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La mancata successione alla Merkel fa scrivere sui nostri giornali fiumi di inchiostro. Leggo in un commento che: “Sembra sparito dall’Europa il senso tragico e conflittuale della politica”. Può darsi ma si vede che chi scrive non deve avere mai acceso, nell’ultimo decennio, un telegiornale, non dico viaggiato nei dintorni del Mediterraneo.
Nel 2011 sono caduti prima Ben Alì, poi Mubarak e quindi Gheddafi. Tutti raìs che un successore non erano stati capaci di trovarlo. Il crollo di questi regimi è avvenuto sulla spinta di rivolte che poi hanno gettato nel caos questi Paesi. In Libia ci è voluta la mano esterna, decisiva, di Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Ai quali pure l’Italia si è colpevolmente accodata. Due Paesi europei, Francia e Gran Bretagna, hanno alimentato con il loro intervento militare una guerra civile che non si è ancora fermata con migliaia di morti, centinaia di migliaia di profughi, perdite economiche enormi, la destabilizzazione del Nordafrica, del Sahel e anche dell’Italia.
GUERRA CIVILE
Se qualcuno qui non ha il senso del tragico è perché ha le fette di salame sugli occhi. Vogliamo continuare? Pensiamo alla guerra siriana che secondo la Turchia, gli Usa e l’Europa doveva abbattere Bashar Assad. Con l’afflusso di jihadisti da tutto il mondo musulmano si è incoraggiata una guerra civile con 400mila morti che continua ancora oggi: sul terreno ci sono l’esercito siriano, quello turco, russo, americano, milizie sciite, sunnite e terroristi di ogni genere, nel vicino Iraq poi stazionano anche una mezza dozzina di contingenti europei tra cui quello italiano di mille uomini. Una guerra mondiale a pezzi sotto casa, come la chiamerebbe Papa Bergoglio.
ORIENTAMENTO PERDUTO
Ora forse più che il senso del tragico qui si è perso in senso dell’orientamento. Non si sa neppure cosa succede alle porte di casa e si sta a discettare sulla successione mancata alla Merkel come se si trattasse di una tragedia. L’unico aspetto tragico è che la Cdu stava per fare in Turingia un governo sostenuto dall’Afd, ovvero dall’estrema destra.
I giornali italiani invece di diffondersi in elogi sperticati della Merkel come hanno fatto in questi anni avrebbero fatto meglio a comprendere gli errori che stava facendo l’ex cancelliera. E ne ha fatti di esiziali. Prima ha accolto con generosità i rifugiati siriani, con l’obiettivo di rimpolpare con braccia qualificate la manodopera del suo Paese. Poi si è pentita è ha costretto l’Europa a pagare Erdogan per tenersi i profughi mettendoci nelle mani di uno dei maggiori ricattatori in circolazione nel Mediterraneo. Non contenta due anni fa è anche andata al confine turco-siriano e ha approvato il piano turco di creare una fascia di sicurezza nel Nord della Siria, cosa che vedeva non solo l’opposizione della Russia e di Damasco ma anche degli stesi americani. Così Erdogan, dopo il ritiro di Trump, ha fatto fuori migliaia di curdi che si erano ritagliati un’area autonoma, laica e decentemente democratica: una vera rarità in Medio Oriente.
ACCORDO CON ERDOGAN
Adesso la Merkel si è messa d’accordo con Erdogan per impiantare in Siria, cioè nel territorio occupato di un altro stato, le case per i profughi incoraggiando la Turchia a mantenere nell’area le sue truppe e anche i mercenari jihadisti. Bel colpo cancelliera.
La signora cancelliera Merkel non capisce niente di Medio Oriente. In questo ha ragione il commentatore quando scrive che non ha il senso del tragico: con la Turchia ha commesso errori da quinta elementare e adesso li paghiamo noi con Erdogan che ci sfida dalla Libia al Mediterraneo orientale. Certo la colpa non è tutta sua ma ha dato un bel contributo all’arrendevolezza dell’Europa nei confronti di Ankara.
Ma il bello è che la Germania, così ricca, così potente, non ci serve a nulla, se non a tenere in piedi la costruzione dell’euro, una gabbia da cui non si può uscire _ se non pagando con dei disastri economici _ e di cui Berlino ha in mano le chiavi. La Germania della Merkel ha le forze armate più moderne d’Europa (senza l’atomica come invece ce l’hanno i francesi) ma contribuisce assai poco alla stabilità internazionale. Berlino discetta di Libia e di embargo sulle armi da rispettare ma ha fatto affondare anche la vecchia missione Sophia. Non ha contingenti rilevanti da nessuna parte. E’ vero che ha perso l’ultima guerra mondiale ma anche l’Italia l’ha persa eppure mandiamo soldati dal Libano all’Iraq all’Afghanistan alla Libia.
Siamo circondati da tragedie e guerre nel Mediterraneo e nelle immediate vicinanze ma siano così ridicoli che neppure ce ne accorgiamo.
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