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Silvio Berlusconi e Vittorio Sgarbi

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Vittorio Sgarbi senza mezze termini: «Berlusconi vittima di ingiustizia per questo, dico che Silvio Berlusconi è un secondo Enzo Tortora».

Ho il ricordo di una persona di cui sono stato più vicino alla dimensione privata che a quella politica. Ed è stato perseguitato da una magistratura criminale che ha reso politico il privato. Per questo, dico che Silvio Berlusconi è un secondo Enzo Tortora.

Non sarei stato così vicino a lui se non fosse stato vittima di ingiustizia. Ha vissuto degli anni difficili perché quello che per chiunque è normale, per lui era considerato reato. E non potevo non essere vicino a lui perché l’inchiesta che lo ha investito è stato uno dei delitti di una politica giudiziaria, di una magistratura senza regole che gli ha reso difficile la vita. Creare dei reati finti per la sua attività politica è una vergogna insopportabile. Il mio ricordo è quello di un amico che ha fatto cose giuste ed è stato trattato come chi abbia commesso chissà quali delitti.

GARANTE DEMOCRATICO AGGREDITO DAI GIUDICI

Non doveva morire. È stato il garante della democrazia in Italia in un momento difficile, in cui l’azione giudiziaria si stava configurando come una dittatura che ha cancellato letteralmente i partiti. Tra il ‘92 e il ‘93 i partiti, non i colpevoli di reati, sono stati incriminati, e sono spariti. La magistratura ha stretto un patto con la sinistra che l’ha rappresentata. Berlusconi ha fatto la resistenza. Grazie a lui dalla Repubblica dei partiti si è evitata la dittatura, stabilendo il bipolarismo sul quale oggi si è stabilizzata la nostra democrazia. Non gli è stato perdonato.

Ed è iniziata subito una aggressione giudiziaria senza precedenti e senza fondamento. Le inchieste contro di lui erano tutte inchieste politiche fino a quella infame e subdola che ha investito il suo privato per screditarlo politicamente.

Un’azione intollerabile che il presidente della Repubblica avrebbe dovuto denunciare e fermare. Un’azione così scandalosa che dura anche oltre la sua morte, anche se Berlusconi è morto innocente . Ma sempre sotto inchiesta. Intollerabile. Dopo il caso Tortora lo scandalo più grande di un potere giudiziario che si fa potere politico.

Era un uomo forte, libero e innocente. Agiva in nome della vitalità e dello slancio. Hanno cercato senza riuscirci di abbatterlo – quindi era un vittorioso: ha vinto la battaglia ma ha ha perso la vita. La sua è stata una vita tormentata inutilmente.

L’INTUIZIONE SULLA MAGISTRATURA

L’intuizione sua più importante è stato capire che la politica italiana era vittima della magistratura. L’origine di tutto è stato Tangentopoli, il 1992. Anche Craxi, a sua volta, è stato al centro di una azione giudiziaria che si è fatta partito politico. A parte i corrotti, che c’erano, la magistratura ha cancellato i partiti politici con un vero e proprio colpo di Stato. La prima reazione è stata quella di Berlusconi. Ha tentato di resistere, stabilendo il bipolarismo. La storia è molto complicata, ma parte da un’aggressione politica che ha cancellato i partiti. E alla fine, Berlusconi ha vinto.

Un errore fu, alla fine, pensare di poter diventare presidente della Repubblica. È evidente che lui avrebbe dovuto indicare, a quel punto della sua vita, un presidente – ad esempio, Draghi. Ma si è chiuso su se stesso, perché cercava un risultato conclusivo che avrebbe anche cancellato tanti anni di pena. Io l’ho anche aiutato, ma gli ho fatto capire che non c’erano le condizioni.

Oggi succede che si dovrà creare un’area sostitutiva di Forza Italia con Forza Italia. Non sarà il partito che c’era con lui, ma sarà una grande area che rilancia un mondo di valori, e tiene insieme una quantità di persone che sono non di destra, ma di centro. Potrebbe essere il trionfo postumo di Silvio Berlusconi.
Il mio ricordo più bello con lui sono i viaggi. Ne abbiamo fatti tanti, anche per inaugurazioni incredibili. Quando inaugurammo Caravaggio a Milano, al Museo Diocesano, lui intervenne e parlò come se fosse un critico d’arte. Superbo. Sentendo la mia introduzione, capì i passaggi principali e li interpretò. Era un amico gentile, buono, riconoscente. Ci siamo divertiti.
Siamo stati gli ultimi protagonisti di “Amici miei”.


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