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Nazionalista, presso i benpensanti, equivale a un insulto: come un tempo dare del “borbonico” a qualcuno. Considerarsi parte di una nazione – amarla, perfino – è disdicevole. L’anatema incombe su chiunque abbia sentimenti lealisti e l’unica patria agognata è l’Unione europea. Siccome il linguaggio non è mai innocente, il testacoda – anzi, il boomerang – è proprio mirabile. Ben gli sta ai garibardesi. Il nuovo motto “o Roma, o morte!” è il vibrante “o Bruxelles, o morte”. E Giuseppe Conte, manco a dirlo, è già Giuseppi Conte di Cavour. Detto questo, viva ‘o Rre! (e abbasso Canibardo).
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