Il premier Giuseppe Conte
1 minuto per la letturaROMA – “Il termine ‘rimpasto’ è una formula che andrebbe esiliata dal lessico della nuova politica. Cosa significa? Rimescolamento delle posizioni di governo? I cittadini non capirebbero. Se invece, nell’ambito di un serio e costruttivo confronto politico, una forza dovesse ravvisare l’opportunità di migliorare la sua squadra, questo sarebbe un altro discorso. Ma deve nascere dalle forze politiche, in maniera trasparente. Sono alla guida di una squadra che sta lavorando molto bene, benché sottoposta a uno stress incredibile da emergenza sanitaria, sociale ed economica”.
Così il premier Giuseppe Conte in un’intervista a la Repubblica.
Insomma, se un partito vuole il rimpasto deve farsi avanti? “Sin qui non è accaduto. Mentre il confronto politico è doveroso”. Su come pensa di consolidare l’attuale maggioranza, Conte sottolinea che “il confronto che è in atto, su riforme e priorità del programma, potrà tornare utile a rilanciare l’azione di governo e impostare la ricostruzione con più determinazione. Sui tavoli di lavoro non vi sono litigi ma discussioni sulle migliori soluzioni. Non possiamo lasciarci distrarre da questo chiacchiericcio di fondo”.
A chi nel Pd lo accusa di agire da solo sulle questioni chiave, risponde: “Sono abituato a queste accuse come anche a quelle, opposte, di non decidere. Su molti dossier ci sono posizioni diverse, ma questo governo non può essere accusato di non risolvere i problemi. Le decisioni le abbiamo prese con piena condivisione”. Su una presunta rivalità con Di Maio sulla guida del M5S taglia corto: “Non c’è e non ci può essere rivalità con Di Maio. Lavoriamo assieme da oltre due anni. Seguo cosa avviene nel M5S ma non ho nessuna ambizione di guidarlo. Di Maio è un punto di riferimento per il M5S. Trovo naturale che possa entrare nei nuovi organi di governo del Movimento”.
In collaborazione con Italpress
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