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Sono misure di «proporzioni straordinarie», 17 miliardi in tutto, quelle varate ieri in Consiglio dei ministri. Il presidente del Consiglio Mario Draghi lo sottolinea presentando in conferenza stampa il decreto Aiuti Bis. Risorse che vanno a sommarsi ai 35 miliardi stanziati finora per contrastare la crisi energetica e la corsa delle inflazione, riducendone l’impatto sulle famiglie e le imprese. L’equivalente di 3-4 manovre, evidenzia il premier rimarcando che anche questa volta il soccorso al sistema economico arriva «a saldi invariati»: «Non ricorriamo a nessun scostamento perché l’andamento dell’economia è migliore del previsto. Merito – dice – della capacità di famiglie e imprese, un po’ anche delle politiche economiche del governo». E, assicura, se necessario l’esecutivo, «questo o il prossimo, interverrà ancora».
E intanto lancia un avvertimento alle imprese del settore energetico che finora hanno eluso il pagamento dell’imposta sugli extraprofitti introdotta per contribuire al sostegno del sistema economico e sociale: «È mia intenzione che paghino tutto. Ci sono provvedimenti in questo decreto che aumentano sanzioni. Non escludo che qualora non ci fossero altre risposte non ci siano altri provvedimenti. Non è tollerabile che c’è un settore che elude una disposizione del governo, non è tollerabile».
L’economia va meglio del previsto, afferma Draghi – e rimarca la smentita delle fosche previsioni di inizio anno, di Confindustria in particolare – con la crescita annuale che è pari al 3,4%, maggiore di quella di Germania, Francia, Usa, e un risultato tanto più eclatante se confrontato alla crescita degli ultimi 20 anni, mai superiore al 2% – ma ci sono «nuvole all’orizzonte» e «una previsione preoccupante per il futuro». Il presidente cita «la crisi energetica, il prezzo gas e il rallentamento dell’economia nel resto mondo», ma anche l’incertezza politica, «non solo nostra, ma anche geopolitica». Su quest’ultimo fronte, in particolare, «non ci sono notizie di progressi per il cessate il fuoco» in Ucraina e «i fatti di Taiwan complicano le cose».
Tornando all’economia, comunque, sostiene Draghi, «il terzo trimestre potrebbe essere migliore delle previsioni». Intanto al prossimo esecutivo intende lasciare in “eredità” al prossimo il raggiungimento di tutti gli obiettivi del Pnrr in programma per quest’anno, la vicenda Ita “risolta“ – «dobbiamo fare fino in fondo il nostro lavoro» – e gli stoccaggi a buon punto, ora si è arrivati al 70%. E intende portare avanti la battaglia sul tetto al prezzo del gas. Entrando nel merito delle misure licenziate dal Cdm – che nella stessa riunione ha anche dato il via libera ai decreti attuativi per la riforma del processo penale – le risorse, come dettaglia il ministro Franco, sono pari a 17 miliardi, 14,3 miliardi derivano dal margine di bilancio oggetto di una richiesta al Parlamento, «cui si aggiunge l’utilizzo di alcuni fondi che non sarebbero altrimenti utilizzati ma previsti nel bilancio. Nel bilancio di assestamento approvato ieri dal Parlamento è stato stanziato 1 miliardo aggiuntivo per il Fondo sanitario nazionale che porta a 4 miliardi il fondo sanitario nazionale».
«Con un decreto ministeriale che impegna circa 700 milioni – prosegue – abbiamo prorogato al 20 settembre l’abbattimento di 25 centesimi delle accise su benzina e gasolio». Scomponendo l’intervento, sottolinea, «circa 5,8 miliardi per le famiglie e 5,5 miliardi per le imprese», «il taglio del cuneo fiscale ha un onere per la finanza pubblica netto di 1,2 miliardi; l’intervento per i pensionati 1,4-1,5».
CUNEO E PENSIONI
Il provvedimento prevede un nuovo taglio del cuneo fiscale, dell’1,2%, che passa al 2% dallo 0,8% già previsto, per i redditi fino a 35 mila euro. Per i pensionati si anticipa al 2022 il pagamento di un conguaglio sull’inflazione che era previsto all’inizio del prossimo anno, si prevede inoltre che nell’ultimo trimestre le pensioni di importo fino a 35mila euro siano rivalutate del 2%. Le misure hanno fatto storcere il naso ai sindacati, che considerano le risorse e la portata delle misure inadeguate. Uno studio della Uil stima l’aumento determinato dalla prima misura tra i 6 e i 26 euro lordi al mese, mentre dalla rivalutazione delle pensioni arriverebbero aumenti mensili da 10 a 51 euro lordi. Le risorse per il taglio del cuneo sono poche anche per la Confesercenti che, pertanto, prospetta un “effetto modesto sui consumi”. Il provvedimento rifinanzia con 600 milioni poi il fondo per il sostegno al potere d’acquisto dei lavoratori autonomi.
