X
<
>

Giuseppe Conte

Share
1 minuto per la lettura

ROMA – «Abbiamo un sistema di monitoraggio molto sofisticato elaborato con il quale siamo in condizione non solo di conoscere andamento della curva ma anche le criticità del sistema. Possiamo affrontare con fiducia l’autunno, non saremo più nella condizione di predisporre un lockdown generalizzato: nel peggior dei casi interverremo con misure restrittive in maniere circoscritte».

Così il premier Giuseppe Conte, intervistato da Antonio Padellaro e Peter Gomez durante la festa de “Il Fatto Quotidiano”.

«Qualche caso positivo a scuola dobbiamo darlo per scontato – aggiunge – Abbiamo disposto un dipartimento di prevenzione, se necessario attraverso la tracciatura dei contatti arriveremo a una quarantena di tutta la classe come caso estremo».

«Dall’oggi al domani si è detto di avere bisogno di un metro di distanza, non è un fatto semplice – ha proseguito – una parte degli investimenti è destinato a edilizia, nel mese di agosto abbiamo lavorato per questo. Se su 8 milioni e mezzo di studenti ne avremo 50.000 in difficoltà per distanziamento, si dirà che ha fallito il governo? Stiamo monitorando anche questi casi, è un grande sforzo collettivo: Azzolina, Speranza, Arcuri ma anche i sindaci. Siamo anche l’unico Paese in Europa che fornirà undici milioni di mascherine distribuite gratuitamente a personale scolastico e ai ragazzi».

Secondo Conte «la presenza allo stadio così come a manifestazioni dove l’assembramento è inevitabile, non solo sugli spalti ma anche in fase di entrata e uscita, non è assolutamente opportuna».

Quando si parla di opposizione “parliamo di un centrodestra con esponenti che ha caratteri diversi. Con Forza Italia il dialogo è costante, c’è un confronto molto istituzionale. Anche con Meloni, ma con Salvini ho difficoltà perché quando gli lascio un messaggio non vengo richiamato».

In collaborazione con Italpress


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Share
Francesco Ridolfi

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE