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Addio alla famiglia del Mulino Bianco serenamente riunita a fine giornata davanti alla tv per seguire la programmazione serale. Pandemia e boom tecnologico agevolano l’autoisolamento anche all’interno delle mura domestiche, ognuno con il suo device e gli occhi ben piantati su clip e social media.

E questo nonostante il discreto successo goduto dalle smart tv, collegate a internet e quindi capaci di trasmettere i contenuti streaming su uno schermo più grande e piacevole di quello di smartphone e tablet.

Un trend che riguarda soprattutto i giovani; secondo una ricerca di Sensemakers sui cambiamenti dei comportamenti di consumo di video e sulla crescita delle tv connesse, a un anno e mezzo dall’inizio dell’emergenza sanitaria, il tempo speso dagli italiani su device digitali (che comprendono anche computer ed ebook reader) è cresciuto ancora: nel 2021 è salito del 21% rispetto al 2020 e del 53% rispetto al 2019. La crescita è ancora più rilevante se preso in considerazione il segmento dei giovani, tra i 15 e i 24 anni: l’utilizzo dei device è salito dell’85% sul 2019 e del 44% nel 2020.

A settembre 2021, poi, nonostante il consumo televisivo lineare continui ad essere largamente prevalente (92%) in termini di tempo speso sul totale della popolazione, tra i più giovani (15-24 anni) quello trascorso sui player video attraverso i device digitali rappresenta ben il 35% del totale. In particolare, la distribuzione del tempo speso sui device digitali nella fruizione video è fortemente concentrata sulle piattaforme che storicamente presidiano l’area dei contenuti video online come YouTube (57% del totale) ma anche su attori relativamente nuovi come TikTok (22% del totale).

Il progressivo abbandono del televisore da parte dei ragazzi emerge anche da uno studio recentemente condotto dalla nota azienda tecnologica Philips. Secondo il sondaggio, effettuato su un campione piuttosto rilevante, se il 23% degli under 30 intervistati ha affermato di non avere particolari preferenze fra tv e smartphone, il 21% ha detto chiaramente nella scelta del device per fruire dello stesso contenuto (da un video di pochi minuti a un film) opterebbe per il mobile.

La pandemia, in ogni caso, ha semplicemente accelerato un processo già in atto. Nel 2019 (quindi in pieno pre Covid) un report di Censis e Auditel su “Convivenze, relazioni e stili di vita delle famiglie italiane” certificava come i giovani (addirittura minorenni) fossero già assidui fruitori del digitale: il 17,6% risultava possedere un cellulare, il 6,7% utilizzava il pc fisso, il 24,2% il portatile, il 32,7% il tablet e il 49,2% era connesso a internet.

I social network, chiaramente, giocano un ruolo centrale nelle scelte di teenager e 20enni. In Italia, secondo l’ultimo report di We are social, il più utilizzato è Youtube, che conta 39,3 milioni di utenti attivi. Seguono i 31 milioni di users di Facebook. Solo terzo Instagram (25 milioni), mentre Fb Messenger (20 milioni), Linkedin (15 milioni) e Pinterest (8 milioni), occupano la quarta, quinta e sesta posizione.


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Francesco Ridolfi

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