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Roberto Napoletano e Pietro Salini

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A Feuromed Pietro Salini (Webuild) ribadisce l’importanza del Ponte sullo Stretto di Messina, opera «che unisce l’Italia e riattiva il Sud»

NAPOLI – «Il ponte sullo Stretto di Messina disegna un’Italia unificata. L’unità del Paese, la cui celebrazione ricorre proprio oggi, è stata fatta parlando tutti la stessa lingua, oggi abbiamo il dovere di dare a tutti cittadini lo stesso diritto di accesso alla mobilità. Disegnare un’alta velocità che arriva a Reggio Calabria, si interrompe e ricomincia dall’altra parte del mare sarebbe un disegno incompiuto».

Non ha dubbi Pietro Salini, Ad di Webuild (società che recentemente ha pubblicato un report sulla fattibilità del Ponte sullo stretto), intervistato dal direttore del Quotidiano del Sud Roberto Napoletano durante il Festival EuroMediterraneo dell’Economia (Feuromed).

«Serve un pensiero collettivo su come collocarci come Paese nel 2050. Il ponte – ha aggiunto – è parte di uno schema che vede riallacciato il Paese tra il Sud, che sta ancora raccogliendo le macerie di un disegno industriale fallimentare, e il Nord, lo stesso Nord che ha attratto tutte le migliori risorse del Sud nel
corso del tempo, e i principali investimenti».

Per Salini «il problema non sono più le distanze, ma è la capacità di progettare il futuro del Paese come motore del Mediterraneo di fronte a sfide enormi. Dobbiamo essere in grado di gestire grandi flussi migratori e trovare un equilibrio in tema di welfare, sostenibilità e occupazione, con il lavoro che sarà, insieme all’acqua, la più scarsa risorsa di un futuro guidato dall’intelligenza artificiale», ha concluso Salini.

GUARDA IL VIDEO CON LA II SESSIONE DI FEUROMED CUI ERA PRESENTE SALINI


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