Matteo Salvini e Giorgia Meloni
2 minuti per la lettura“Si vede che non hanno bisogno di aiuti”. Sono le parole di chi vorrebbe il centrodestra artefice di nuovi slanci mentre, al contrario, deve sopportare un partito dilaniato al suo interno. Che non riesce nemmeno a fissare la data per il vertice.
Basterebbe questo per uscire dall’angolo in cui s’è cacciato dopo l’elezione del presidente della Repubblica. Perché tutto parte da lì, da quelle maledette giornate in cui Giorgia Meloni e Matteo Salvini, al culmine di una lite, presero, ciascuno, una strada diversa. Da allora, non si sono più parlati, pur mandandosi messaggi attraverso i cavalieri della speranza. Da allora il clima resta teso e le distanze rimangono.
L’altro giorno, si era diffusa la voce che Giorgia Meloni si recasse agli stand della Beauty Week. Pertanto i cronisti milanesi si sono mobilitati per verificarne la fondatezza. Peccato che fosse un bluff, come ne capitano a chi fa una vita sul marciapiede. La dichiarazione con cui ricoprono la loro volontà è perfino consunta a forza di ripeterla. Un vertice del centrodestra ci sarà, non è questione di ore, ma di giorni. E così la vita dei cronisti è stata tagliata.
“Incontrare Berlusconi e Meloni?, io sono a disposizione” ha risposto Matteo Salvini in tono secco, dopo la riunione di centrodestra di governo sulla delega fiscale. E la Meloni va ripetendo ai suoi adepti, le cui file si ingrossano di giorno in giorno, di essere sicura del fatto di interpretare il disagio di una nazione.
Intanto, la macchina del centrodestra non si muove, non fa un passo avanti, né un altro indietro. Ma le posizioni sembrano sgretolarsi. Dopo la conferenza programmatica di Fratelli d’Italia, la leader non vuole più sentir parlare di “interessi di partito”. Perché, spiega, “Se c’è una cosa chiara è che io non faccio gli interessi di Fratelli d’Italia, altrimenti per me sarebbe stato facile andare al governo, avrei avuto maggiore visibilità rispetto a quella che ha un partito d’opposizione”.
Ma per guadagnare posizioni nei sondaggi ha detto anche che il trasformismo non paga, ovvero che “non puoi pensare di cambiare le cose, alleandoti con i tuoi avversari”. Ed ha toccato le corde dell’emozione battendo il tasto dell’infezione da virus. “Invece di unirsi alle tante Nazioni che tornano alla normalità, il governo persiste nel generare ulteriore caos in cittadini e imprese”.
Perché a dire della Meloni “è ora di mettere la parola fine a misure inutili, caotiche e dannose per l’intera Nazione: Fratelli d’Italia continua a chiedere l’abolizione definitiva del Green Pass e delle restrizioni”. Ma se uno sta al governo, come Salvini è difficile tenere il piede in due scarpe, come fa notare una fonte. Due scarpe differenti, una ossequiosa e l’altra ruvida, com’era in principio.
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