fra quelli di Nord, Centro e Sud. Un quadro che emerge in modo sin troppo chiaro dall’ultimo Desi 2020 (Digital economy and society index) elaborato sulla base dei dati del 2019 dall’Osservatorio agenda digitale del politecnico di Milano in collaborazione con Agcom, Cisis, regione Emilia-Romagna, regione Piemonte, e le due in-house Art-Er e Csi Piemonte. L’indice si compone di diverse voci – connettività, capitale umano, uso di internet, integrazione tecnologie digitali e servizi pubblici digitali – che vanno poi a comporre un punteggio complessivo attribuito a ciascuna regione.

Ne viene fuori una classifica che ai due estremi colloca la Lombardia, in testa, e la Calabria ultima. Nello specifico la prima totalizza 72 su 100, ben al di sopra della media nazionale di 53,8, la seconda solo 18,8, quasi quaranta punti sotto il dato italiano. Non solo: Sud e Isole compaiono solamente nella seconda metà del ranking e tutte sotto la media nazionale. La “migliore” fra le meridionali è la Sardegna con Desi pari a 40,5; seguono Campania (34,9), Puglia (28,2), Basilicata (27,8), Sicilia (26,6), Molise (24,8) e, appunto, Calabria. Sul podio, dopo la Lombardia, troviamo, invece, il Lazio 71,5 e la Pa di Trento e la Pa di Trento. Tutto il Nord, a parte la Valle d’Aosta, e gran parte del Centro si posiziona sopra la media italiana.

Passiamo alle singoli voci. Il campo connettività vede primeggiare il Lazio con 79,8 su 100 ma anche ben posizionata la Campania, seconda con 64,7 punti. Le peggiori sono il Molise (22 su 100) e la Calabria (24). La prima ha il livello più basso in Italia di utilizzo della banda larga ultraveloce (9% della popolazione), la seconda ha invece i valori più bassi nella copertura della banda ad almeno 100 Mbps, assieme a Puglia e Sardegna. E, tuttavia, il Molise (insieme alla Puglia) ha la più alta copertura di banda mobile 4G (98,2%).

Sul capitale umano la Lombardia torna leader nella sottocategoria delle competenze digitali con 83,1 su 100. Il Lazio, invece, primeggia negli altri indicatori che compongono il capitale umano: popolazione complessiva e donne impiegate in settori tech – e knowledge –intensive e percentuale di laureati. Le regioni del Sud sono ancora in fondo. La Sicilia è ultima sui 4 indicatori competenze digitali di base (29,1%), competenze superiori al livello base (13,6%), competenze in ambito software (33%), e popolazione laureata (14,2%).

La Calabria, da parte sua, come Molise e Basilicata, ha valori prossimi allo zero per le donne occupate in settori tech- e knowledge-intensive, mentre Campania e Puglia sono nelle ultime posizioni in cinque indicatori su sei. Dalla categoria sull’uso di internet emerge, invece, che in Calabria il 25% della popolazione non ha mai usato il web. Ciò la colloca, ovviamente, all’ultimo posto per questa particolare voce con 24,3 punti su 100, cinquanta sotto la Lombardia, prima. Insieme alla Puglia, poi, è fanalino di coda per uso settimanale di internet (64%, gap in negativo di 17 punti rispetto all’Emilia Romagna, che è in testa con l’81%).

Sul fronte della comunicazione, invece, il divario nord-sud si ribalta: la regione che usa maggiormente i social è la Campania (59%), quella che videochiama di più è la Basilicata (53%). Sull’integrazione delle tecnologie digitali il nord-est ha la performance migliore (punteggio pari a 69,1 su 100), mentre Sud e Isole sono ancora in forte ritardo (19,3). Centro e Mezzogiorno   spiccano però sull’eCommerce nelle piccole e medie imprese. Chiudiamo con i servizi pubblici digitali, campo nel quale eccelle la Pa di Trento (82,7 su 100). In questo territorio, in particolare, è elevato sia il numero di persone che usa i servizi eGovernment sia quelli che inviano moduli precompilati alle pubbliche amministrazioni. Viceversa la Sicilia è ultima su entrambi gli indicatori.


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