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UN’INTERESSANTE fattezza di questo autunno pandemico sta in un recente sorpasso. Un sorpasso verso il basso, che, in termini di Covid, è quello che conta: il “meno” è meglio del “‘più”, per i contagi. Il sorpasso è quello dell’America nei confronti dell’Europa. Nelle ultime settimane i nuovi casi giornalieri di Covid negli Usa, che a inizio anno avevano superato quota 700 (per milione di abitanti, media mobile di sette giorni) – ed erano ancora vicino ai 500 a settembre – sono crollati sotto i 200.

Mentre in Europa (prendendo i 13 Paesi europei più popolosi, con una media ponderata per il numero di abitanti) quel dato è andato crescendo, ben sopra quota 200. E la colpa non è certo dell’Italia, che anzi ha abbassato la media (il dato italiano è un modesto 55). Come detto in passato, tuttavia, il numero dei contagi è un dato cui bisogna guardare due volte, dato che dipende da quanti test si fanno.

Nel pieno della pandemia (giugno 2020), l’ex (per fortuna) presidente Trump disse che forse era meglio smettere di fare test, così ci sarebbero stati meno casi. Era, si suppone, solo una battuta (ma con Trump non si sa mai). Tuttavia, il fatto rimane: l’andamento dei contagi deve essere valutato in relazione all’andamento dei tamponi. Il “tasso di positività” è la percentuale dei nuovi casi rilevati rispetto ai nuovi test fatti.

Il grafico mostra gli andamenti dei tassi di positività in America, in Italia e in Europa (gli altri 12 Paesi europei più popolosi, media semplice). Come si vede, il sorpasso non è ancora avvenuto, sulla base di questa metrica. I tassi di positività stanno risalendo dappertutto, segno che il virus circola.

Certamente, i tamponi vengono fatti in maggioranza a coloro che non hanno la doppia vaccinazione, cioè a un segmento della popolazione che ha più probabilità di aver contratto il virus. Ma in ogni caso – il Regno Unito docet (in negativo) – bisogna essere prudenti negli allentamenti. Colpisce, nel grafico, la buona figura dell’Italia: sia il livello (il più basso dei 13 Paesi europei) sia il recente aumento sono molto al di sotto di quello che si registra sulle due sponde dell’Atlantico.


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