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Ci sono altre quattro intercettazioni ambientali in una villetta di Castellammare del Golfo (un paese al confine tra Palermo e Trapani) ed in una automobile (utilizzate da Francesco Arata), ancora non depositate agli atti dell’inchiesta, che chiamano in causa il sottosegretario alle infrastrutture della Lega Armando Siri indagato dalla Procura di Roma insieme all’ ex deputato Paolo Arata ed al figlio Francesco, nell’inchiesta sull’ eolico che era stata avviata e che ancora continua, dalla Procura della Repubblica di Palermo.
Conversazioni pesanti tra Francesco Arata, il padre Paolo e l’imprenditore siciliano Vito Nicastri, accusato per mafia e come favoreggiatore dell’imprendibile boss Matteo Messina Denaro, che fanno spesso riferimento al sottosegretario alle infrastrutture Armando Siri che, secondo le ipotesi delle procure di Palermo e di Roma, avrebbe ricevuto dall’ex deputato Paolo Arata, una tangente di 30 mila euro in cambio di provvedimenti a favore delle aziende di Paolo Arata e dell’imprenditore Nicastri impegnate nella realizzazione di impianti eolici in Sicilia ed in altre parti d’Italia. Le intercettazioni che chiamano in causa il sottosegretario Armando Siri, quindi, esistono, e non sono false. Presto saranno svelate perché prima o poi dovranno essere depositate agli atti dell’inchiesta.
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