Giuseppe Conte
4 minuti per la letturaMeno sette ai risultati che sanciranno l’avvio della prossima legislatura e i motori si scaldano in vista degli ultimi giorni di campagna elettorale. Perché proprio nelle ore conclusive si gioca la partita decisiva, capace – e spesso è avvenuto negli ultimi anni – di sovvertire i pronostici. La faccia sul palco sarà quella dei leader ma dietro ci sono comunità, idee, visioni contrapposte su come amministrare il Paese. In una parola i partiti, ormai da anni posizionati sui social media sia pur con diversi risultati in termini di popolarità.
Ecco, se ci dovessimo basare su like e follower per prevedere chi vincerà le prossime politiche non ci sarebbero dubbi: sarebbe il Movimento 5 Stelle. La formazione guidata da Giuseppe Conte nonostante il costante calo di consensi rispetto al 2018 continua a mantenere intatta la sua vocazione digitale, dominando su tutte le piattaforme. A partire da Facebook dove supera il milione e mezzo di “mi piace”, 300mila e passa più della Lega, medaglia d’argento di questo particolare confronto. Di minor fortune il M5s gode su Twitter, ma i quasi 740mila follower sono sufficienti per guardare tutti dall’alto in basso. Infine Instagram, social su cui i pentastellati sono seguiti da oltre 354mila utenti. Nessuno come loro anche su questo social.
La Lega, come dicevamo, segue a ruota, anche per quel richiamo (“Salvini premier”) che campeggia al fianco del nome del partito fondato da Umberto Bossi, ormai diventato di respiro nazionale. Di Facebook (dove i like sono più di 1,2 milioni) si è già detto. Più fiacche le performance su Twitter, nel quale la Lega perde la sfida sia con M5s che con il Pd, seguito da oltre 402mila e 200 account. L’effetto Salvini, insomma, in questo caso funziona sino a un certo punto. Il Carroccio, in ogni caso, si riprende la seconda posizione su Instagram grazie a più di 320mila follower.
Arriviamo quindi a Fratelli d’Italia, che i sondaggi dipingono come prossimo primo partito in Italia. Sui social la situazione è leggermente diversa. Nonostante una trascinatrice come Giorgia Meloni, Fdi non riesce ad andare oltre il terzo posto. Su Facebook i quasi 444mila like non tengono il passo di M5s e Lega, mentre su Twitter (poco più di 185mila follower) Fdi si deve inchinare anche al Pd. Instagram conferma, tuttavia, la medaglia di bronzo, considerati gli oltre 220mila seguaci.
Per la drammatica rincorsa del Pd, che punta ad avere sufficienti voti da non consentire un governo di centrodestra, le notizie provenienti da social non positive. Twitter a parte i dem sono fuori dal podio ovunque. I like ottenuti su Facebook sono quasi 404mila, un terzo di quelli della Lega e poco meno di un quarto rispetto a quelli di M5s. Ancor peggiore la situazione su Instagram, dove i dem non arrivano neanche a 150mila seguaci.
Ed eccoci a Forza Italia. Su Tiktok Silvio Berlusconi fa faville. Non si può dire lo stesso per il suo partito che suoi social arranca. Su Facebook (dove registra le sue migliori performance) il partito azzurro si avvicina a 235mila e 500 like. Nel mezzo ci sono gli oltre 177mila follower Twitter. Il social peggiore, per Fi, è Instagram, sul quale supera di poco i 70mila e 200 seguaci.
Passiamo al terzo polo, nel quale la sfida interna tra Italia Viva e Azione è vinta dal partito di Matteo Renzi. Su Facebook Iv (comunque lontanissima dagli altri competitor) ha poco più di 118mila e 300 like, mentre su Twitter (terreno caro a Renzi) non raggiunge quota 51mila e 500 (ne ha circa 51mila e 400 al momento) follower. Peggio fa Azione che su Fb si avvicina a malapena a 75mila e 400 like e su Twitter viaggia più o meno sugli stessi numeri (i follower sono 75mila e 300). Su Instagram i rapporti si invertono: su questa piattaforma è Azione a prevalere, sia pur con numeri deludenti: quasi 65mila seguaci contro i circa 57mila di Iv.
Chiudiamo con uno degli ultimi arrivati: Impegno civico, formazione creata da Luigi Di Maio dopo l’uscita dal M5s. Sui social è sostanzialmente inesistente e non può rappresentare una giustificazione il fatto di essere nati da poco. Su Facebook il partito di Di Maio non riesce ad arrivare neanche a mille like (ne ha quasi 700) e su Twitter riesce ad andare ancora peggio: circa 600 follower. Quota mille viene superata su Instagram ma i neanche 1.700 follower non possono nemmeno essere considerati una magra consolazione per l’attuale ministro degli Esteri.
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