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Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina

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Non sarà solo l’Italia a ristorare le imprese che hanno subìto danni dal conflitto in Ucraina. Ora anche il governo di Kiev scende in campo. Le procedure per il risarcimento alle imprese dei danni della guerra riguardano non solo quelle domestiche, ma anche quelle estere.

Dall’inizio dell’aggressione militare russa contro l’Ucraina, la questione del risarcimento dei danni causati dalle azioni militari è diventata di attualità per le imprese come per le persone danneggiate.

Kiev ha messo a disposizione tre siti online per presentare le domande. La parte lesa, però, dovrà dimostrare il nesso causale tra i danni patiti e gli atti di guerra, nonché i mancati guadagni sulla base dei redditi precedentemente registrati. Ci si potrà avvalere di periti privati che quantificheranno i costi (danno emergente) e i mancati profitti (lucro cessante). Le stesse imprese, infine, potranno costituirsi parte civile per la contestuale condanna al risarcimento dei danni.

RISARCIMENTI ONLINE

Dall’inizio delle ostilità contro l’Ucraina, spiega in una nota lo Studio legale Bembo & Partners che collabora con la Legal Alliance Law Firm ucraina, la questione del risarcimento dei danni causati dalle azioni militari è diventata di attualità per le imprese come per le persone danneggiate.

L’Ucraina ha messo a disposizione tre siti online per poter ricevere un risarcimento. Il primo è il portale dei servizi pubblici Diia (www.diia.gov.ue). È l’applicazione lanciata dal governo di Kiev, che include la possibilità di fornire informazioni su danni o distruzioni residenziali a seguito dell’aggressione militare della Russia.

La seconda risorsa online è attivabile al sito www.warCrimes.gov.ua istituito dall’Ufficio del Procuratore generale con partner ucraini e internazionali. Lo scopo del sito è raccogliere le prove necessarie per quanto riguarda i crimini di guerra e contro l’umanità commessi dall’esercito russo in Ucraina.
La terza risorsa si trova nel sito “La Russia pagherà” (www.damaged.in.ua). In questo sito le persone possono segnalare i danni materiali inflitti loro riempiendo un modulo elettronico.

Il governo utilizzerà le informazioni raccolte per stimare le perdite da richiedere in ulteriore compensazione dei danni di guerra.

Oltre a questi rimedi, utili anche per la documentazione dei danni, è comunque importante anche una tutela giudiziaria mirata da poter apprestare: l’avvio o l’adesione all’avvio di procedimenti penali in Ucraina e l’appello alla Cpi (Corte penale internazionale).

Non sono poche le aziende che, potenzialmente, potrebbero essere interessate all’iniziativa promossa dal governo ucraino. Le aziende italiane presenti nel Paese sono oltre trecento e, tra di esse, ci sono imprese leader sui mercati internazionali come Eni, Ferrero, Intesa Sanpaolo (tramite Pravex Bank), Mapei, Saipem e Selex.

Fino allo scoppio delle ostilità, era notevole l’interscambio commerciale. Nel 2021 le esportazioni in Ucraina sono ammontate a 1,9 miliardi di euro: più dell’intero 2020 e 2019. Nello stesso periodo di tempo, le importazioni sono valse 2,9 miliardi: anche in questo caso si tratta di un valore superiore a quello registrato nel 2020 e nel 2019.

L’Italia (ottavo fornitore di Kiev con una quota di mercato del 3,7% nel 2021) esporta in Ucraina principalmente macchinari e apparecchiature (399 milioni di euro nel 2020, ultimi dati disponibili), tabacco (152), prodotti chimici (147), abbigliamento (129), prodotti alimentari (125). Importa dall’Ucraina (è il 32° fornitore del nostro Paese con una quota dello 0,7% nel 2021) soprattutto prodotti metallurgici (964 milioni) e -in misura nettamente inferiore – prodotti alimentari (292) e agricoli (250).

LE PROVE DEI DANNI

Per ottenere i ristori, naturalmente, la parte lesa dovrà dimostrare il nesso causale tra i danni e la distruzione subita e gli atti di guerra, oltre ai danni subiti, i mancati guadagni sulla base dei redditi precedentemente registrati anche con ricorso a periti privati, oltre a potersi costituire parte civile per la contestuale condanna al risarcimento dei danni. A livello legislativo si sta trattando la possibilità di eseguire le sentenze di condanna in danno dei beni sequestrati ai residenti russi presenti sul territorio dell’Ucraina o sotto sequestro all’estero.

a Verkhovna Rada (il Parlamento monocamerale) dell’Ucraina ha approvato la legge “Sui principi fondamentali del sequestro forzato di oggetti dei diritti di proprietà della Federazione Russa e dei suoi residenti in Ucraina”.

A questa legge si affianca il disegno di legge n° 7237 del 31 marzo 2022 “Sul risarcimento per i beni persi, danneggiati e distrutti a seguito dell’aggressione armata russa e dell’equa distribuzione delle riparazioni”.

Il disegno di legge prevede la procedura per la liquidazione di provvisionali quali risarcimento primario e completo per i beni persi, danneggiati o distrutti di persone fisiche e giuridiche a seguito di aggressione armata, prevedendo appositi fondi dai quali attingere. Se il disegno di legge sarà approvato, tutte le parti lese interessate saranno in grado di ricevere un risarcimento monetario o altri mezzi di sostegno.

La Corte penale internazionale è l’organismo internazionale di giustizia penale che persegue e condanna i responsabili dei crimini più gravi: genocidio, crimini contro l’umanità, crimini di guerra e atti di aggressione. I crimini di guerra comprendono la distruzione o il danneggiamento di infrastrutture civili. Va notato che l’unicità della Cpi come organismo internazionale risiede nella possibilità di coinvolgere nel processo le vittime dei reati commessi: persone fisiche e giuridiche.

I MODULI PER LE RICHIESTE

Durante l’indagine da parte del procuratore della Cpi, ogni vittima può contattarlo attraverso la risorsa web speciale e fornire le prove raccolte di crimini di guerra di cui si è stati vittima o testimoni. Per procedere (di persona o tramite rappresentanti) le vittime devono presentare domanda di partecipazione utilizzando il modulo standard rinvenibile sul sito della Corte secondo le istruzioni reperibili nel sito web Victims International criminale court.

Anche in questo procedimento è ammessa la costituzione di parte civile per ottenere la condanna al risarcimento dei danni.

La Corte prevede anche la possibilità di liquidazioni provvisionali attraverso il Fondo fiduciario per le vittime. A seguito dell’appello alla Cpi da parte di 39 Stati membri della Cpi, il procuratore della Cpi stessa, Karim Khan, ha avviato le indagini sui crimini commessi dalla leadership militare e politica russa in Ucraina.


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