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Sono passati ormai quaranta giorni da quando l’OMS ha dichiarato l’Omicron una ‘Variant of Concern’: come ha reagito l’economia? In questi quaranta giorni la diffusione del virus ha battuto tutti i record. In quasi tutti i Paesi l’impennata dei contagi va molto al di sopra di quanto registrato nei mesi più bui del 2020, quando la tsunami del Covid investì i cinque continenti (ora sono sei, dato che un focolaio è emerso anche in un base belga dell’Antartide…).

Ma come si è manifestata questa impennata del virus in Italia e negli altri maggiori Paesi europei?

Il grafico mostra, per Germania, Francia, Regno Unito, Italia e Spagna, l’andamento dei nuovi casi per milione di abitanti (nelle media mobile dei sette giorni). Come si vede, la Francia ha il dubbio primato di questa variabile, avendo superato di slancio la Gran Bretagna. Si capisce allora l’esasperazione del Presidente Macron, che ha usato un parola forte – emmerder – per descrivere quel che vorrebbe fare ai No-Vax. Non è facile tradurre emmerder: infastidire è troppo debole, tormentare è troppo forte: si può pensare a tartassare, angariare, ma bisogna confessare che emmerder è forse intraducibile (però si capisce!).

Al secondo posto in questa poco onorevole classifica è la Gran Bretagna. Qui la povera Albione, nella persona del suo Primo ministro, si arrampica sugli specchi per non confessare che il ‘liberi tutti’ dello scorso 19 luglio ha dato il via – appunto, libera – al virus, e alla quarta ondata del Delta si aggiunge adesso la quinta ondata, targata Omicron.

Al terzo posto è la Spagna: i primi saranno gli ultimi, dice il Vangelo. E la Spagna, che a novembre era la prima della classe per i contagi, con un poderoso scatto di reni si è portata nel plotone di testa. È un copione che abbiamo già visto in passato: le buone performance portano ad allentare la guardia, e si va con facilità dalle stelle alle stalle.

Al quarto posto è l’Italia, e qui spiace constatare che anche da noi l’Omicron ha fatto strage di casi (fortunatamente, gli ospedali hanno retto, molto meglio che nelle ondate del 2020). Non è più vero, però, che stiamo facendo meglio degli altri: se guardiamo non al livello – dove abbiamo una posizione onorevole – ma alla dinamica, dobbiamo registrare un’impennata più forte rispetto agli altri Paesi (eccetto la Spagna).

Al quinto posto – che è il migliore – sta la Germania, che in questo caso è passata dalle stalle alle stelle (gli ultimi saranno i primi, per tornare al Vangelo). All’inizio di dicembre aveva il più alto numero di nuovi contagi (in rapporto alla popolazione), ma poi ha preso misure efficaci (contro i No-Vax) e ha visto una rapida discesa dei casi, anche se negli ultimi giorni questi hanno ripreso a salire.

La domanda cruciale, naturalmente, sta nell’impatto che tutto questo avrà sull’economia. I primi dati, relativi agli indici di fiducia di dicembre, ci dicono che la ripresa prosegue, se pure a un ritmo rallentato. Insomma, così come sono lievi le conseguenze mediche dell’Omicron (che è ormai quasi dappertutto la variante dominante), potranno essere lievi anche le conseguenze sull’attività economica.


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