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Il governo di Giorgia Meloni è ora ai blocchi di partenza, il tempo delle polemiche e delle discussioni è finito, ora è tempo di correre
L’espressione più usata, anzi più consumata per descrivere la prima formazione del governo, il più a destra della storia repubblicana, è siamo pronti. Lo diceva Giorgia Meloni con i manifesti incollati sulle case. Ma per varare questo esecutivo c’è voluta molta pazienza ed un sano amore del rischio. Perché altrimenti non sarebbe mai nato.
C’è una fotografia che riprende lo sguardo, o meglio l’occhiata che si danno, ieri mattina Matteo Salvini e Silvio Berlusconi proprio nell’istante in cui parla la candidata premier. Una smorfia, un atteggiamento falsamente serioso. E’ così che l’hanno interpretato decine, centinaia di blogger sparsi per il pianeta. E quell’atteggiamento è stato offerto nel momento in cui Meloni spiegava di essere stata indicata dal centrodestra.
Non conta uno sguardo a dividere e neppure a mettere in dubbio l’esito di come agirà il nuovo governo.
Non sono molte le novità rispetto alle indiscrezioni della settimana scorsa.
Meloni ha accettato subito l’incarico senza riserva, si va di fretta. Questa mattina alle 10 il giuramento nel salone degli Specchi. I ministri sono nove per Fratelli d’Italia, cinque della Lega, altrettanti per la Forza Italia e cinque tecnici. Le donne con Meloni sono sette in tutto.
GOVERNO MELONI, È ORA DI CORRERE
I vicepremier sono Antonio Tajani e Matteo Salvini.
Tajani si trova in una posizione molto delicata nel ruolo di ministro degli Esteri. Non gli viene perdonata la sua fedeltà a Berlusconi, ma nello stesso tempo, con l’investitura del Ppe è riuscito a superare questo aspetto, quando l’altro ieri, alla vigilia del Consiglio europeo, si è recato a Bruxelles a garantire la vocazione europeista di Forza Italia.
I ministeri sono 24, uno in più del governo Draghi. Sono cambiati nomi di alcuni dicasteri, a riprova che già dai nomi si intuisce il programma politico del nuovo governo, lo Sviluppo economico diventa il ministero delle Imprese e del Made in Italy, quello della Transizione ecologica si chiamerà Ambiente e sicurezza energetica, le Politiche agricole cambiano in Agricoltura e sovranità alimentare e il ministero dell’Istruzione diventa ministero dell’Istruzione e del merito. Le politiche europee diventano il ministero degli Affari europei, Coesione territoriale e Pnrr.
PRESTO PER DARE UN GIUDIZIO
È presto per dare un giudizio articolato che sarà possibile una volta ascoltate le comunicazioni della presidente sul programma. Come scrive Osvaldo Napoli di Azione, “Calenda valuterà senza pregiudizi le azioni del nuovo governo: la collocazione internazionale dell’Italia e il rispetto dei diritti civili. Saremo guardiani rigorosi e inflessibili”. Accusa Napoli “Capisco l’emozione per la solennità del momento, ma fornire al premier incaricato l’elenco sbagliato dei ministri non è un fatto irrilevante. Anche perché sorge il dubbio di un cambio in corsa nell’assegnazione dei ministeri. Il commento richiama lo scambio di ministeri tra Pichetto e Zangrillo.
Si profila uno scontro tra il leghista Roberto Calderoli e Nello Musumeci, ex governatore della Sicilia, che spesso ha criticato il modello della Lega. Scoppia la prima grana per Meloni sull’autonomia. Si annuncia alta tensione quando il braccio destro di Salvini ha già annunciato che porterà il dossier in Consiglio dei ministri.
Poi c’è il caso di Giovan Battista Fazzolari che ha cancellato il suo tweet in seguito all’articolo dell’Espresso, troppo imbarazzanti i messaggi su Mattarella. Qualche strappo c’è stato rispetto alle intese- Pichetto Fratin- alla Pubblica Istruzione. Ma per i tecnici è significativo quello dell’Interno, ma anche la Sanità e la ridenominazione di alcuni ministeri stupisce.
Particolarmente significativa è la creazione del ministero della cultura, attribuito a Gennaro Sangiugliano, giornalista, direttore del Tg2, conoscitore della storia e di alcuni libri sui grandi personaggi. Ma oltre alla storia è amante delle ideologie soprattutto per quelle che affondano radici nella storia. Raffaele Fitto ha un’esperienza da eurodeputato, infatti occuperà la casella degli Affari europei. Si occuperà soprattutto del Pnrr dopo una lunga carriera politica iniziata nella Dc.
LA POSIZIONE DELLA MINORANZA SUL GOVERNO MELONI
Nello stesso tempo c’è da affrontare le opposizioni di destra e di sinistra. Giuseppe Conte, al termine dei colloqui del Capo dello Stato ha affermato “se il nuovo governo metterà indietro le lancette delle nostre conquiste civili troverà un muro.”
Enrico Letta ha commentato “dopo aver ascoltato lista, nomi e denominazioni del governo Meloni, dico ancora più convintamente opposizione, opposizione, opposizione. L’unica novità è una donna premier, un fatto storico per il nostro Paese, oggettivamente da riconoscere”.
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