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Silvio Berlusconi

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Non si arrende mai, anzi rilancia sui legami con il Ppe, Silvio Berlusconi malgrado i ricoveri all’ospedale San Raffaele, pensa a rifondare il centrodestra (che forse, dopo le parole di Giorgia Meloni, non esiste più). Dopo gli 8 giorni di ricovero, è tornato al lavoro, come dimostrano le immagini pubblicate martedì sui social. Ed al termine di una riunione con Antonio Tajani, ed i capigruppo, Anna Maria Bernini e Paolo Barelli, ha dettato la linea che è, più o meno la seguente: prima di tutto, Forza Italia. Prima di tutto la ricerca di una ritrovata autonomia e centralità per non rimanere schiacciati dai numeri e risucchiati a destra dalla Lega e Fratelli d’Italia. Se la destra vuole andare al governo, se vuole avere ambizioni, deve dare al centro un ruolo egemone e per vincere ha bisogno del centro. Ed ha bisogno di staccare il centro dalla destra. Cancellando quel trattino che non dava respiro al Cavaliere.

Berlusconi rivendica l’autonomia. Forza Italia è stato e continua a essere il perno della coalizione che si contrappone alla sinistra. Il centrodestra che abbiamo come “orizzonte strategico è saldamente ancorato ai valori del Ppe: europeista, atlantista, garantista, cattolico e liberale”. Adesso, rilancia la sfida “per affrontare al meglio i prossimi appuntamenti elettorali: saremo il cuore di un centrodestra che si dovrà presentare alle prossime elezioni profondamente rinnovato”. L’idea del centrodestra, per il Cavaliere, è di una coalizione che guardi al centro con le altre sigle dei moderati, per rafforzare l’area di un centrodestra che è “ancora oggi, per i sondaggi, la prima scelta degli italiani, la coalizione che governa la maggior parte delle Regioni e centinaia di comuni”.

Ma agli alleati non piace questa autonomia indipendentista. Osvaldo Napoli, deputato di Coraggio Italia, chiede di fare chiarezza con gli alleati.  E si domanda se i “partiti che non hanno nel loro orizzonte strategico il Ppe sono o non sono protagonisti nel centrodestra rinnovato che immagina Berlisconi”. Secondo Napoli, la nota di “Forza Italia lascia molto nel vago questo punto. Berlusconi sa però che si tratta di uno spartiacque decisivo”. Per l’onorevole è “giusto ricordare che il centrodestra governa in comuni e Regioni, ma la politica nazionale richiama a un’altra dimensione e ad altre possibilità. Da un anno, il centrodestra è diviso in Italia, con Fratelli d’Italia all’opposizione e Forza Italia, Lega, Coraggio Italia in maggioranza. In Europa, Lega e Fdi siedono in gruppi con forze radicali o sovraniste, tutte all’opposizione, in Germania, Francia e Spagna. In Europa le forze di centro sono alternative alla sinistra, ma distanti da forze identitarie o sovraniste”.

Se lo scontro per il Colle ha diviso soprattutto il centrodestra, anche il centrosinistra (con gli alleati 5Stelle) reca segni di ferite in tutto il corpo. E lo scontro, tra il garante del movimento, Beppe Grillo ed il presidente Giuseppe Conte, preoccupa i vertici. Per la prima volta anche Grillo mostra qualche timore, Ha detto “no al Cupio dissolvi per le vanità personali”. Malgrado abbia evitato finora, di intervenire in questioni interne, stavolta ha cercato di temporeggiare su Facebook invitando a “non dissolvere il dono del padre nelle vanità personali e che “il necessario è sapere rinunciare a sé per il bene di tutti”. E ricorda la frase che pronunciò il Mahatma Gandhi di fronte ai suoi seguaci; “Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. Sicché rinunciò a sé, spiega Grillo, per consentire il passaggio dall’impossibile al necessario”. Il necessario è anche “poter parlare con la forza di una sola voce”. Infine avverte: “Se non accettate ruoli e regole restano solo voci di vanità che si (e ci) dissolvono nel nulla”.

Ed è corsa contro il tempo a Palazzo Chigi per chiudere un’altra partita, quella fondamentale del Pnrr, ed i 24,1 miliardi in 6 mesi, che devono arrivare dall’Europa. Ci sono molte partite da giocare, quella più importante è la riforma elettorale che ha sempre diviso i partiti. Anche se adesso sembra emergere un percorso già segnato dal Pd.


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