Giorgia Meloni
3 minuti per la letturaDall’istituzione di una cabina di regia per la determinazione dei Lep, il Livelli essenziali della prestazioni, alla “promozione” dello ponte sullo Stretto di Messina ad “opera prioritaria e di preminente interesse nazionale”, che porta con sé l’ok all’aumento di capitale di Rfi e Anas per sostenere i programmi di sviluppo, fino ai tre miliardi di finanziamento pluriennale per la Statale 106 Jonica. Nella nuova bozza della legge di Bilancio – che si “allunga” fino a 155 articoli, rispetto ai 136 di quella licenziata dal Cdm, alcuni dei quali ancora in bianco – compaiono questioni e interventi di interesse “strategico” per il Mezzogiorno, e non solo in termini di sviluppo economico. La definizione dei Lep è infatti essenziale in vista di una riforma dell’autonomia differenziata, su cui il ministro degli Affari regionali, il leghista Roberto Calderoli, intende stringere i tempi, che altrimenti finirebbe per ampliare ancora di più la distanza tra il Nord e il Sud del Paese, anche in termini di diritti di cittadinanza.
L’articolo 144, “ai fini della completa attuazione dell’articolo 116 (terzo comma) della Costituzione e del pieno superamento dei divari territoriali nel godimento delle prestazioni”, dà sei mesi di tempo alla cabina di regia – cui partecipano oltre al ministro per gli Affari regionali, tra gli altri anche quello dell’Economia e per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr – per predisporre uno o più schemi di decreto del presidente del Consiglio dei ministri con cui sono determinati i Lep e i relativi costi e fabbisogni standard. Se i tempi non verranno rispettati, la palla passerà a un commissario. Oltre che per definire la spesa di spesa per le prestazioni, i Lep dovranno garantire anche “un’equa ed efficiente allocazione delle risorse del Pnrr”.
A differenza dei Lep, il ponte sullo Stretto compariva anche nella vecchia versione della manovra, ma era solo il titolo, niente testo. Ora l’articolo 82 prova a spingere sull’acceleratore per la realizzazione di un’opera che, tra vari stop and go, è in ballo dagli anni Sessanta: si prevede la riattivazione della Società Stretto di Messina e la possibilità per Rfi e Anas di un aumento di capitale fino a 50 milioni complessivi per la partecipazione alla società. Dall’entrata in vigore della legge di Bilancio sono sospesi i giudizi civili pendenti “con il contraente generale e gli altri soggetti affidatari dei servizi connessi alla realizzazione dell’opera”. Ed entro 30 giorni la società dovrà sottoscrivere l’integrale rinuncia al contenzioso “a completa tacitazione di ogni diritto e pretesa”. Il commissario “liquidatore” diventa “straordinario” fino alla nomina dei nuovi organi societari. Restando al Sud, l’articolo 88 conferma lo stanziamento di 3 miliardi – spalmati dal 2023 al 2037 – per la realizzazione di lotti funzionali del nuovo asse viario Sibari–Catanzaro della Statale Jonica 106 che finora era rimasto un annuncio del titolare del Mit, Matteo Salvini, durante la conferenza stampa post Cdm.
Nella nuova bozza della manovra – che rappresenterebbe il 95% del testo definitivo, atteso in Parlamento lunedì – viene messo nero su bianco quello che la premier Giorgia Meloni aveva annunciato come il «salvadanaio del tempo per le mamme», ovvero la concessione di un mese in più di congedo parentale all’80% della retribuzione di cui si può usufruire fino ai sei anni del bambino. Anche questo finora solo un titolo. Viene fissato a 40mila euro l’Isee per l’aumento del 50% dell’assegno unico alle famiglie con tre o più figli. Si dà lo stop al pagamento dell’Imu per i proprietari di immobili occupati che abbiano presentato regolare denuncia. Si fissa al 31 marzo la data limite per il via libera del Cipess al terzo lotto della Tav Torino-Lione. Mentre risulta ancora in valutazione l’ipotesi di età di uscita legata al numero di figli per “Opzione donna”, come la proroga del Fondo di garanzia per le PMI che dovrebbe essere incrementato di 800 milioni. E’ scomparso dall’articolato il contributo di solidarietà che era solo un titolo nella precedente bozza. E rimane vuoto l’articolo sugli extraprofitti.
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