Marco Capretti, volto popolare di “Made in Sud”
5 minuti per la letturaSU un fatto è categorico: «Sfiderei volentieri i comici che impazzano sui social a salire su un palco. I social sono un mezzo stupendo per la comicità, ma il pubblico dal vivo lo sostiene solo un artista di professione. E io comunque rimango old style: ai followers preferisco il pubblico in sala». Lui è Marco Capretti, volto popolare dello show di RaiDue Made in Sud, attore comico di cinema e teatro, che da circa un anno va forte su TikTok. Qui si esibisce in brevi gag insieme alla moglie Linda, psicologa di professione, spalla comica sul web per amore. Così, l’attore, 56 anni, romano, ha potuto sperimentare nuove forme di comicità e allargare il suo pubblico. Perché i social arrivano là dove un cartellone non arriverà mai e permettono di stabilire un rapporto diretto con i fans. Lui in pochi mesi ha guadagnato 80.000 followers sull’app cinese. Gli chiedo:
Ti aspettavi l’apprezzamento su TikTok?
«Sinceramente no. Mi sono iscritto su un paio d’anni fa per pura curiosità. Sono laureato in ingegneria informatica e ogni volta che spunta una novità sono affascinato, mi vado a impicciare. Quando l’ho aperto ho pubblicato un paio di video con degli stralci di un mio spettacolo, ma avevano ottenuto poche visualizzazioni e ho lasciato perdere. Poi un anno fa leggo che TikTok con la pandemia ha avuto un’esplosione: tutti stavano a casa e creavano contenuti. Allora ho pensato di ritentare. Mi sono informato sui blog specializzati e ho capito come impostare i video, perché a seconda del mezzo, il linguaggio, la comicità deve assumere forme diverse».
Quali sono le forme della comicità sul web?
«Io in teatro sono un monologhista. Ecco, i monologhi non vanno affatto perché hanno bisogno del pubblico per creare una sinergia. Quindi via i monologhi. Anzi: via tutto quello che normalmente sta nel mio repertorio. Non si sposa bene. Sul web funziona la coppia. Ci vuole una spalla che ti permetta di creare l’effetto comico. Allora ho pensato a mia moglie, gag tipo Sandra e Raimondo Vianello, un classico. L’ho coinvolta. In effetti si tratta di gag di pochi secondi, perché sui social i tempi per far ridere sono i più brevi di tutti: se a “Made in Sud” su RaiDue gli autori si raccomandano di strappare la risata in due minuti e mezzo, altrimenti la gente cambia canale, sul web hai circa 7 secondi. Insomma, in Tv il nemico è il telecomando, sui social è il pollice».
Ok. Per sconfiggere il pollice hai tirato dentro le tue gag Linda, tua moglie. Ma lei non è attrice, è psicologa. Come l’hai convinta?
«Sì, lei fa tutt’altro, lavora con le famiglia, analizza genitori e bambini, ma si presta perché si diverte. Già quando eravamo fidanzati le chiedevo di aiutarmi: dopo cena le davo il copione. Lei mi dava le battute e io mi esercitavo. Quindi, l’estate scorsa, lei era al mare con nostra figlia Giulia, di 4 anni e io in tournée, l’ho chiamata e le ho chiesto di registrarmi due video in cui parlava al telefono. In uno doveva dire: “No amore, è una cosa vecchia”. E nell’altro: “Va bene, se proprio vuoi saperlo ero io”. Lei l’ha fatto, ignara di come avrei costruito la scena. E cioè: io un po’ ingelosito chiamo mia moglie per chiederle conto di una vecchia foto che ho trovato tra le sue cose, che ritrae un ragazzo. E lei mi confessa che in realtà quel ragazzo era lei: prima era un uomo. Linda l’ha visto solo dopo che avevo postato la gag sul web. Fortunatamente ci ha riso su. Anche perché il video è piaciuto molto. Allora, ci ha preso gusto. Anche se qualche volta non le va proprio, perché io sono un puntiglioso».
Cioè?
«Si tratta di video casalinghi, ma ovviamente io li prendo con serietà. E faccio ripetere a Linda la battuta un sacco di volte, finché non va bene. E magari lei è particolarmente stanca, perché questi video li facciamo la sera tardi quando la bimba dorme, per di più cercando di non fare rumore per non svegliare la pupa! E quindi, dopo una giornata di lavoro, Linda dopo un po’ è stufa e mi dice: “Senti amore, ma forse dovresti spiegarmi meglio come devo fare questa battuta, altrimenti non capisco!”».
Tua moglie ti ama proprio!
«Sì, non litighiamo mai, lei è meravigliosa. E sui social piace molto. Le ragazze scrivono per sapere come ha fatto le unghie, di che marca sono i vestiti che indossa. Insomma, alla fine mi ruba la scena!».
Marco, perché hai puntato proprio su una piattaforma per giovani come TikTok?
«In realtà TikTok era un social frequentato da teenagers solo all’inizio. Ora ci sono un po’ tutti, perché è all’avanguardia. La sua peculiarità è che al contrario di altri social, quando pubblichi un video, nelle prime ore viene mostrato ai tuoi followers e poi se è andato bene viene diffuso su altri profili a te sconosciuti. Questo ti permette di guadagnare followers. Inoltre, in base a dei suoi parametri TikTok seleziona i creator interessanti e li contatta per segnalarli alle aziende che intendono investire in pubblicità. Così è successo a me. Poi l’app resta fuori dai i rapporti che stabilisci con l’azienda, non pretende soldi».
Quali aziende ti hanno contattato?
«Tre aziende non italiane. Una asiatica che fabbrica lampade che di notte trasmettono stelle nel cielo, un’azienda elettronica americana che mi ha chiesto di sponsorizzare una penna che scannerizza e traduce i testi che sottolinei. La terza è una ditta cinese: mi sta inviando un robot che pulisce a terra capace di memorizzare la mappa della casa. Questi ultimi sono oggetti costosi: tre, quattrocento euro».
Quindi ci guadagni?
«Su questi prodotti la percentuale di guadagno è minima. Dipende dalle vendite che arrivano dal tuo profilo, ma ti mandano il prodotto in omaggio. Non è facile capire se ci sono dei margini di guadagno interessanti. Ma in ogni caso, io non sto su TikTok per guadagnare, lo faccio perché mi fa sentire vivo come artista. Anche quando, nel periodo duro della pandemia, era impossibile avere un pubblico».
Durante il lockdown insieme ai comici Lallo Circosta, Antonio Covatta e Alberto Farina avevi messo su il Chaltron show, trasmesso sempre online.
«Sì, un talk show umoristico con ospiti improbabili, ci siamo divertiti tantissimo. E lo abbiamo anche proposto dal vivo».
E ora ti vedremo in teatro.
«Sì, dal 30 novembre al 14 dicembre sarò in scena al Teatro Roma ne “L’Ultima coppia del mondo” con la regia di Federico Moccia. L’ho detto, il web è bello, ma il teatro lo è molto di più».
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