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Improvvisamente sale la temperatura nel governo sulla questione del Def ma anche sul taglio ai parlamentari, nelle due sedute previste per il 7 e 8 ottobre. Nei corridoi di Montecitorio rimbalza la notizia di possibili defezioni ed assenze mirate.

Il neo questore, e capogruppo dei 5 Stelle alla Camera, D’Uva, avrebbe fatto sapere che chi trasgredisce sarà punito, ovvero verrà buttato fuori dal movimento. Nessuna pietà.

E torna alla ribalta Matteo Renzi che agita le acque nel Pd, provocando l’irritazione sia del premier Giuseppe Conte sia di Enrico Letta. Forse scottato dall’esperienza passata (“Letta stai sereno”) cerca di rendere più tranquillo il quadro politico, mandando un avvertimento, “con un consiglio non richiesto, a Conte e Zingaretti”. Con una lettera al “Corriere della sera”, dice Letta, Renzi dissotterra l’ascia di guerra. Come dire “io vi faccio ballare”.

Per cui, loro non devono accettare questo gioco, non facciano come me. Conte e Zingaretti hanno il coltello dalla parte del manico. Non è possibile che una maggioranza vada avanti in un Vietnam quotidiano”.

SUBITO AL VOTO

Letta propone, pertanto, di stringere un patto. Nel momento in cui Renzi non lo rispetterà si vada al voto. Se si va avanti come oggi, il governo non arriva a mangiare il panettone”.
Il terreno politico è cominciato a franare sulla manovra. Lo scontro sull’Iva ha comunque lasciato il segno.Per la prima volta, il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ammette che c’è “un buco da 14 miliardi”, per cui manca mezza copertura per evitare gli aumenti dell’Iva.

Ed accusa la Lega e Salvini, adombrando l’ipotesi che il leader della Lega se ne sia andato dal governo per evitare la manovra.

ITALIA PER I CAPELLI

Nel corso di un’intervista al “Corriere”, Gualtieri sostiene che le ipotesi parziali di Iva non erano legate al finanziamento del taglio al cuneo fiscale, né ai Green New Deal, ma alla oggettiva difficoltà di coprire il rinvio degli aumenti delle due aliquote dell’imposta sui beni e servizi. Inoltre rimarca che ci sarà un impegno straordinario sul recupero del gettito da evasione. I 7 miliardi di recupero sono fatti di singole misure “prezzate”. In sostanza il governo si darà degli obiettivi che dovranno essere raggiunto. Ed esprime un giudizio politico sul governo Conte 2: “ha ripreso l’Italia per i capelli” ed aggiunge che la sfida era difficile. “Salvini ha aperto la crisi perché sapeva di non essere in grado di affrontarla”.

MATTEO IPERCRITICO

Sullo stesso giornale, Renzi ha pubblicato una lettera con la quale critica la manovra. Chiede più coraggio sulla riduzione del cuneo fiscale. “Diminuire le tasse sul lavoro è la priorità, a parole, da tutti i leader politici e da tutti i commentatori economici, ma in manovra ci sono solo spiccioli”. E solo pannicelli caldi. Rivendica anche impedito al governo l’aumento dell’Iva.

Tuttavia, il premier Conti, ieri ad Assisi, ad accendere il cero votivo, non ha gradito, dicendo che “non abbiamo bisogno di “fenomeni” alludendo alle parole di Renzi. Ed ha accusato il leader di Italia Viva di non avere avuto rispetto per i lavoratori quando parla di pochi spiccioli. “Se per Renzi sono pochi 20 o 30 euro in più… lui ha usato risorse pubbliche. Ma noi abbiamo un quadro di finanze molto delicate”. Ed ha accusato Renzi di andare in tv, quando invece dovrebbe sedersi al tavolo, a fare proposte.

Risponde, a difesa di Renzi, Ettore Rosato, coordinatore di Italia Viva. “Siamo persone semplici, ma sappiamo far di conto. Con noi il taglio al cuneo fiscale è stato di 22 miliardi e non abbiamo aumentato l’Iva. Se serve, siamo a disposizione”. Risponde Palazzo Chigi: “Con il nostro taglio un beneficio medio a testa di 40 euro mensili”.


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