Vincenzo De Luca
3 minuti per la letturaL’unica cosa che li mette d’accordo è la richiesta di votare subito per le regionali, il 12 luglio. Per il resto, i governatori di Nord e Sud sono l’un contro l’altro armati. Si accusano a vicenda, si rinfacciano ritardi ed inefficienze, fanno propaganda tentando di salire in cattedra. Un brutto spettacolo, soprattutto alla luce dei numeri che fragorosamente hanno fatto registrare drammatiche anomalie in Lombardia e Veneto ed un sostanziale contenimento invece in Campania, Lazio e Puglia. Non solo, grandi prove di solidarietà e cure efficaci sono giunte dalle regioni meridionali nei confronti di pazienti provenienti da Bergamo, Lodi o Cremona. Il coronavirus si è mostrato secessionista, come ha fatto notare il giurista Ruben Razzante, membro del comitato anti fake news di stanza a Palazzo Chigi. Eppure ci sono i fatti che parlano.
GLI SCONTRI
«Caro governatore Vincenzo De Luca, sappia che qualunque cosa accada noi non chiuderemo mai la porta ai 160mila italiani, tra cui circa 14mila campani, che ogni anno scelgono di venire in Lombardia per farsi curare. #Fermiamoloinsieme», ha sbottato per esempio il governatore lombardo Attilio Fontana replicando al collega campano pronto a serrare i presunti confini regionali per evitare che qualche lombardo scendesse giù. Si sa, la vera partita in gioco sono le risorse che aree ricche vogliono conservare e difendere con i denti, lasciando altre zone con meno fondi e meno mezzi. «Sul piano psicologico credo che De Luca si confonda. È un po’ che non mi telefona e non si rende conto che non sono assolutamente provato ma sono lucidissimo», ha aggiunto Fontana.
Il suo sempre-presente assessore al welfare Gallera si è spinto oltre sostenendo che il Sud farebbe bene a ringraziare «Perché senza le chiusure avrebbero avuto anche loro tanti contagi». Insomma, la pizza rivoltata completamente. «Farebbe bene a non distrarsi dal suo lavoro e ad evitare di dire bugie», gli ha risposto il deputato dem, Piero De Luca, figlio del presidente della giunta regionale. Di certo, vista la grave situazione sanitaria che ancora oggi c’è in Lombardia, sarebbe il caso di guardare in casa propria, di ammettere gli errori e magari di chiedere scusa.
L’altro fronte è stato aperto tra Milano e Roma. «Nessun caso Lombardia nelle Rsa del Lazio», è stata la piccata risposta di Nicola Zingaretti a Fontana che durante un suo intervento a Radio Padania lo aveva chiamato in causa per gli spostamenti nelle residenze assistenziali. «Ancora una volta la Regione Lazio si trova a smentire una bufala diffusa per infangare il lavoro fatto durante questa emergenza dalla giunta Regionale del Lazio», ha spiegato l’assessore alla sanità D’Amato. Un dolore doppio considerando l’aiuto fornito a pazienti di Milano, di Brescia, di Bergamo in un grande spirito di unità. L’ultimo scontro tra Luca Zaia e sempre De Luca, l’anticipatore. «Tutti i veneti che vanno in Campania in vacanza non sono tanto contenti – ha premesso sulla questione chiusura confini -. Poi sarebbe bello vedere il numero dei tamponi fatto da ogni regione, anche dalla Campania, e vedere i contagi». Polemica sì, ma più pro domo sua che per attaccarlo l’altro. C’è un consenso da alimentare, ci sono le regionali. Prima si passa all’incasso e meglio è: su questo infatti sono d’accordo i ricandidabili Zaia, De Luca, Toti ed Emiliano.
L’INIZIATIVA
Mentre va in scena lo scontro tra governatori sulle riaperture anticipate e sulla gestione dell’emergenza, in Lombardia nascono iniziative di tenore decisamente opposto. E sul piano della solidarietà si distingue la folta comunità di meridionali. Il paniere della solidarietà è sbarcato a Milano grazie ad una napoletana da tempo residente nel popolare quartiere di Dergano. Nel corso delle ultime settimane di emergenza Covid-19 si sono distinte anche alcune pizzerie gestite da imprenditori campani che hanno inviato pizze a domicilio, nonché pizze in ospedale destinate al personale del San Raffaele e del Niguarda. In pochi giorni sono state numerose le adesioni al progetto portato avanti da “Milano Azzurra”, uno dei più antichi club di tifosi del Napoli al Nord.
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