Anthony Fauci
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Della pandemia non c’è certezza e questo è un po’ un guaio perché non sappiamo esattamente cosa stiamo curando.
Sulle origini del virus siamo tornati al punto di partenza: gli Usa hanno rilanciato con Anthony Fauci l’ipotesi della fuga da laboratorio.
La prima ipotesi è che il Covid-19, come la maggior delle malattie, sia partito quando un virus animale ha trovato il modo di entrare negli esseri umani, in un campo o in una fattoria, in una grotta o in un mercato. È anche possibile, però, che la catena sia partita da un laboratorio cinese.
Queste due ipotesi sono ritenute plausibili da molte persone che studiano il Covid-19. Ma il fatto che siano entrambe possibili non significa che siano ugualmente verosimili.
LE IPOTESI
Per la maggior parte del 2020 gli scienziati e i mezzi d’informazione hanno per lo più trattato l’ipotesi della fuga da un laboratorio come poco probabile, presentando il contatto quotidiano – il salto zoonotico – come molto più plausibile.
Il luogo più fortemente legato alla comparsa del sars-cov-2 è un mercato nella città di Wuhan, in Cina. I mercati cinesi di animali selvatici e il commercio che li rifornisce di zibetti, ratti, pangolini e tassi sono crogioli virali colmi di opportunità per un salto zoonotico.
Uno studio condotto in Vietnam negli ultimi dieci anni ha dimostrato che gli animali si contagiano a vicenda scambiandosi i coronavirus nel tragitto verso il ristorante o il mercato. Non c’è ragione di pensare che le catene di approvvigionamento cinesi siano migliori di quelle vietnamite.
Ma ora le cose sono cambiate. Tedros Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ha detto a marzo che l’ipotesi della fuga dal laboratorio non è stata valutata in modo abbastanza approfondito. Il 26 maggio il presidente statunitense Joe Biden ha ordinato all’intelligence, che non è ancora arrivata a una conclusione sulla vicenda, di darsi da fare.
Ed ecco le conseguenze. L’epidemiologo Anthony Fauci, ai vertice della task-force presidenziale Usa sul Covid-19, ha chiesto che la Cina pubblichi le cartelle cliniche di tre ricercatori del laboratorio di Wuhan che – secondo l’intelligence Usa – potrebbero essersi ammalati di Covid al termine del 2019, prima che il mondo venisse a conoscenza dell’esistenza del virus. Fauci avrebbe chiesto l’aiuto della Cina per risolvere, in modo definitivo, il tema sulle origini del virus.
LE DOMANDE DI FAUCI
La comunità scientifica e politica internazionale non ha ancora compreso se il virus sia arrivato all’uomo dagli animali o se, alla base, ci sia una “fuga” dal Wuhan Institute of Virology, il laboratorio della città cinese dove fu per la prima volta identificato il coronavirus alla base del Covid-19.
«Ho sempre ritenuto che, con enorme probabilità, il virus abbia compiuto il salto di specie – ha detto Fauci – Ma dobbiamo continuare a indagare, finché non avremo le prove. Vorrei vedere le cartelle cliniche delle tre persone che si sono ammalate nel 2019. Si sono davvero ammalate? E di cosa?».
«Lo stesso vale per i minatori che si sarebbero ammalati anni fa – ha continuato Fauci – Cosa dicono le loro cartelle cliniche? C’era già il virus? E qual era? È perfettamente possibile che le origini di Sars-CoV-2 fossero in quella grotta, e che il virus si sia poi diffuso naturalmente o attraverso il laboratorio».
Shi Zhengli, la responsabile del laboratorio di Wuhan, ha sempre negato sia che il virus possa essere uscito da lì, sia che ci fossero ricercatori del laboratorio malati a fine 2019. Fauci non nega che questo possa essere vero, ma chiede di poter indagare a fondo.
Perché si è tornati a parlare della possibilità che il nuovo coronavirus sia sfuggito dal laboratorio di Wuhan? Le prime preoccupazioni su una possibile origine in laboratorio del virus sono state alimentate dalla geografia. Il mercato da cui sarebbe partita la pandemia si trova infatti ad appena 12 chilometri di distanza dall’Istituto di virologia di Wuhan (Wiv), un polo mondiale per la ricerca sui coronavirus.
In realtà l’origine di questo virus è ignota. La spiegazione più plausibile è che il virus sia passato dagli animali alle persone alla fine del 2019. La trasmissione da animale a essere umano (spillover zoonotico) è un’origine comune a molti virus, dall’ebola ad alcune influenze aviarie.
Tuttavia questa ipotesi non è stata ancora provata: per farlo bisognerebbe trovare un virus quasi identico al sars-cov-2 in un animale selvatico. Non è quindi possibile scartare l’ipotesi che il virus sia sfuggito a un laboratorio.
L’APPELLO PER UN’INDAGINE
Ma perché se ne parla ora? Perché 18 scienziati hanno lanciato un appello su “Science” chiedendo una nuova indagine, definendo «possibile» sia l’ipotesi naturale sia quella della fuga da un laboratorio.
Tre scienziati che in passato avevano escluso questa teoria, ora la considerano plausibile. Inoltre la Cina non ha permesso un’indagine indipendente nel laboratorio di Wuhan da cui potrebbe essere sfuggito il virus.
Ci sono nuove prove? No, per ora non ci sono nuove prove a sostegno della teoria della fuga dal laboratorio. Ma capire meglio come è cominciata la pandemia può essere utile per prevenire quelle future.
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