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ROMA – «La verità è sempre stata detta agli italiani. È evidente che ogni intervento che facciamo prima di quello scenario, tende ad evitare che quello scenario si avveri. È uno scenario possibile se stiamo fermi, ma noi non siamo mai stai fermi e abbiamo sempre fatto misure restrittive, prudenti, che avevano un unico obiettivo che ribadisco; la protezione e la difesa della vita che vengono prima di tutto il resto. Prima del divertimento, prima dello svago e in alcuni momenti drammatici prima del business, vengono prima di tutto. Questo è l’approccio che c’è stato anche in questa fase, assolutamente nuova».
Così il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, ospite a Radio Anch’io su Radio1 Rai, in merito alla possibilità di un nuovo lockdown.
«L’Italia è a pieno regime e noi dobbiamo difendere lavoro e scuola e dobbiamo farlo con tutte le forze che abbiamo e per farlo serve costruire una trincea prima degli ospedali. È evidente che noi stiamo facendo tutto questo perché vogliamo che lavoro e scuola vengano protetti e tra lavoro, scuola e divertimento e una partita di calcetto, c’è qualche irresponsabile che pensa sia meglio la partita di calcetto», ha aggiunto.
Poi, ospite a Start su Sky Tg24, il ministro ha osservato come «le regioni hanno il potere di fare misure più restrittive sui propri territori. Se c’è un focolaio improvviso in un’area, possono intervenire in tempo reale e con l’aiuto dello Stato. Se c’è necessità di agire ancora più puntualmente lo facciamo. In questo momento credo sia fuori luogo ipotizzare lockdown o chiusure tra regioni».
Infine ha ribadito che «la didattica a distanza è sempre utilizzabile, viene utilizzata anche per rafforzare l’attività opzionale pomeridiana, però in questo momento non è sul tavolo».
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