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6 minuti per la letturaI GIOVANI e la politica. A che punto siamo? Basta leggere i programmi elettorali dei partiti in corsa per aggiudicarsi i 600 seggi del Parlamento alle elezioni legislative del 25 settembre per rendersene conto. Per loro, a ben vedere, non c’è lo spazio adeguato che ci si attenderebbe, nonostante la retorica qualunquista che rappresentano il futuro del nostro Paese, ma rispetto alle precedenti tornate elettorali, si è fatto un passo avanti significativo. Lavoro, scuola, università, ambiente, giustizia sociale, sono temi fondamentali per le giovani generazioni, ma che, se vengono declinati in modo sbagliato, possono rappresentare una remora ad accrescerne la cultura della partecipazione alle scelte politiche del Paese e ad aumentarne la fiducia verso le istituzioni. Si stima che gli under 35 che si recheranno alle urne saranno meno di 1 su 2. La percentuale è bassa e la possibilità che i giovani si sentano rappresentati dalla classe politica che non contribuiranno ad eleggere lo è ancora di più.
La coalizione di Centrodestra (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati) dedica ai giovani specificamente due paragrafi: “Scuola, università ricerca” e “Giovani, sport e sociale”. Nel primo caso l’obiettivo è favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro attraverso percorsi scolastici che ne garantiscano la professionalizzazione e il merito attraverso la promozione e la valorizzazione degli istituti tecnici professionali. Incentivare i corsi universitari per le professioni negli ambiti scientifico, tecnologico, ingegneristico e matematico (Stem), che godono delle stime più promettenti di aumento dell’occupazione nei prossimi anni. Favorire il rientro dei connazionali altamente specializzati attualmente all’estero. Assicurare investimenti più cospicui da destinare alla creazione, ammodernamento e messa in sicurezza di edilizia scolastica e residenze universitarie, la cui assenza, inadeguatezza o inidoneità può rendere difficile il proseguimento degli studi.
Quanto al secondo punto, si parte da una non specificata valutazione dell’impatto generazionale delle leggi e dei provvedimenti a tutela delle future generazioni al sostegno allo sport quale strumento di crescita e integrazione sociale e promozione di stili di vita sani; dal potenziamento degli strumenti di finanziamento per esperienze formative e lavorative all’estero per giovani diplomati e laureati, finalizzate al reimpiego sul territorio nazionale delle competenze acquisite al supporto e valorizzazione degli enti del Terzo settore e delle associazioni sportive dilettantistiche, nell’ottica del principio di sussidiarietà; dalla reintroduzione e rafforzamento del sistema del prestito d’onore per studenti universitari al programma di investimento e potenziamento dell’impiantistica sportiva, anche scolastica e universitaria; dall’introduzione di borse di studio universitarie per meriti sportivi alla promozione e rilancio dell’artigianato e dell’impresa come prospettiva lavorativa per le nuove generazioni, fino al supporto all’imprenditoria giovanile con incentivi mirati alla creazione di start up tecnologiche e a valenza sociale
Sul tema del lavoro, lo schieramento di Centrodestra vuole mettere in campo strumenti di politica attiva, puntando alla revisione del Reddito di cittadinanza, e ponendo più enfasi sulle misure di inclusione sociale, formazione e inserimento nel mondo del lavoro. Rafforzamento della decontribuzione per favorire l’assunzione di donne, giovani sotto i 35 anni, disabili, in particolare nel Mezzogiorno.
