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L'incontro tra i sindacati e il presidente incaricato Mario Draghi

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ROMA – La conferma del blocco dei licenziamenti, il prolungamento della cassa Covid, il rafforzamento del sistema sanitario, coinvolgimento per il Recovery Plan e il confronto come strumento per rilanciare il Paese. È quanto hanno chiesto i sindacati al premier incaricato, Mario Draghi, che ha dedicato l’ultimo giorno di consultazioni, tra l’altro, all’incontro con le parti sociali.

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha auspicato che questo confronto continui anche dopo la fiducia in Parlamento. «Siamo pronti al confronto e rivendichiamo che il mondo del lavoro possa essere messo nelle condizione di diventare un protagonista. Abbiamo indicato che i giovani sono figli di migranti e se si vuole coesione e creare un clima diverso, è necessario che chi nasce qui e chi studia qui abbia gli stessi diritti di cittadinanza di tutti gli altri. Se la coesione è un obiettivo – ha concluso Landini – oggi è il momento di praticarla concretamente per affrontare la situazione difficile che abbiamo».

«Abbiamo chiesto che il tema del blocco dei licenziamenti e la proroga della cassa Covid siano confermati, ma bisogna confermare anche i sostegni alle imprese. Non deve essere sine die, ma ci vogliono i tempi giusti per riformare gli ammortizzatori sociali», ha detto la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. «È prioritario rafforzare il sistema sanitario, è evidente che negli anni la sanità pubblica è stata taglieggiata in termini di professionalità. Abbiamo dato la nostra disponibilità, attraverso un rapporto concertativo, di dare un contributo al governo. Ci è sembrato che Draghi fosse interessato a ciò che abbiamo proposto e sembra abbia condiviso che lavorare assieme sia la straordinaria possibilità che possiamo offrire al Paese», ha concluso.

Il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha espresso soddisfazione per questo incontrato e per aver «utilizzato il metodo del confronto in un momento così delicato. Abbiamo chiesto che questo non sia un episodio ma che il metodo della concertazione diventasse uno strumento per aiutare il Paese a ripartire in questo momento drammatico. Abbiamo sottolineato quello che per noi è un dramma sul quale si deve intervenire subito – ha spiegato Bombardieri – quello delle diseguaglianze sociali. Il tema delle diseguaglianze in questo periodo si è aggravato. Per intervenire riteniamo che la coesione sociale sia uno strumento importante e per tenerla è necessario che ci siano scelte condivise, che tengano conto che ci sono persone che soffrono. Per questo abbiamo chiesto proroga del blocco dei licenziamenti e degli ammortizzatori».

Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, ha proposto al presidente incaricato Draghi «l’urgenza di adottare un serio progetto di rilancio industriale volto a favorire l’occupazione del Paese. A tal fine, occorre un programma politico chiaro e deciso. Bisogna in primis riformare gli ammortizzatori sociali, valorizzando l’aspetto delle politiche attive, anche attraverso un grande e straordinario programma formativo, bilanciando riqualificazione professionale e sostegno al reddito. In secondo luogo, è necessario sbloccare i cantieri e le infrastrutture con un superamento del Codice degli Appalti, favorendo la gestione commissariale sul modello ponte Morandi. In questa prospettiva – ha aggiunto Capone – appare prioritario intervenire attraverso una seria riforma della Pubblica Amministrazione, della giustizia civile e del fisco per attrarre gli investimenti delle imprese, comprese quelle estere, anche per ridurre la distanza oggi esistente fra scuola, università e aziende».

Anche la Cisal si è detta pronta a consegnare al designato Presidente del Consiglio le proposte relative sia agli strumenti congiunturali, da adottare nell’immediato e strettamente connessi a salvaguardare la capacità economica delle famiglie, sia alle riforme strutturali, finalizzate a recuperare il gap con i Paesi più avanzati. Secondo il segretario generale Francesco Cavallaro serve una «riforma del Fisco con reale introduzione della “contrapposizione di interessi”, riforma del sistema pensionistico che favorisca concretamente il ricambio generazionale. Lavoro che punti su welfare attivo, formazione e strumenti di sostegno. Riforma della Pubblica Amministrazione, digitalizzazione, scuola, infrastrutture, burocrazia, giustizia. Tutti macrotemi – ha concluso Cavallaro – su cui intendiamo aprire un dialogo costruttivo con il nuovo Esecutivo, certi della forza delle Idee e proposte che da sempre contraddistingue la nostra Organizzazione».

In collaborazione con Italpress


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