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Mario Rosario Morelli

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ROMA – Mario Rosario Morelli è il nuovo presidente della Corte Costituzionale. Succede a Marta Cartabia, prima donna a ricoprire questo incarico.

Lo ha eletto il plenum della Corte con nove voti a favore; cinque sono andati a Giancarlo Coraggio e uno a Giuliano Amato.

Giudice costituzionale dal 2011, resterà in carica per soli tre mesi perché il 12 dicembre scade il suo mandato.

«Nella nomina del presidente della Corte Costituzionale c’è una lunga tradizione. Vivo questo palazzo da 50 anni, spesso la Corte di fronte a un frammento di durata del presidente che sfiora il mese, sottolinea come sia da confermare il caso di principio», ha detto nel corso della conferenza stampa. «In tre mesi non si può fare quello che si può fare in tre anni, ma assicura alla corte indipendenza», ha aggiunto.

Morelli non nasconde le criticità «ma cercherò di portare avanti, nel più breve tempo possibile, tutti i progetti. La collegialità è la risposta agli inconvenienti legati al breve termine».

Il presidente ha poi annunciato di avere «già nominato due vicepresidenti che mi seguono per anzianità: uno, Giancarlo Coraggio, sarà probabilmente il prossimo presidente, l’altro è Giuliano Amato».

Morelli fu il giudice che emise la sentenza sul caso di Eluana Englaro e, sul tema dei diritti, ha spiegato che «è un dato acquisto che i quelli fondamentali della persona non sono solo elencati dalla Costituzione, ma emergono dalla coscienza sociale con carattere di analogia. C’è una classe di diritti che noi dobbiamo far rispettare che nascono dal basso, richiesti dalla coscienza sociale. La Corte è aperta nel momento in cui emerge un nuovo diritto, che automaticamente rientra in quelli inviolabili».

Il presidente della Corte Costituzionale non si sbilancia sul referendum del 20 e 21 settembre, ma precisa che la riforma sul taglio dei parlamentari «incide sulla Costituzione in maniere relativa e va completata».

In collaborazione con Italpress


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