Vladimir Putin
2 minuti per la letturaRIVEDERE la luce dopo settimane di buio. È l’esperienza vissuta ieri dai primi civili che hanno iniziato a lasciare le gole di Azovstal, l’acciaieria di Mariupol divenuta simbolo della resistenza ucraina all’esercito russo nella città martoriata. La notizia che si attendeva da lunghissimi giorni è giunta ieri nel pomeriggio e l’ha diffusa l’agenzia Tass: 25 persone, tra cui 6 bambini sono stati evacuati.
L’appello a Onu e Croce Rossa per negoziare l’evacuazione dell’acciaieria è stato lanciato dal sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko. Come riporta la Cnn, il primo cittadino ha chiesto a «tutti i partner internazionali di unirsi per un obiettivo, cioè quello di salvare le vite dei residenti». Precedentemente l’amministrazione comunale aveva reso noto sul proprio profilo Telegram: «C’è speranza per l’evacuazione dei residenti di Mariupol verso un territorio controllato dall’Ucraina».
Speranza, dunque, che ha iniziato qualche ora più tardi a trasformarsi in realtà. Ciò che resterà di Azovstal e di Mariupol in generale è un cumulo di macerie: la Cnn ha diffuso immagini satellitari risalenti a venerdì 29 aprile che mostrano l’acciaieria distrutta in modo significativo. Ci sono grandi buchi nei tetti, segno rivelatore di un attacco militare, alcuni soffitti sono completamente crollati e di alcuni edifici restano le rovine. Colpite pure strutture governative dell’Ucraina nei pressi dell’acciaieria.
Lo scenario è altrettanto avvilente nel resto di Mariupol, dove oltre alla demolizione degli edifici si registrano migliaia di vittime. Ma le armi continuano a suonare in quasi tutta l’Ucraina e non solo. Stando a quanto ha riferito l’agenzia Tass citando il governatore della regione russa di Bryansk, Alexander Bogomaz, aerei militari ucraini avrebbero colpito un villaggio di questa zona della Russia. «Stamane un aereo delle forze armate ucraine è stato scoperto dai sistemi di difesa aerea russi», le sue parole. «Nell’operazione per impedire l’ingresso in territorio russo, due missili hanno colpito il villaggio di Zhecha nel distretto di Starodubsky», ha aggiunto, sottolineando che non ci sono vittime.
L’estensione del conflitto in territorio russo potrebbe alzare ulteriormente una tensione già molto sollecitata: diverse esplosioni sono avvenute ieri a Odessa, dove è stata danneggiata la pista aerea. E intanto il quotidiano britannico The Indipendent, citando fonti russe e occidentali, fa sapere che il 9 maggio Putin potrebbe dichiarare la “guerra totale”, che consentirebbe al Cremlino di proclamare la legge marziale, chiedere maggiore aiuto militare agli alleati e avviare la mobilitazione militare di massa.
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