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I caccia israeliani hanno sferrato una nuova serie di raid aerei contro la città di Gaza alle prime ore di oggi: le esplosioni – riporta Times of Israel – hanno scosso la città da nord a sud per 10 minuti in un attacco che è stato più intenso, più ampio e più prolungato dei raid aerei condotti 24 ore prima.
Secondo il portavoce dell’esercito israeliano, in un raid separato nella città meridionale di Khan Younis, è stata distrutta la casa del principale leader di Hamas a Gaza, Yahiyeh Sinwar, che è scampato però al crollo dell’edificio.
Tra i bersagli, le case del comandante di brigata di Hamas di Beit Hanoun, del comandante di compagnia dell’organizzazione a Beit Hanoun del comandante di compagnia di Gaza City e del comandante di compagnia di al-Shati.
“Le case attaccate venivano usate come infrastrutture terroristiche e in alcune case sono stati trovati depositi di armi”, ha reso noto l’esercito israeliano, che ha annunciato di aver distrutto 15 chilometri di tunnel sotterranei utilizzati da Hamas.
Sono 218 le vittime palestinesi, 197 delle quali nella sola Striscia di Gaza dall’inizio dei raid israeliani sferrati come rappresaglia contro il lancio di razzi verso il territorio israeliano. Tra le vittime, 58 sono minori. Questo l’ultimo bilancio fornito dal Ministero della Sanità palestinese, che precisa che 197 persone sono morte a Gaza e a queste vanno aggiunte i 21 morti in Cisgiordania, uccisi dai colpi sparati dalle forze di sicurezza israeliane. I feriti sono 1.235 a Gaza e 4.360 en Cisgiordania, secondo quanto riporta l’agenzia Wafa.
ONU, LA CINA SFIDA GLI USA
Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha tenuto una riunione di emergenza sulla situazione in Medio Oriente. Gli Stati Uniti hanno confermato il massimo impegno per arrivare al cessate il fuoco, mentre la Cina ha accusato Washington di aver impedito all’Onu di arrivare a una posizione unitaria e di voler marginalizzare la questione palestinese.
Il presidente Usa Joe Biden ha espresso grave preoccupazione per gli attacchi da parte di entrambi i fronti ma ha anche riconosciuto il “diritto di Israele a difendersi”. La Cina, che detiene la presidenza di turno del Consiglio di Sicurezza, ha invece offerto il proprio sostegno ai palestinesi, invitando le parti a riprendere i colloqui di pace sulla base di una soluzione a due Stati.
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