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Boccia, Sangiuliano, Lollobrigida… La premier furibonda per gli scandali che si stanno abbattendo su tanti componenti del governo: «Voglio tutta la verità perché alla prima sbavatura, anche fosse una dimenticanza, salta il tavolo»


Adesso anche la marijuana, forse unico caso al mondo, lo mette sotto stress. La norma del disegno di legge sicurezza che azzera ogni utilizzo di cannabis light mette sotto accusa il ministero dell’Agricoltura, il suo ministro e tutto il governo. Le associazioni di categoria sono furiose e mandano messaggi espliciti al ministro Lollobrigida: «Così ammazzate un’intera filiera, centinaia di posti di lavoro, un danno economico pesante e francamente non si capisce il motivo».
Le opposizioni attaccano in aula. Francesco Lollobrigida detto Lollo non replica, non pubblicamente almeno. Il governo ha mandato avanti il capogruppo Foti: «Che se la veda lui e non Francesco» è la scelta di palazzo Chigi.

BOCCIA, SANGIULIANO, LOLLOBRIGIDA, L’ULTIMATUM DI GIORGIA

Prima della marijuana, nella bisaccia dei problemi c’era anche il G7: anche Lollo, come l’amico Genny ex ministro, ha un G7 alle porte, il 21 settembre, nella magnifica e affascinante Ortigia, l’isoletta che è la parte più antica di Siracusa. Il problema non è il G7 in sé – non è difficile per l’Italia promuovere il food in tutto il mondo e con i grandi della terra – ma il fatto che i siciliani sono furiosi perché l’isola ha sofferto la siccità in modo drammatico per tutta l’estate. E una parte della responsabilità è anche dell’Agricoltura, che ha cercato una compensazione regalando la sede del G7. Il resto della Sicilia era e resta molto arrabbiata.

Poi, di certo, non è stata piacevole l’intervista (24 agosto) della sua ex compagna, Arianna Meloni, madre delle sue due figlie, con cui pubblicamente gli dava il ben servito. Deve averne fatte tante Lollo se la compagna di una vita decide per un addio così plateale e definitivo. Manco fossimo a Hollywood. In fondo siamo solo a palazzo Chigi.

LOLLOBRIGIDA E IL TRATTAMENTO GOCCIA-SU-GOCCIA DI MARIA ROSARIA BOCCIA

Insomma, un periodaccio per il sempre sorridente Lollo, il bellone e il piacione della squadra di governo. Il trattamento goccia-su-goccia di Maria Rosaria Boccia può diventare fatale. Con l’attesa spasmodica ogni pomeriggio verso l’ora dell’aperitivo, quando andiamo a compulsare i social dell’imprenditrice di Pompei per vedere se ci sono messaggi (ieri solo Eros Ramazzotti che canta il bisogno di serenità).

Una cosa è certa: a Giorgia Meloni non piace stare sulla corda. Lo ha detto chiaro ai fedelissimi, quel cerchio ormai super-ristretto che conta due, tre persone, la segretaria Patrizia Scurti, la sorella Arianna e il sottosegretario Fazzolari: «Voglio tutta la verità perché alla prima sbavatura, anche fosse una dimenticanza, salta il tavolo». Repubblica scrive, citando fonti di Palazzo Chigi, che la premier è entrata nell’ordine di idee di far “saltare” anche il cognato e di procedere nel caso all’odiato rimpasto. Ecco che circola un’altra orribile domanda: «Ma siamo sicuri che poi ci sarà Lollo ad Ortigia?». Micidiale.

DISCREDITO SESSISTA

Fatto è che le sbavature ci sono e la dottoressa Boccia – nei confronti della quale è stata fatta partire una odiosa campagna di discredito sessista («s’è inventata di essere incinta») – non manca mai di sottolinearle e di rilanciare. Continuando lo stillicidio di allusioni che la comunicazione di palazzo Chigi non riesce in alcun modo a fermare.

Questo giornale la scorsa settimana aveva ricostruito la struttura della storia grazie a fonti “terze” ma vicine al dossier. Il sunto era più o meno questo: Boccia aveva già provato ad accreditarsi con altri ministri, uno in particolare, e cioè Lollobrigida. Anche all’Agricoltura Boccia aveva tentato di avere un contratto come consulente – parliamo del 2023 e dei primi mesi del ’24 – ma poi era scattata una sorta di cordone sanitario per cui la curatrice di grandi eventi sarebbe stata gentilmente messa alla porta con un piano B: una bella consulenza al ministero della Cultura.

E qui entra in gioco Sangiuliano e il rapporto “affettivo” secondo lui, “non affettivo” secondo lei. Fino al contratto firmato da Sangiuliano (decreto ministeriale) stracciato per volontà non è ancora ben chiaro di chi: la sorella Arianna? Il sottosegretario Fazzolari? Di sicuro non la moglie dell’ex ministro, persona, giornalista, che ha altro a cui pensare e soprattutto altri metodi di vita. E qui arriviamo alle sfumature che giorno dopo giorno cambiano i colori della storia. Lollobrigida è sparito dai radar (si dice su richiesta delle sorelle) e sarebbe ormai assente anche dalla cabina di regia del governo e del partito.

LE ALLUSIONI DI BOCCIA

Due giorni fa, alla conferenza stampa del G7 agricoltura a Ortigia, è rimasto spiazzato dalla domanda di un cronista: «Ha avuto rapporti di collaborazione con Maria Rosaria Boccia?». Lui è trasalito, non se lo aspettava, ed è stato laconico: «Non ho approfondito la conoscenza della signora e l’ho vista solo una volta alla Camera (20 dicembre 2023) in un evento organizzato dall’intergruppo parlamentare sulla Dieta mediterranea».
Ahiahiahai… già così i racconti non tornano perché invece Boccia colloca la sua conoscenza con il ministro il 5 agosto 2023, a Pompei, alla presentazione della candidatura della cucina italiana a patrimonio dell’Unesco.

La colloca e la dimostra, visto che circolano varie foto dell’evento di cui si trova traccia sui social della donna e anche sul web. Discrasie pericolose. Solo poco memoria? O c’è altro che la premier ancora non sa? Oppure sa ma teme che diventi pubblico?
L’ultimo post, giovedì sera, dell’imprenditrice di Pompei è una volta di più allusivo e chiama in causa il sottosegretario Fazzolari. «Io e il ministro Lollobrigida ci siamo visti due volte e non abbiamo i contatti telefonici. Attendo però una risposta da Fazzolari». Il sottosegretario a cui, poche righe sopra, apostrofandolo «carissimo», aveva chiesto di «spiegare il mio presunto accreditamento con Lollobrigida».

Così, dopo aver tirato in ballo Arianna Meloni il cui diktat avrebbe stracciato il suo contratto (erano le ore dell’intervista saltata su Rete 4), Boccia fa scendere in campo anche il super riservato Fazzolari. Un vecchio adagio dice “male non fare paura non avere”. Il problema qui è che tutti temono qualcosa.
Da registrare, infine, che ieri il ministro dell’Interno, Piantedosi, parlando proprio di Sangiuliano, ha detto: «È stato vittima di un’imboscata».


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