Il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi
3 minuti per la letturaDUE giorni all’inizio dell’anno scolastico e altrettante settimane al trillo della prima campanella per gli studenti di gran parte delle regioni italiane. E prosegue il lavoro del ministero dell’Istruzione per arrivare al doppio appuntamento nelle migliori condizioni possibili: con una normativa chiara e validi strumenti che ne consentano l’attuazione. Il protocollo di sicurezza è stato siglato da dicastero e organizzazioni il 14 agosto con misure che ricalcano, grosso modo, quelle dello scorso anno: distanziamento, igienizzazione e mascherina per gli studenti dai sei anni in su e così via…
Si è aggiunto l’obbligo di Green pass per il personale dipendente. E non è poco. Perché il grosso dei nodi da sciogliere riguarda proprio il lasciapassare o, meglio, la sua verifica che, secondo il ministro Bianchi, spetta ai presidi. I quali però temono che il controllo quotidiano possa influire sul regolare andamento delle lezioni. «Così rischiamo di iniziare a mezzogiorno» si è lamentato all’Ansa il presidente dell’Anp Roma, Mario Rusconi, secondo cui la questione Green pass sarebbe ancora «in alto mare».
Il ministero si è affrettato a far sapere che non è così e poche ore dopo Bianchi ha annunciato il lancio di una piattaforma telematica (una sorta di app) in grado di agevolare la procedura. Il possesso della certificazione da parte del singolo dipendente sarà verificato ogni giorno tramite questo strumento. Semaforo verde per chi ce l’ha, rosso per quanti ne siano sprovvisti. Se la mancanza di lasciapassare persiste per cinque giorni scattano sospensione dal servizio e dello stipendio.
I ministeri dell’Istruzione e della Salute lavorano sulle schede tecniche mentre il Garante della privacy attende di conoscere il testo della norma relativa alle modalità di controllo su cui rilascerà il proprio parere. Dall’altra parte della barricata il fronte sindacale (già fragile) ha finito col frantumarsi completamente. L’Anp ha accolto con moderata soddisfazione la proposta dell’applicazione ma continua a insistere sulla necessità di introdurre l’obbligo vaccinale per tutti gli operatori scolastici, quanto ai tamponi gratis, il presidente Antonello Giannelli si è detto favorevole «per coloro che non possono vaccinarsi e non per le categorie che scelgono di non vaccinarsi». Così è maturato lo scontro con la Uil Scuola, il cui segretario generale, Pino Turi (promotore della gratuità del test) ha accusato i dirigenti dell’Anp di sentirsi i «padroni delle ferriere» che scatenano conflitti ideologici che invece di rasserenare un clima già arroventato, lo accentuano creando un clima di tensione nelle scuole che loro stessi devono gestire».
Intanto prosegue la campagna vaccinale del personale, secondo l’ultimo report della struttura commissariale che fa capo a Francesco Paolo Figliuolo a ricevere la prima dose (o la dose unica) è stato il 90,45% degli appartenenti alla categoria. Percentuali in netta crescita, si legge in una nota, anche per ciò che riguarda i più giovani: le somministrazioni/dose unica per la fascia 12-15 hanno superato il 40% della platea vaccinabile, mentre la fascia 16-19 ha oltrepassato la soglia del 67%. Mediamente però (fra i 12 e i 19 anni) e a livello nazionale non si è ancora raggiunto il 60% di somministrati almeno con una dose (o con la dose unica) indicato dallo stesso Figliuolo come obiettivo minimo da conseguire con l’avvio delle lezioni. Permangono, infatti, differenze fra regioni frutto dei soliti ritardi. Tante le incognite mentre il tempo stringe per assicurare il ritorno in presenza fortemente voluto dal governo.
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