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Continua l’assedio della Russia all’Ucraina nel 18esimo giorno di guerra. Nella notte le sirene hanno risuonato in quasi tutte le province, anche nell’ovest del Paese finora considerato relativamente al sicuro, ed è stata attaccata anche una base militare vicino al confine con la Polonia. Pur continuando l’azione militare Mosca si sarebbe detta aperta ai negoziati in Israele con Zelensky che parla di “un approccio fondamentalmente diverso” da parte del Cremlino. Più pessimisti Olaf Scholz e Emmanuel Macron, secondo il quale “Putin non vuole fermarsi”.
Mentre Kiev appare sempre più accerchiata e Mariupol allo stremo, diverse esplosioni sono state registrate a Leopoli e Kherson. Lo ha riferito su Twitter il Kyiv Independent. Altri media locali hanno riportato la notizia che otto missili sono stati lanciati contro Leopoli e che è stato colpito anche un campo di addestramento militare, l’International Center for Peacekeeping and Security a Yavoriv, vicino al confine con la Polonia. Secondo il deputato di Leopoli, Igor Zinkevych, le esplosioni delle ultime ore sono state provocate dalla contraerea ucraina entrata in azione contro i missili russi. “Tutte le unità militari stanno funzionando al massimo, ulteriori informazioni saranno fornite dal governatore della regione”, ha dichiarato. Colpita anche una base aerea a Ivano-Frankivsk, nell’Ucraina occidentale. Secondo il sindaco della città, Ruslan Martsinkiv, citato dal Kyiv Independent, lo scalo è stato obiettivo dei russi per il secondo giorno consecutivo. Martsinkiv ha quindi esortato le persone che vivono nella zona ad andarsene.
Secondo il ‘Jerusalem Post’, che cita fonti diplomatiche, la Russia ha manifestato disponibilità a tenere negoziati con l’Ucraina a Gerusalemme. “Ora hanno iniziato a parlare di qualcosa, non danno solo ultimatum”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Continua il dialogo con Naftali Bennett, abbiamo parlato dell’aggressione russa e delle prospettive dei colloqui di pace”, scrive poi su Twitter il presidente ucraino riguardo ad un nuovo colloquio con il premier israeliano. “Dobbiamo fermare la pressione dei civili, ho chiesto di aiutarmi per il rilascio del sindaco di Melitopol catturato e di altri esponenti pubblici”, ha aggiunto Zelensky che oggi, durante una conferenza stampa, aveva detto di aver parlato con Bennett della possibilità di svolgere a Gerusalemme gli eventuali colloqui di pace con la Russia.
“La Russia sta cercando di creare nuove ‘pseudo-repubbliche’ in Ucraina per spezzare il Paese”. A lanciare l’avvertimento è lo stesso Zelensky in un video nella notte. Il presidente ucraino si è appellato alle regioni del Paese, compresa Kherson, che è stata catturata dalle forze russe, affinché non ripetano l’esperienza di Donetsk e Luhansk.
“Vladimir Putin non ha mostrato nessuna volontà di interrompere la guerra” tra Ucraina e Russia. È quanto fanno sapere dall’Eliseo dopo la telefonata di tra il presidente russo e Emmanuel Macron e Olaf Scholz, sottolineando che per questo “adotteremo nuove misure sanzionatorie nelle prossime ore”. “L’obiettivo è mettere Putin davanti ad un muro, fare il massimo delle pressioni in modo che interrompa la guerra” aggiungono le fonti riferendo del colloquio “molto franco e difficile” tra i leader, durante il quale Macron e Scholz hanno chiesto “la fine dell’assedio di Mariupol dove la situazione umanitaria è insostenibile”.
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