Flavio Briatore
2 minuti per la letturaOra sarebbe troppo facile parlare di un arabesco del karma (parola che di ’sti tempi va orribilmente di moda).
Ora sarebbe troppo facile dire che se Flavio Briatore, padanissimo di Cuneo, Donald Trump d’Italia senza – per fortuna – il cotè politico e affermato imprenditore del Billionaire, dopo aver menato per giorni il torrone sull’inutilità di chiudere le discoteche causa Covid, oggi, contagiato egli stesso, si ritrova vittima dei suoi stessi sproloqui.
Ora sarebbe troppo facile raccontare la scoperta spiazzante della malattia: una lieve febbricciattola, il respiro mozzato il mitico professor Zangrillo che a Milano prima gli diagnostica un raffreddore e poi lo ricovera perché “in condizioni serie” causa Coronavirus.
Oggi sarebbe troppo facile citare la blogger Selvaggia Lucarelli la quale, seppure inelegantemente, di Briatore aveva evocato la sciatteria, l’arroganza, l’attacco inconsulto al sindaco sardo di Arzachena, Ragnedda, che chiudeva i locali per «difendere gli anziani proprio come Briatore»; e Briatore, di rimando, aveva ancor meno elegantemente apostrofato il primo cittadino come l’ennesimo «grillino contro il turismo, uno che non ha mai fatto un cazzo tutta la vita». E qualcuno qui, fa notare che se mettessero una tassa sulle parole improvvide, Briatore le filtrerebbe col bulino.
SAREBBE TROPPO FACILE…
Oggi sarebbe troppo facile constatare che Briatore, col suo tono da cumenda anni 80 pare sempre vivere in un’eterna puntata di The Apprentice, dove può insinuare allegramente che tutti siano dei coglioni (dai politici agli albergatori della Puglia che fanno un «turismo da barboni»), mentre lui si dipinge come un incrocio esaltante tra Henry Ford e Gordon Gekko del film Wall Street, anche se poi Gordon Gekko finisce in galera.
Oggi sarebbe troppo facile confondere le babbucce, i parei, le morose giovani modelle, gli yacht, insomma lo stile di vita sopra le righe di Briatore (che ha una scala di valori evidentemente diversa dalla mia) con quello che gli è accaduto. Oggi sarebbe troppo facile perdersi nella retorica del “ben gli sta”, come è successo con Johnson e Bolsonaro che hanno negato le nefandezze del Coronavirus e se lo sono beccato quasi per invocazione divina anche se in forme diverse e non eccessivamente virulente. Oggi sarebbe troppo facile lasciarsi andare all’ansia punitiva verso il Briatore businessman da caricature di Crozza.
E dimenticare che Briatore, invece, è anche e soprattutto un padre; è un signore che denuncia da sempre una burocrazia omicida e un sistema tributario oggettivamente ingiusto; è un imprenditore che dà lavoro a intere famiglie e che contribuisce al sistema produttivo d’Italia pure se paga solo in parte le tasse in Italia. Oggi sarebbe troppo facile scrivere tutto questo. Sarebbe troppo facile. Ma io, da italiano medio, sono per le cose terribilmente semplici…
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No, Briatore – og-get-ti-va-men-te – ha fatto peggio. Per soldi, ha direttamente agevolato la diffusione dell’epidemia.