La coalizione di Sinistra (Pd, Verdi, Sinistra Italiana e + Europa) punta a un programma con tre grandi sezioni dedicate alla formazione di un Paese a misura di donne e giovani. Si parla di disoccupazione e al diritto di “divenire adulti” grazie anche un sostegno economico e scolastico. Previsto l’obbligo di retribuzione per stage curricolari, l’incentivazione all’apprendistato per l’ingresso nel mercato del lavoro e l’abolizione degli stage extra curricolari (tranne quelli nei 12 mesi successivi alla conclusione di un percorso di studi). Si passa attraverso la costruzione di un fondo nazionale per i viaggi-studio, cioè le gite scolastiche e, in generale, il tempo libero dopo scuola. Si punta anche sull’acquisizione di attrezzature sportive e strumenti musicali, oltre a incentivare le ragazze verso scelte di studio di materie Stem. All’interno del tema dell’istruzione vengono citati tre interventi per azzerare il costo dei trasporti pubblici locali per famiglie a reddito medio e basso; libri di testo in base al reddito e il pieno accesso ai servizi psico-pedagogici per tutti; gratuità delle mense scolastiche. Si aggiungono anche le tematiche dell’edilizia universitaria e il potenziamento dell’offerta culturale nelle periferie della città, garantendo il proseguimento del bonus cultura.
Ma il “diritto di divenire adulti” per la Sinistra passa anche attraverso il sostegno economico per l’indipendenza. Per questo si parla dare in dote 10mila euro a chi compie 18 anni per l’istruzione, l’avvio di un’attività lavorativa o per coprire le spese relative alla casa. Proposta integrata dal potenziamento per il fondo di garanzia mutui per la prima casa e l’istituzione di un contributo di circa 2mila euro su base annua per pagare l’affitto per studenti e lavoratori. Inoltre viene inserito un punto sull’estensione a tutti gli appalti pubblici della clausola di premialità per l’occupazione giovanile. Le proposte di Verdi e Sinistra italiana aggiungono alcuni punti molto condivisi o discussi (a seconda dell’orientamento politico) come la messa in discussione dell’alternanza scuola-lavoro, l’introduzione dell’educazione sessuale e affettiva laica e libera nelle scuole e la riduzione del numero degli alunni per ogni classe.
Nel programma elettorale del Movimento 5 Stelle si parla di riscatto gratuito della laurea, come un incentivo allo studio universitario e al riconoscimento dell’impegno profuso nel percorso di studi in vista dell’attività lavorativa. Se i diritti non sono accessibili a tutti allora sono privilegi. Per questo, accanto al matrimonio egualitario e alla legge contro l’omolesbobitransfobia, si punta a introdurre l’educazione sessuale affettiva nelle scuole e il molto discusso Ius Scholae. Quest’ultimo permetterebbe di riconoscere la cittadinanza a un minore straniero, che sia nato in Italia o vi abbia fatto ingresso, qualora abbia completato regolarmente uno o più cicli di studio nel Paese. Nel programma spazio ai giovani nel mondo dell’istruzione, del lavoro e del benessere. In concreto ciò significa anzitutto la riduzione del numero “chiuso” per l’accesso all’università, l’introduzione di psicologi e pedagogisti nelle scuole e accrescere l’investimento nelle competenze tecniche e scientifiche, potenziandone l’insegnamento. Mentre per i giovani che guardano al lavoro si parla di programma pensionistico anche a beneficio di chi fa lavori intermittenti e del riscatto gratuito della laurea a fini pensionistici. Ma prima del programma pensionistico bisogna incentivare l’imprenditoria giovanile e far pagare meno tasse a chi assume giovani under 36.
Nell’idea di stabilità che il Movimento 5 Stelle vuole dare alla vita dei giovani c’è anche quello di permettere l’acquisto di una prima casa attraverso sgravi fiscali. Infine, all’interno del programma di Azione e Italia Viva, i giovani vengono favoriti attraverso la riduzione delle tasse (dimezzata l’Irpef per i giovani under 30) o l’azzeramento delle imposte (zero Irpef per gli under 35) e per i primi tre anni, per i giovani che avviano un’attività. Il passaggio tra scuola e lavoro vedrebbe rafforzare il sistema di orientamento, attraverso pratiche che contrastino la precarietà e promuovano la flessibilità regolare. Torna il progetto di Garanzia giovani che dovrebbe essere più efficace per garantire maggiore occupabilità giovanile. Nel comparto scuola, invece, oltre all’obbligo scolastico fino ai 18 anni, si prevede la riqualificazione degli edifici scolastici e l’aumento dell’investimento in ricerca.
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