I familiari dei pescatori durante una manifestazione
1 minuto per la letturaMAZARA DEL VALLO (TRAPANI) – Sono stati liberati i pescatori di Mazara del Vallo da 108 giorni in un carcere in Libia, sotto la sorveglianza dei militari del generale Haftar. La liberazione viene confermata anche dai familiari: «Finalmente – dicono – aspettavamo questo regalo di Natale».
Pressioni internazionali, azioni diplomatiche ed opere di persuasione locali.
In questo contesto il generale Khalifa Haftar, uomo forte della Cirenaica, si sarebbe convinto a dare via libera al rilascio dei pescatori italiani trattenuti nella Libia orientale. È quanto apprende Aki-Adnkronos International da fonti al corrente di una sorta di ‘trattativa’ tra libici a Bengasi che avrebbe portato al rilascio dei marittimi di Mazara del Vallo.
Secondo le fonti, sarebbe stata decisiva l’opera di persuasione che ha fatto presa sul generale da parte di libici della Libia orientale che non hanno ruoli politici e che hanno convinto Haftar a lasciar andare i pescatori, evitando che la situazione potesse degenerare e ci fossero conseguenze per gli stessi marittimi.
Per le fonti, il contesto è risultato decisivo. La liberazione dei pescatori, infatti, arriva mentre in Italia saliva la pressione delle famiglie dei sequestrati in vista del Natale, a pochi giorni dalla criticata visita del presidente Abdel Fattah al-Sisi a Parigi e in un momento di forti tensioni tra Italia ed Egitto, con il governo del Cairo subissato di condanne, anche a livello europeo, per la reticenza dimostrata nelle indagini su Regeni.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha appreso con grande soddisfazione dal presidente del Consiglio la notizia della liberazione dei nostri pescatori trattenuti in Libia ed esprime «apprezzamento nei confronti del ministero degli Esteri e dei nostri Servizi di informazione e sicurezza per l’impegno profuso per conseguire questo esito positivo».
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