Sergio Mattarella e Silvio Berlusconi
4 minuti per la letturaSILVIO Berlusconi torna a incendiare la politica con parole che più di un deputato giudica “sovversive” su un tema sempre caldo, ovvero la riforma del presidenzialismo, come conseguenza sarebbero necessarie le dimissioni dell’attuale Capo dello Stato.
È ancora mattina, gli indici di ascolto sono al massimo. Ed il tycon fa scivolare la risposta mentre risponde ai microfoni di Radio Capital. Ricorda di avere proposto dal ’95 “un sistema presidenziale per l’Italia che la democrazia esalta”. Ma a questo punto aggiunge due o tre paroline che alzano il tono e prendono nel mirino il presidente della Repubblica. Dice: “Se la riforma entrasse in vigore sarebbero necessarie le dimissioni di Mattarella per andare all’elezione diretta del Capo dello Stato”.
Malgrado il clima vacanziero, la Roma politica sferra l’attacco, che divide perfettamente centro destra e centrosinistra. Berlusconi precisa, via Facebook, di non avere mai “attaccato il presidente Mattarella, “né ho mai chiesto le dimissioni. Ho solo detto cosa ovvia e scontata, e cioè che una volta approvata la riforma costituzionale sul Presidenzialismo, prima di procedere all’elezione diretta del nuovo Capo dello Stato sarebbero necessarie le dimissioni di Mattarella, che peraltro potrebbe essere eletto di nuovo”. Aggiunge una postilla: “È in malafede chi mi attribuisce un attacco al Colle”.
Eppure, non si tratta di una questione semantica se le parole hanno ancora un significato. Per Letta il messaggio è chiaro, gli ha detto che se ne deve andare. Che Berlusconi puntasse alla poltrona più alta del Quirinale si era compreso da subito, benché i giocatori della partita del Colle abbiano tenuto le carte coperte fino all’ultimo. Eppure Berlusconi anche ieri mattina ha cercato di sviare, domandandosi, in maniera retorica, come soltanto attraverso la malafede si può spiegare “un’intenzione che non è mai stata la mia”.
Per Enrico Letta “è una destra pericolosa”, secondo Giuseppe Conte oggi il centrodestra ha calato la maschera ammettendo che la riforma costituzionale in senso presidenzialistico prefigura un semplice accordo spartitorio.
Per Giorgia Meloni leader di Fratelli d’Italia il presidenzialismo è una riforma seria che è anche economica, grazie alla stabilità che riesce a dare fiducia agli investitori. Ignazio La Russa di FdI non intende polemizzare ma pensa che sia prematuro discutere oggi del tema Mattarella, ben prima che la riforma presidenziale si compia. Enrico Letta leader del Pd punta contro la flat tax che giudica una tassa da miliardari “la cosa più anticostituzionale: la nostra Costituzione articolo 53 dice che tutti devono contribuire alle spese pubbliche secondo le proprie capacità, il nostro sistema è improntato a criteri di progressività. Quindi chi è più ricco paga di più, chi è povero paga di meno. Quindi la flat tax è l’esatto contrario di questo”.
Carlo Calenda è esplicito: “Non credo che Berlusconi sia più in sé dopo aver cacciato Draghi, adesso anche Mattarella”. Luigi Di Maio sostiene che Berlusconi ha dichiarato una cosa “inquietante” sul presidenzialismo, ha detto che Mattarella si deve dimettere. Che il presidenzialismo fosse nel programma di centrodestra si sapeva, e che Berlusconi volesse fare il presidente della Repubblica, senza riuscirci. Adesso capiamo perché vuole fare il presidenzialismo per buttare giù Mattarella. Non c’è niente di moderato in questo, sta venendo fuori la maschera del centrodestra. A loro non sta bene nemmeno avere il garante della Costituzione. Intanto da ieri sono stati depositati i primi simboli dei partiti al Viminale: approvato il programma di centrodestra composto da 15 punti. Berlusconi ha annunciato di voler azzerare l’Iva sui prodotti di prima necessità e ha rilanciato il ponte sullo stretto di Messina.
Berlusconi e il presidenzialismo. Terzo Polo, Napoli: Il populismo cerca effetti speciali
«Nell’ordine: flat tax, dentiere gratuite agli anziani, pensioni minime a mille euro, diritto nazionale prevalente su quello comunitario, e la tenaglia del populismo e dei suoi effetti speciali con cui destra e sinistra vogliono giocarsi la vittoria elettorale e buttare alle ortiche il futuro dell’Italia e dei giovani. Gli italiani non sono bambini capricciosi, alla politica chiedono serietà e responsabilità. Azione e Italia Viva fanno una sola promessa, l’uso del buonsenso. Gli italiani sono avvisati sui reali progetti del centrodestra: la concentrazione del potere non è mai di un solo uomo. Se il centrodestra vuole l’Italia ridotta come l’Ungheria con la distribuzione di ogni equilibrio dei poteri. Gli italiani sono avvisati, votare il centrodestra significa voltare le spalle alla stabilità costruita con Mario Draghi».
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