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Margot Robbie nei panni di Barbie

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BARBIE l’abbiamo sempre immaginata a vivere spensierata e felice nel suo mondo in rosa come una bambola di plastica o raffigurata in mille modi diversi nei cartoni animati, ma cosa succederebbe se un giorno si svegliasse per ritrovarsi nel pieno di una crisi di identità? Pare sia questa la trama che ha conquistato l’attenzione di mezzo mondo ancora prima di fare il suo debutto nelle sale cinematografiche. Dal prossimo 20 luglio, in anteprima, sarà disponibile nelle sale italiane, Barbie, il film diretto da Greta Gerwing che ruota attorno alla bambola più famosa di sempre.

Interpretata da Margot Robbie, Barbie prende per la prima volta vita e ci fa entrare nel suo mondo incantato, Barbieland, fatto di scivoli fantasma e piedi flessi. Proprio così comincia il trailer che ha dato un piccolo annuncio di quella che è la pellicola più attesa dell’anno. Forse di interessante e coinvolgente la trama avrà poco, ma quello che farà di questo film il suo più grande successo è l’iconicità non trascurabile con la quale è stato messo in atto.

LEGGI LA SCHEDA DEL FILM SUL SITO DELLA WARNER BROS

Il film segue Barbie e Ken, interpretato da Ryan Gosling, mentre lasciano l’universo rosa e apparentemente perfetto per conoscere quello reale, incontrando ahiloro ostacoli di ogni tipo lungo il tragitto. I problemi sorgono quando qualcosa dentro Barbie comincia a cambiare: quando si sveglia e pensa alla mortalità; quando si guarda allo specchio e compare la cellulite sulle gambe e quando i piedi arcuati diventano piatti fino ad aderire perfettamente al pavimento. Una tragedia considerando che i piedi flessi pronti per essere infilati in delle scarpe rigorosamente col tacco sono sempre stati una delle caratteristiche peculiari di Barbie. È chiaro che il messaggio che si vuole mandare è quello della perfezione che non esiste, l’importanza di accettare se stessi con gli stessi difetti che notiamo davanti allo specchio. Abbiamo sempre immaginato Barbie come l’ideale e il simbolo di un’estetica perfetta… E se così non fosse?

Nonostante se ne parli da mesi e mesi, la trama della pellicola sembra essere top secret e questa è una delle carte vincenti sotto ogni punto di vista dato che l’interesse del pubblico è cresciuto in modo esponenziale con solo la diffusione di alcuni piccoli dettagli che fanno da cornice all’intero film. Pare infatti che l’obiettivo della produzione fosse quello di “proteggere” la trama della pellicola, evitando di rendere noti alcuni dettagli anche alle persone presenti sul set.

Fondamentale in questo tragitto di scoperta verso se stessa sarà Ken, che per tutta la vita si è sempre sentito solo come un accessorio nella vita di Barbie, ora può dimostrare di contare davvero qualcosa. Margot Robbie e Ryan Gosling risultano essere all’altezza per mettere in atto una sceneggiatura al di sopra le righe con un messaggio importante, sicuramente quello del femminismo. «Lei può essere tutto ciò che vuole. Lui è solo Ken», questo cita la locandina del film che ha inaugurato una febbre collettiva da Barbie. Dal piccolo e breve trailer le Barbie dimostrano di poter essere tutto ciò che vogliono, dalla Presidente interpretata dall’attrice Issa Rae fino alla versione sirena interpretata dalla cantante di fama mondiale Dua Lipa. Mentre i Ken sono semplicemente dei Ken. Ma anche se l’idea comune è che il film tocchi principalmente il femminismo, in realtà potrebbe essere molto più profondo di quanto si creda.

A dare il suo forte contributo è stata proprio l’attrice protagonista Margot Robbie che è anche la produttrice della pellicola, distribuita da Warner Bros Pictures. La Robbie ha rivelato a Time che accettare o meno il ruolo dipendeva fortemente dal desiderio di incorporare una moltitudine di bambole all’interno dell’universo di Barbie. Il motivo? L’attrice, che in passato ha ricevuto due nomination ai premi Oscar, ha spiegato quanto fosse importante per lei che il film avesse un cast diversificato: «Non penso che si dovrebbe dire: “Questa è l’unica versione di ciò che è Barbie ed è ciò che le donne dovrebbero aspirare ad essere, apparire e comportarsi”».

Anche se l’idea comune è che si tratti di femminismo, c’è chi ha voluto mettere i puntini sulle i sottolineando che il film non ha solo questo intento, e questa è stata un’idea condivisa da tutti coloro che hanno lavorato alla pellicola. L’obiettivo più chiaro di tutti è che la Gerwing sognava di introdurre umanità, emozioni e sconvolgimento in qualcosa che tutti hanno sempre considerato un semplice pezzo di plastica, dalle forme e dall’aspetto perfetto. Ci riuscirà? Lo scopriremo tra pochi giorni, ma al momento una cosa è certa: Barbie non faticherà a entrare nella lista dei film più visti della storia del cinema. Con un incasso pari ai 100 milioni di dollari negli Stati Uniti. Le previsioni sono alle stelle per un film che ruota semplicemente attorno alla vita di una bambola fatta di plastica.


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