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Nonostante il vaticinio delle Cassandre che predicono l’imminente catastrofe dell’economia italiana, i dati statistici ci dicono che non siamo messi poi così male. L’ultimo, relativo agli occupati e ai disoccupati di ottobre, diffuso ieri dall’Istat è confortante e conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che il mercato del lavoro resta tonico e prosegue il trend positivo dell’occupazione e l’assorbimento della disoccupazione.

Secondo il report dell’Istituto nazionale di statistica, ad ottobre gli occupati sono cresciuti di 82mila unità rispetto al mese precedente, di 496mila unità su ottobre 2021. Una crescita trainata dall’aumento dei posti stabili, cresciuti di 117mila unità, a fronte di una riduzione di 17mila unità dei posti a termine. Per quanto riguarda il dato di genere gli occupati salgono sia per gli uomini (+26mila) sia per le donne (56mila). “A ottobre 2022 – commenta l’Istat – prosegue la crescita dell’occupazione registrata a settembre, per effetto dell’aumento dei dipendenti permanenti. Rispetto a ottobre 2021, l’incremento è pari a quasi 500mila occupati ed è determinato dall’aumento dei dipendenti che ammontano a circa 18 milioni 250mila”.

In discesa il tasso di disoccupazione totale, cioè il numero di persone in cerca di un impiego sul totale della forza lavoro, in calo al 7,8% (-0,1 punti), e quello giovanile cala al 23,9% (-0,2 punti).  Il tasso di inattività diminuisce al 34,3% (-0,2 punti). Il tasso di occupazione sale invece al 60,5% a ottobre rispetto al mese precedente, al nuovo massimo dal 1977 dopo che il primato era stato già aggiornato a giugno (quando aveva raggiunto il 60,1%) e a marzo (quando segnava il 59,9%).

Il primato che appare però modesto se si pensa che il nostro Paese spicca negativamente in Europa proprio per tasso di occupazione, occupando l’ultimo posto in classifica. Secondo i dati Eurostat, nell’Ue a 27 il tasso di occupazione è al 70%. In testa c’è l’Olanda con l’81,8%, seguita da Svezia (77,6%), Malta (77,5%), Germania (77,3%).

Ma vediamo nel dettaglio i dati. L’occupazione, come detto, è cresciuta rispetto a settembre 2022 dello 0,4%, pari a +82mila unità. Aumenta per  uomini e donne, per i dipendenti permanenti e per gli ultracinquantenni. Diminuisce, invece, per le restanti classi di età, per i dipendenti a termine e gli autonomi. Il tasso di occupazione sale di 0,2 punti in percentuali, arrivando al 60,5%.

Confrontando il trimestre agosto-ottobre 2022 con quello precedente (maggio-luglio), si registra una sostanziale stabilità del numero di occupati. Il numero di occupati a ottobre 2022 supera quello di ottobre 2021 del 2,2% (+496mila unità). L’aumento coinvolge entrambi i sessi e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa.

Il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 1,5 punti percentuali, sale anche in questa classe di età (+1,1%) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva. Vediamo i dati nel dettaglio per fasce d’età: tra i 15 e i 24 anni gli occupati sono 1.137.000 a ottobre 2022, ovvero -5.000 (-0,5%) rispetto a settembre 2022. Rispetto, invece, a ottobre 2021 l’occupazione è salita del +6,6%; tra i 25 e i 34 anni gli occupati sono 4.116.000 a ottobre 2022, quindi -29mila (-0,7%) rispetto a settembre 2022. Rispetto, invece, a ottobre 2021 l’occupazione è salita del 3,3%; tra i 35 e i 49 anni a ottobre 2022, gli occupati sono 8.799.000, ovvero -19mila (-0,2%) rispetto a settembre 2022. Il dato è di 1,1 punti percentuali in meno, invece, rispetto a ottobre 2021; tra i 50 anni e più, gli occupati sono 9.179.000 a ottobre 2022, ovvero 135mila in più (+1,5%) rispetto a settembre 2022.

Infine, distinguendo per sesso, il tasso di occupazione di ottobre è il 69,5% negli uomini (+0,1% rispetto a settembre 2022 e +1,7% rispetto a ottobre 2021) e il 51,4% per le donne (+0,3% rispetto a settembre 2022 e +1,4% rispetto a ottobre 2021).

La crescita congiunturale degli occupati, registrata a ottobre, è frutto dell’aumento dei dipendenti permanenti (+0,8%). Diminuiscono, invece, sia quelli a termine (-0,6%), sia gli autonomi (-0,3%). Nell’arco dei 12 mesi l’occupazione i valori sono variabili: +3,4% tra i dipendenti permanenti; +0,6% tra gli autonomi; -1,2% tra quelli a termine.

Il numero dei lavoratori dipendenti è pari a 18.244.000, +99mila rispetto a settembre 2022, con un aumento di +467mila (+2,6%) rispetto a ottobre 2021. I dipendenti permanenti in particolare, sono 15.264.000 (+502.000 rispetto a ottobre 2021) e 2.980.000 (-35.000 su ottobre 2021) quelli a termine; il numero dei lavoratori indipendenti è 4.987.000, -17mila (-0,3%) rispetto a settembre 2022, ma +29mila (+0,6%) rispetto a ottobre 2021. A ottobre il tasso di disoccupazione scende al 7,8% (-0,1% rispetto a settembre), quello giovanile al 23,9% (-0,2%). È necessario, però, fare una distinzione per fasce d’età: i disoccupati tra i 15 e i 24 anni sono 357mila a ottobre 2022, ovvero 5.000 in meno (-1,3%) rispetto a settembre 2022.

Rispetto invece a ottobre 2021 la disoccupazione è scesa di -12,3 punti in percentuale; i disoccupati tra i 25 e i 34 anni sono 528mila a ottobre 2022, quindi 36mila in più (+7,4%) rispetto a settembre 2022. Rispetto, invece, a ottobre 2021 la disoccupazione è scesa di 14 punti in percentuale; i disoccupati tra i 35 e i 49 anni a ottobre sono 632mila, ovvero -34mila (-5,1%) rispetto a settembre 2022. Il dato è di 14 punti percentuali in meno, invece, rispetto a ottobre 2021; i disoccupati di età compresa tra i 50 anni e più a ottobre 2022 sono 451mila, con -6mila rispetto a settembre 2022 (-1,2%).


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Fabio Grandinetti

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