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Palazzo Chigi

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Mentre il presidente del Consiglio lavora alla stesura del programma su cui chiederà mercoledì la fiducia al Senato (l’appuntamento è fissato per le 10) e il giorno dopo alla Camera, si va delineando la macchina operativa del governo con la nomina delle figure chiave di Palazzo Chigi e dei ministeri: capi di gabinetto, capi legislativi e staff.

Per Palazzo Chigi, Mario Draghi ha chiamato come capo di gabinetto Antonio Funiciello, già capo dello staff dell’allora premier Paolo Gentiloni. Esperto di comunicazione – è stato anche il portavoce di Luca Lotti quando era sottosegretario all’editoria – e autore di saggi: l’ultimo pubblicato nel 2019 è “Il metodo Machiavelli – Il leader e i suoi consiglieri: come servire il potere e salvarsi l’anima”.

Roberto Chieppa dovrebbe essere confermato nel ruolo di segretario generale che gli aveva assegnato Giuseppe Conte, mentre Carlo Deodato dovrebbe guidare il dipartimento degli Affari giuridici e legislativi.

LA SQUADRA ECONOMICA

Sabato, subito dopo il giuramento al Quirinale, il primo Consiglio dei ministri dell’era Draghi ha ufficializzato la nomina del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ruolo che l’ex presidente della Bce ha affidato a Roberto Garofoli. Classe 1966, tarantino, magistrato e giudice del Consiglio di Stato, nonché direttore della Treccani Giuridica, per Garofoli si tratta di un ritorno a Palazzo Chigi dove era stato segretario generale durante il governo Letta, per poi passare al ministero dell’Economia come capo di gabinetto prima di Pier Carlo Padoan, nei governi Renzi e Gentiloni, poi di Giovanni Tria nel Conte I. Al suo fianco, come capo di gabinetto, dovrebbe arrivare Daria Perrotta che ha già lavorato con Maria Elena Boschi poi con Gianfranco Giorgetti allora sottosegretario.

Per guidare il gabinetto del dicastero dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco ha incaricato Giuseppe Chinè che aveva ricoperto lo stesso ruolo al Miur con Marco Bussetti ministro nel Conte I, e anche alla Salute, dal 2014 al 2018, con Beatrice Lorenzin, mentre in precedenza aveva diretto l’ufficio legislativo dell’Economia e del ministero per la Semplificazione amministrativa.

Per il ministero dello Sviluppo economico, capitanato da Giancarlo Giorgetti, è accreditato Paolo Visca che con lo stesso ruolo aveva lavorato con Matteo Salvini vicepremier dell’esecutivo gialloverde, mentre al fianco di Massimo Garavaglia al Turismo dovrebbe arrivare Gaetano Caputi. Per il ministero delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli avrebbe indicato Francesco Fortuna. Renato Brunetta, al suo ritorno al ministero della Pubblica amministrazione, avrebbe chiamato a dirigere il suo gabinetto Marcella Panucci, per otto anni direttore generale di Confindustria (2012-2020).

SOTTOSEGRETARI E VICEMINISTRI

Più delicata, e complicata, si profila, invece la partita dei sottosegretari e dei viceministri, in cui i partiti proveranno sicuramente ad avere maggior voce in capitolo, e dove probabilmente si cercherà di “compensare” lo squilibrio di genere e territoriale imputato alla squadra messa in campo da Draghi – poche donne e poco Sud – ma dove si dovrà tener conto anche delle possibili richieste risarcitorie di chi ha dovuto “cedere” la propria poltrona ministeriale, e magari anche delle ambizioni dei partiti più piccoli. Il toto-nomi è già cominciato.


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