I protagonisti di Casa Surace
5 minuti per la letturadi ROCCO STIRPARO
C’è una cosa che hanno in comune i settentrionali ed i meridionali, i 20enni ed i 30enni, chi vive fuorisede o chi coi propri genitori: l’amore per i video di Casa Surace. Casa Surace non ha bisogno di essere presentata, la conosciamo praticamente tutti. Con oltre i 2milioni e mezzo di fan, avrete sicuramente riso a qualche video che hanno prodotto (oltre 180, che hanno raggiunto il mezzo miliardo di visualizzazioni!), oppure avrete visto il loro libro in edicola, o assistito a qualche loro premiazione. Loro sono una “factory di produzione”, o semplicemente un gruppo di amici e coinquilini (come preferiscono definirsi), che produce video sulle radici ed i valori del Sud, gli stereotipi da smontare, la vita dei piccoli paesi, i comportamenti, il rapporto tra studenti fuorisede, gli usi e i costumi culinari etc.
Inoltre, anche le loro pagine socialsono ricche di post, immagini e commenti (anche e soprattutto dell’enorme community che son riusciti a creare) che vale la pena di seguire. Come se non bastasse, di recente hanno anche pubblicato il loro primo romanzo: “Quest’anno non scendo”. Di fatti, parliamo di un gruppo di intrattenimento a tutto tondo, che cerca di condividere le proprie idee cercando sempre di differenziarsi, mantenendo un proprio stile. La cosa che però più impressiona di loro è l’unione: nonostante tutto il successo e la mole di lavoro, i ragazzi di Casa Surace mangiano ancora tutti insieme. Abbiamo quindi approfittato di uno di questi momenti di condivisione per far loro qualche domanda, promettendo, in cambio, loro una teglia di parmigiana.
Buongiorno, ragazzi. Iniziamo con qualche domanda seria. Un tema ricorrente dei vostri video sono i 30 anni. Come mai cosí tante attenzioni per questa fascia d’età? Qual è la maggior difficoltà dei 30enni di oggi?
Perché nel frattempo lo siamo diventati, trentenni! A parte gli scherzi, Casa Surace è una famiglia con tanti parenti, e qualcuno di noi ha trent’anni. Ed è stato un trauma quando qualcuno ci ha chiesto se ci volessimo sedere alla fermata del pullman. Ci sta. Volevamo fare dei video drammatici sull’argomento ma ne sono venuti fuori dei video comici. Una delle difficoltà è sicuramente riuscire a continuare a mangiare il cibo di Nonna… sai dopo i 30 anni cambia il metabolismo.
Il pacco da giù è sicuramente il più famoso aiuto umanitario d’Italia. Se doveste fare “un pacco” per aiutare il nostro paese, cosa ci mettereste dentro?
Forse ne servirebbe uno bello grande in cui mettere tutte le cose tipiche delle nostre regioni che ci rendono diversi e simili allo stesso tempo. Nord, Sud, Est e Ovest, ogni paese d’Italia sa essere accogliente e inclusivo. Qualche volta ce lo dimentichiamo!
Nei vostri format si parla spesso delle varie “dispute” generazionali e geografiche. È un modo per esorcizzarne la diversità oppure è semplicemente un format che piace e funziona?
Tutto nasce dal divertimento! Ci piace raccontare le diversità ironiche che contraddistinguono il nostro paese. E le persone ci si riconoscono, e soprattutto capiscono l’ironia. In più oltre a raccontare le differenze proviamo anche a raccontare ciò che è simile in tutti i paesi. Non solo quelli del Sud! Tantissimi ragazzi, nostri fan, ci scrivono dal nord per dire «Anche da noi succedono queste cose» e noi rispondiamo «E allora siete del Sud anche voi»!
I re dei video online siete sicuramente voi ed i “The Jackal”. Nonostante la “competizione”, in questi anni siete cresciuti entrambi. Come vivete questa bella competizione e cosa consigliate a tutte le imprese che hanno dei competitors?
Siamo molto diversi. E forse la diversità e l’unicità sono cose che ti permettono di non entrare davvero in competizione con nessuno. Bisogna trovare una strada personale, guardarsi intorno, costruire un proprio stile. E sempre, sempre, imparare dagli altri!
Qual è il segreto per diventare, in cosi poco tempo, un’affermata “factory di produzione”?
Il segreto è non rivelare mai i segreti nelle interviste! A parte gli scherzi, divertirsi sempre perché il lavoro e la strada è tanta. Restare uniti, trovare i momenti giusti per divertirsi e fare gruppo. E soprattutto, continuare a mangiare tutti insieme.
Va bene, divertiamoci un po’ provando a copiare un vostro format con delle “domande flash”: le domande del SUD a CASA SURACE.
Come mai Ricky, dopo tutti questi anni con voi, è ancora cosí magro?
È costituzione. Non ci fai niente!
È vero che l’accademia della crusca, negli ultimi 3 anni, ha introdotto circa 800 nuove parole che ha sentito nei vostri video?
Effettivamente ne abbiamo uscite tante!
Chi è il più bravo a recitare?
Nonna Rosetta.
È vero che gli addetti alla consegna pacchi non scioperano mai perché hanno paura delle mamme del SUD?
E ci credo, le nostre mamme sono campionesse di lancio dello zoccolo.
Com’è possibile che nessuno sa distinguere quali sia il vostro accento/dialetto ma chiunque riesce a capirvi?
Perché noi parliamo un dialetto dell’anima. Un dialetto sentimentale.
È vero che avete maltrattato un settentrionale nei vostri video, costringendolo a mangiare tutto quello che vostra nonna ha preparato, oppure sono solo “malelingue”?
Nessun settentrionale è stato mai maltrattato nei nostri video. Al limite l’abbiamo aiutato a trovare il Sud che aveva in lui.
Le vostre nonne hanno capito che lavoro fate?
Beh, se pensi a Nonna Rosetta ormai è più esperta lei di digital marketing che noi!
Avete mai pensato di fare un film? Si potrà mangiare la parmigiana nel cinema?
A fare un film non ancora. Ma sai invece che quest’idea della parmigiana non è niente male? Pop Corn al gusto di parmigiana.
Ma parlate dei 30enni perché è la vostra età media? Quindi fra qualche anno parlerete anche dei 40enni?
Ma non ho capito ci dovete umiliare mo?
È vero che quando Ricky dice “m’hanno fatto pacco” è triste?
È una domanda trabocchetto?
Qual è la peggior intervista che vi hanno fatto?
E perché proprio questa? Di solito sulle interviste andiamo forti, sono i saluti che ci vengono sempre male!
Grazie mille ragazzi!
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