Elly Schlein e Giorgia Meloni
3 minuti per la letturaDopo la conferenza stampa di inizio anno lo scontro politico si è polarizzato tra Giorgia Meloni e Elly Schlein. La sfida tra le due donne che guidano il centrodestra e il centrosinistra anima il dibattito politico. Non a caso, aspettando il duello televisivo la segretaria del Pd attacca la presidente del Consiglio: «Faccia i nomi e i cognomi di chi prova a ricattarla». E ancora: «Se è vero quello che dice la premier è un pericolo per l’Italia. Dovrebbe consegnare alle autorità competenti gli elementi in suo possesso».
Invece, insiste Schlein, «ho il timore, come già visto con Crosetto, che sia il solito vittimismo e complottismo da quattro soldi per coprire fallimenti economici e sociali. Un comportamento non adatto a chi governa il Paese che ora guida il G7». Su queste note insiste Nicola Zingaretti: «Se è vero bisogna dire chi, se non è vero è una scusa per distrarre. Ma in realtà è una tattica consolidata di questa destra populista».
Sia come sia, nel corso della giornata Meloni ricorda Piersanti Mattarella, fratello del capo dello Stato, ucciso da Cosa Nostra il 6 gennaio del 1980. «È uno dei tanti eroi che, con il loro coraggio e la loro integrità, hanno insegnato al popolo italiano che è possibile combattere la criminalità organizzata e occuparsi della cosa pubblica senza cedere al puzzo del compromesso morale. Sono trascorsi quarantaquattro anni dal suo sacrificio, ma il tempo non ha scalfito minimamente la forza dell’esempio di Piersanti Mattarella. Anche nel suo nome proseguiremo il nostro impegno quotidiano per liberare, una volta per tutte, la nostra Patria dal cancro mafioso».
Tutto questo si intreccia con lo scontro dentro al centrodestra in vista delle regionali della prossima primavera. I leghisti non hanno dubbi: in Sardegna deve essere confermato l’uscente Christian Solinas. Per i meloniani bisogna tenere conto dei nuovi equilibri sanciti dalle elezioni politiche del 25 settembre del 2022. E dunque quel ruolo deve toccare a Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari e uomo di fiducia di Meloni nell’isola.
La questione si risolverà soltanto quando i tre leader della coalizione – Meloni, Salvini e Tajani – si siederanno attorno a un tavolo per definire i candidati di tutte le regioni al voto. Dice Salvatore Deidda, deputato di Fratelli d’Italia: «Il candidato sarà scelto in Sardegna, mi pare che fosse stato deciso e detto, con il tavolo nazionale considerare la Sardegna nel pieno della sua autonomia, considerando di fare la migliore scelta». Nell’attesa del vertice nazionale la Lega insiste su Solinas. Chi cerca di spegnare il fuoco è Maurizio Lupi leader di Noi Moderati: «La forza del Centrodestra sta nella sua compattezza e nel buon governo. Noi moderati sta lavorando perché la maggioranza sia sempre più unita e per scegliere i migliori candidati».
Sullo sfondo prende forma il duello tv tra Elly Schlein e Giorgia Meloni. E se dall’innercircle della premier nessuno si sbottona, la segreteria del Pd rilancia la sfida dalle colonne di Repubblica. Non ci sono solo SkyTg24, TgLa7 e Porta a Porta a contendersi la sfida tra la premier e la segreteria del Pd. Anche Mediaset si candida a ospitare il faccia a faccia. Il Tg5, si legge in una nota, offre uno speciale in onda subito dopo il telegiornale delle 20 o in prima serata. E anche tutti gli altri approfondimenti in prime time sono disponibili a ospitare l’eventuale confronto.
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