CARO BOLLETTE
Sono confermati gli interventi contro il caro bollette e caro gas, con la possibilità per chi percepisce il bonus sociale di vedere il rimborso su acqua, luce e gas detassato all’interno del welfare aziendale, fino a un massimo di 516 euro. Si mette lo stop, fino al 30 aprile del prossimo anno, alla modifica unilaterale delle condizioni contrattuali da parte delle imprese fornitrici elettricità e gas. Alle imprese a forte consumo di energia elettrica viene riconosciuto un contributo straordinario a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti, sotto forma di credito di imposta, pari al 25% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel terzo trimestre 2022. La spesa stimata è di 3,4 miliardi.
CARO MATERIE PRIME
Per fronteggiare i rincari delle materie prime che mettono a rischio le opere legate al Piano nazionale per gli investimenti complementari al Pnrr e ai Giochi olimpici invernali Milano-Cortina 2026 viene rifinanziato con 1,3 miliardi il Fondo per le opere indifferibile: 900 milioni sono destinati agli interventi previsti dal Fnc, mentre i restanti 4000 sono per le procedure di affidamento lavori delle opere da concludere entro il 31 dicembre 2026 nell’ambito delle Olimpiadi. Il governo, prevede una norma del provvedimento, entrerà nella Fondazione Milano-Cortina 2026 – composta da 14 membri – e al presidente del Consiglio spetterà la nomina dell’amministratore delegato.
IMPRESE
Per ridare ossigeno all’Ilva, in crisi di liquidità – e mettere in sicurezza il fabbisogno siderurgico italiano – il governo autorizza Invitalia a sottoscrivere aumenti di capitale fino a un miliardo di euro, o altri strumenti per il rafforzamento patrimoniale. Il turismo potrà contare su nuove risorse per 60 milioni che confluiranno nel fondo unico nazionale per il comparto: 10 milioni per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024, cui si aggiungono altri due stanziamenti di 16,958 milioni per l’anno 2023 e di 13 milioni di euro per l’anno 2024.
Il settore agricolo e ittico potranno contare sull’estensione del credito di imposta per gli acquisti di carburanti per l’esercizio dell’attività effettuati nel terzo trimestre. Si sostengono poi le imprese e le cooperative agricole che hanno subito danni dalla siccità eccezionale ed erano sprovviste della copertura di polizze assicurative, concedendo l’accesso agli interventi per favorire la ripresa dell’attività economica e produttiva previsti dal dl del 29 marzo 2004 e rifinanziando con altri 200 milioni il “Fondo di solidarietà nazionale – interventi indennizzatori”.
Restando sul fronte dell’emergenza siccità si prevede la possibilità di dichiarare lo stato d’emergenza anche preventivo, qualora dati e informazioni disponibili indichino questo scenario.
BONUS&CO
Il decreto interviene anche sulla scuola, più precisamente sulla carriera degli insegnanti con l’introduzione della figura del “docente esperto”, titolo che verrà riconosciuto al termine di tre percorsi formativi con esito positivo, “guadagnando” un aumento dello stipendio di 5.650 euro l’anno fino a fine carriera, pari a 400 euro al mese. La “promozione” è riservata a una platea comunque limitata: 8000 mila docenti l’anno a partire dal 2032.
Diventano complessivamente 25 milioni (15 in più) i fondi per il bonus psicologo e sale a 50 euro – per uno stanziamento complessivo di 7,5 miliardi – il bonus per l’acquisto di un decoder per la tv , mentre viene ridotta di 630mila euro la dote per il 2022 per l’assegno unico. Si tratta di fondi non impegnati, sottolinea il premier.
Nel capitolato rientra anche un intervento in materia di cybersecurity, con l’affidamento al presidente del Consiglio dei ministri l’eventuale adozione di misure di intelligence di contrasto in ambito cibernetico, in situazioni di crisi o di emergenza a fronte di minacce che coinvolgono aspetti di sicurezza nazionale e non siano fronteggiabili solo con azioni di resilienza, anche in attuazione di obblighi assunti a livello internazionale.
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