X
<
>

Share
2 minuti per la lettura

Per un attimo, hanno temuto di aver perso la cabina di comando. Poca cosa visto che la poltrona di sindaco procura più guai che onori. Ma ascoltare dalla tv il professor Walter Ricciardi che evocava, per Napoli e Milano, le città che loro guidano, un lockdown “necessario” era forse troppo. Oppure come si dice, era la goccia che aveva traboccato dal vaso in questi giorni così singolari e forse unici di lezioni impartite dal piccolo schermo.

E così, Giuseppe Sala e Luigi de Magistris, ieri mattina, hanno scritto al ministro della Salute, Roberto Speranza per chiedere delucidazioni. ”Abbiamo scritto al ministro – osservano i due primi cittadini – per chiedergli se quella è un’opinione del suo consulente o è un’opinione del ministero e, nel caso fosse un’opinione del ministero se è basata su dati e informazioni che il ministero ha e noi non abbiamo”. Insomma, “il lockdown è un’idea di Ricciardi?”. La loro convinzione, e non da ieri, era di non attuare il progetto del lockdown nelle capitali del Nord e del Sud. “Non credo sia giusto fare il lockdown – sostiene Sala – oggi abbiamo meno di 300 terapie intensive, ne abbiamo avute in passato 1700”.

Il premier Giuseppe Conte, nel Question time alla Camera, ha difeso le misure assunte dal governo altrimenti. Ha sottolineato che altrimenti “l’epidemia ci sfugge di mano”. Il presidente del Consiglio, ha spiegato che in Italia “abbiamo uno scenario di tipo 3”. Lo studio prevede possibilità di interruzione di alcune attività particolarmente a rischio, anche su base oraria, possibilità di lezioni scaglionate per la scuola, incremento dello smart working per decongestionare i trasporti. A tali misure si è attenuto il governo” nell’adozione del Dpcm. Sabato scorso è stata inviata una bozza del Dcpm al Comitato tecnico scientifico ed il Cts “dopo ampia analisi ha condiviso”. Ha osservato: “Siamo consapevoli che sono misure severe , ma sono necessarie a contenere i contagi. Diversamente la curva epidemiologica è destinata a sfuggirci completamente di mano”. Si faranno, adesso, tavoli permanenti per la soluzione “della criticità nei trasporti. “Il Mit – ha aggiunto – sta valutando l’incremento del numero di corse”.

La risposta del centrodestra è lapidaria. La volontà di dialogo espressa da Zingaretti si infrange contro un muro alzato da Fratelli d’Italia (Meloni: di che cosa stiamo parlando?) e da Matteo Salvini (“Disponibilità a dialogare senza preclusioni purché l’offerta sia seria e concreta”). Mentre Forza Italia “c’è”, firmato Berlusconi (non è il momento delle divisioni) anche se si dice che sia un’apertura per puntellare i numeri al Senato. Ora però si pone il problema di avvertire Conte ancora alle prese con le scaramucce di Italia Viva di Renzi. Ma Conte è il vero obiettivo di maggioranza e opposizione insieme.

Intanto la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, in un’informativa al Senato, ha detto che non c’è una sola mano dietro alle violenze di piazza degli ultimi giorni. “Sono singoli episodi a livello territoriale . Non c’è una sola regia nazionale”. I disordini sono riconducibili ad antagonisti di destra e sinistra. Intanto il governatore della Puglia Emiliano ha annunciato la chiusura di tutte le scuole.


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE