Il ministro degli Affari europei, Raffaele Fitto
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Il Governo punta a mettere in sicurezza la quarta rata dei fondi Pnrr. Tra le revisioni concordate con Bruxelles un nuovo bando per gli asili nido, il rafforzamento dell’ecobonus e del sismabonus e nuove gare per le colonnine di ricarica elettrica. Il ministro Fitto: «Chiederemo il pagamento nei prossimi giorni, per l’intero importo, senza nessun definanziamento»
Mentre è ancora in corso la verifica della Commissione Ue sugli obiettivi del secondo semestre del 2022 cui è appesa l’erogazione dei 19 miliardi della terza rata dei fondi Pnrr, il governo punta a mettere in sicurezza i 16 della quarta tranche dei fondi europei, un’operazione che passa dalla revisione di 10 dei 27 obiettivi in programma tra gennaio e giugno 2023, concordata con l’esecutivo europeo. Lunedì sera da Bruxelles è arrivato il via libera «tecnico» alle modifiche che sono poi state sottoposte all’approvazione della Cabina di regia riunita ieri mattina a Palazzo Chigi. Resta fissata al 31 agosto la presentazione della proposta di revisione complessiva del Piano, comprensiva del capitolo Repower EU con gli interventi destinati a fronteggiare la crisi energetica e rendere il Paese sempre più indipendente sul fronte degli approvvigionamenti, in primis dai combustibili russi.
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L’INTERLOCUZIONE CON LA COMMISSIONE UE IN ATTESA DELLA QUARTA RATA DEL PNRR:
«C’è stato un lavoro tecnico preliminare che punta a risolvere preventivamente elementi che poi generano tempi lunghi: noi abbiamo fatto un lavoro sulla quarta rata che punta a evitare una fase lunga di verifica», ha spiegato il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, in conferenza stampa al termine della Cabina di regia, mettendo l’accento sul «cambio di metodo» nell’interlocuzione con la Commissione Ue operato dal governo che già in aprile, ha sottolineato, aveva segnalato la necessità di modifiche agli obiettivi previsti per la quarta rata dei fondi Pnrr. «Con queste correzioni, alcune di tipo tecnico-amministrativo, altre di merito, si avvia una fase di verifica della quarta rata, dopo la nostra richiesta di pagamento, che ci consentirà di superare eventuali problematiche che sicuramente sarebbero emerse in modo chiaro».
La richiesta della quarta rata «integrale, senza decurtazioni» partirà nei prossimi giorni, ma comunque garanzie sui tempi dell’istruttoria di Bruxelles e l’erogazione dei fondi «non può darle nessuno». «Noi – ha affermato il ministro – abbiamo impostato un lavoro preliminare definendo quali obiettivi andavano corretti per raggiungere il risultato ed evitare di avere una fase di verifica molto lunga». Intanto, con le modifiche agli obiettivi della quarta rata dei fondi Pnrr l’esecutivo «ottiene un risultato molto importante. Questo ci consente di poter mantenere fede al percorso stabilito», ha affermato Fitto, sottolineando che si sta «operando sulla terza e quarta rata e su obiettivi e situazioni che non riguardano le decisioni di questo governo».
IL PUNTO SULLE FAKE NEWS
La conferenza stampa è stata per il ministro l’occasione anche per fare il punto su quelle che ha definito «fake news», a partire dalla convocazione d’urgenza della Cabina di regia in risposta agli allarmi sui ritardi del Piano rilanciati dai quotidiani ieri: l’ok dei Servizi della Commissione all’esame tecnico delle singole proposte di modifica è arrivato lunedì sera, la riunione per il via libera della Cabina alle revisioni – che verranno presentate in Parlamento – è stata convocata a stretto giro, ha precisato il ministro che ha poi evidenziato che il termine del 30 giugno per il raggiungimento degli obiettivi «è puramente indicativo»: «Ci sono due richieste di pagamento l’anno, questo è il termine entro il quale ci muoviamo e che rispetteremo».
Una fake news per il ministro anche la proposta di Bruxelles di un’erogazione solo parziale della terza rata – «a me non risulta assolutamente» – in attesa di concludere la verifica che, ha sottolineato, ha riguardato «vari aspetti di dettaglio», non solo gli alloggi universitari, quindi. L’incasso dei 19 miliardi avrebbe risparmiato al governo le preoccupazioni sull’andamento del fabbisogno di cassa dello Stato: «Se fosse entrata prima sarebbe stato meglio ma stiamo gestendo la situazione e confidiamo che quanto prima venga erogata», ha affermato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.
IL 18 LUGLIO LA RELAZIONE SUL PNRR ALLE CAMERE
Il 18 luglio Fitto sarà in Parlamento per la relazione semestrale sul Recovery, e sarà l’occasione per rispondere alle opposizioni che anche ieri hanno puntato il dito sui ritardi nell’attuazione del Piano. La leader del Partito democratico, Elly Schlein, ha chiesto direttamente alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di presentarsi in Aula. «Il tema dei ritardi è particolare: non ho ancora ascoltato un riferimento preciso a un ritardo imputabile a noi che sia oggettivo», ha affermato il ministro, sottolineando che finora solo Italia, Spagna e Grecia hanno presentato tre richieste di pagamento, quattro Paesi solamente due richieste, undici una sola e nove, addirittura, nemmeno una. E nessuno ha inoltrato la richiesta della quarta tranche, l’Italia potrebbe essere la prima.
ENTRO FINE AGOSTO IL RESTYLING DEL RECOVERY
Il governo, ha assicurato Fitto, rispetterà la scadenza del 31 agosto per presentare un completo restyling del Piano che, ha spiegato, è dettato da «due esigenze oggettive: da un lato è cambiato lo schema con il RepowerEu, che risponde a esigenze energetiche, e con altre questioni come l’aumento delle materie prime. Dall’altro lato ci sono alcuni interventi che per ragioni oggettive non sono realizzabili entro giugno 2026, la scadenza del Pnrr. Il governo sta quindi lavorando ad un coordinamento delle risorse. Possiamo spostare alcuni interventi su altri programmi di intervento, come i fondi di coesione che hanno il 2029 come scadenza».
I 10 OBIETTIVI RIVISTI
Intanto i 10 obiettivi rivisti e corretti con il via libera di Bruxelles fanno capo a 6 ministeri: Imprese e made in Italy, Infrastrutture e Trasporti, Ambiente e sicurezza Energetica, Istruzione e Merito, Cultura e Politiche di Coesione.
Tra questi c’è la modifica al “Piano per asili nido” a cura del Ministero dell’istruzione che impegna il governo a emanare un nuovo bando per la selezione degli interventi, in quanto l’aumento dei costi delle materie prime determinato dal conflitto in Ucraina ha inciso sulle progettazioni e comportato la necessità per i soggetti attuatori di rivedere i numeri dei nuovi posti aggiuntivi creati, rallentando le procedure di affidamento La modifica, ha puntualizzato Fitto, non definanzia l’intervento ma rivede l’obiettivo intermedio dell’aggiudicazione.
Le infrastrutture
Per quanto riguarda il rinnovo del parco ferroviario, viene modificata la composizione degli acquisti prevedendo 53 treni passeggeri per il trasporto regionale a emissioni zero e 100 carrozze per il servizio universale (intercity), compatibili con le risorse a disposizione pari a 800 milioni di euro. Sempre a carico del Mit, un’altra modifica riguarda la sperimentazione dell’idrogeno nella mobilità ferroviaria prevedendo la localizzazione degli interventi in prossimità dei siti di produzione di idrogeno verde e/o delle stazioni autostradali di rifornimento di idrogeno.
Tra gli investimenti di cui è titolare il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, una modifica riguarda il rafforzamento dell’ecobonus con l’obiettivo di risparmio di energia. In sostanza si può rendicontare anche l’installazione di caldaie a condensazione a gas in sostituzione delle caldaie a minore efficienza.
Per quanto riguarda le infrastrutture di ricarica elettrica, ai bandi finora lanciati hanno corrisposto richieste per 4.700 infrastrutture contro le 6.500 previste (tra centro urbani e aree extraurbane). La modifica impegna il governo a pubblicare nuovi bandi per raggiungere l’obiettivo. Di competenza del Ministero dell’Ambiente è anche la modifica sull’uso dell’idrogeno nell’industria per corrispondere al principio del ‘Do not significant harm’.
Aspetti formali di modifica riguardano gli interventi socioeducativi del Dipartimento Politiche di Coesione e il Progetto Cinecittà del Ministero della Cultura. Ulteriori modifiche sono relative a progetti di cui è titolare il Mimit, in particolare la tecnologia satellitare e, per altro verso, il sostegno alla creazione di imprese femminili (è stato eliminato il riferimento a singoli strumenti finanziari lasciando flessibilità nella scelta.
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